quadri pietro cavallero

L'ARTE DEI MOSTRI – GIANNI VERCELLOTTI, IN MEZZO SECOLO DA AVVOCATO, HA RACCOLTO LE OPERE DEGLI ASSASSINI DIETRO LE SBARRE. DA QUELLE DIPINTE DA PIETRO CAVALLERO ALLE TELE DI ALTRI GALEOTTI CONDANNATI PER OMICIDIO – 50 ANNI DI CRONACA NERA

 

Ilaria Dotta per “la Stampa”

 

Banda CavalleroBanda Cavallero

Era il 25 settembre del 1967. Il giorno in cui tutto andò storto. La fuga dopo il colpo al Banco di Napoli si trasformò in una strage: un inseguimento folle tra colpi d' arma da fuoco e tre persone innocenti rimaste sull' asfalto. Fu l' ultima rapina per la banda Cavallero, i ragazzi di Barriera, giovani proletari diventati rapinatori nell' Italia del boom economico, tra ambizioni rivoluzionarie e il desiderio di una vita borghese. «Il Piero» pochi giorni dopo venne trovato nascosto in un casolare e finì dietro le sbarre.

banda cavallero  3banda cavallero 3

 

Una storia, quella degli spavaldi e spietati rapinatori torinesi, resa immortale dal film di Carlo Lizzani «Banditi a Milano». Ma cosa accadde dopo, una volta in carcere, una volta spenti i riflettori? A raccontare un aspetto poco noto del bandito con il mitra sono i quadri dipinti dietro le sbarre, i paesaggi immaginati in cella e donati, in segno di gratitudine, all' avvocato Gianni Vercellotti.

 

gianni vercellottigianni vercellotti

Cuneese, tra i fondatori delle Camere Penali, Vercellotti difese l' uomo simbolo della «mala» degli Anni Sessanta nella fase esecutiva del processo, quando si trovava in carcere a Torino. A lui Pietro Cavallero regalò due tele, due paesaggi naïf che raffigurano colline e cavalli, due finestre sul mondo attraverso le quali fuggire alla noia e ai ricordi. Nessuna propaganda e nessun dolore, piuttosto la ricerca di una quiete quasi catartica. Un anelito di serenità che anima tutti i quadri che Vercellotti, scomparso un anno fa, ha lasciato appesi alle pareti dello studio di Cuneo. Una collezione di «arte criminale» che il collega e amico Alessandro Ferrero spera di poter mettere presto al centro di una mostra «che sia un omaggio a Gianni, come uomo e come avvocato».

 

quadro pietro cavalleroquadro pietro cavallero

Sono quadri che rievocano alcuni dei fatti di cronaca che hanno segnato l' ultimo mezzo secolo e i cinquant' anni di carriera del penalista cuneese. Storie diverse, come quella che sta dietro all' incisione raffigurante Charlie Chaplin che stringe affettuosamente a sé un bambino. A realizzarla fu Antonio D' Elia, autista e palo del delitto Graneris. Un fatto di cronaca cruento: nella notte tra il 13 e il 14 novembre 1975 a Vercelli Doretta e il suo fidanzato sterminarono a colpi di pistola l' intera famiglia di lei. La madre, il padre, il fratello e i nonni materni. D' Elia, assistito da Vercellotti, fu il solo a sfuggire all' ergastolo.

autori delitto granerisautori delitto graneris

 

Sulle stesse pareti, un quadro e una didascalia ricordano invece la storia del partigiano Pircher, «condannato dalla Corte di Assise di Bolzano in contumacia per omicidi plurimi in periodo bellico - ha fatto scrivere l' avvocato -. Ottenne la riapertura del processo e poi la grazia dal presidente Pertini». Giovanni Pircher, accusato dell' uccisione di un capitano tedesco e di un caposquadra della polizia ausiliaria nazista, aveva scoperto la pittura nel carcere di Fossano.

 

resistenzaresistenza

Boscaiolo e minatore prima e durante la guerra, in cella aveva cominciato a dipingere montagne, laghi, boschi e animali dai colori cupi come la depressione che lo aveva colpito. Uno di questi quadri il partigiano altoatesino, che non smise mai di dichiararsi innocente, lo regalò in segno di riconoscenza proprio al suo avvocato: sui tetti delle cascine, sui contadini e gli animali, si stende un cielo pieno di nubi. Ma in lontananza compare già qualche azzurro squarcio di sereno.

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…