
I SOLITI SPRECHI ALL’ITALIANA: ABBIAMO I MEZZI, MA NON LI USIAMO - IN UN’ESTATE INIZIATA CON ROGHI DEVASTANTI, I MIGLIORI ELICOTTERI DEI VIGILI DEL FUOCO, GLI ERICKSON S64F, SONO TUTTI A TERRA. IL MOTIVO? LA SOLITA BUROCRAZIA - TUTTO NASCE DA UN PASTICCIO SULLE ABILITAZIONI DEI PILOTI RILASCIATE DA ENAC NEL 2020 E SCADUTE LO SCORSO GENNAIO DEL 2024 - DOPO CINQUE ANNI SI È SCOPERTO CHE LE LICENZE NON ERANO MAI STATE VALIDE E…
Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"
Un avvio d’estate con centinaia di roghi devastanti. È solo l’inizio. Ma dal 26 giugno i migliori elicotteri dei vigili del fuoco, gli Erickson S64F, sono tutti a terra. Il Coan, centro di Ciampino da dove partono questi water bomber che l’Europa ci invidia, è chiuso. E l’ordine di servizio lascia di stucco: «Indisponibilità». Ma ancor più sorprende la causa: «Motivo: burocratico».
Come è potuto accadere che la lotta agli incendi fosse privata, dalla burocrazia, di una delle sue armi più micidiali: i velivoli biturbina pesante, con rotore a sei pale dal diametro di 22 metri e un serbatoio capace di immagazzinare fino a 10mila litri d’acqua in meno di un minuto?
Peraltro con possibile spreco di risorse, visto l’obbligo, in caso di necessità, di ricorrere a società private con Canadair che hanno la metà di portata d’acqua e costi superiori. Un vigile del fuoco pilota guadagna 3.000 euro al mese, mentre per un pilota privato il ministero deve sostenere costi di circa 1.800 euro al giorno.
Tutto nasce da un pasticcio sulle abilitazioni rilasciate da Enac. Contenuto in un procedimento di fronte al Consiglio di Stato. Nel 2012 entra in vigore un regolamento europeo che impone la patente Easa, con specifici requisiti, per guidare tutti i velivoli civili. L’S64F non rientra, infatti, a differenza di altri elicotteri per lo spegnimento, tra i velivoli di Stato.
Per adeguare l’abilitazione di volo dei vigili del fuoco che li pilotano, l’Enac nel 2019 predispone un «percorso ad hoc» per coloro che non possedevano i requisiti previsti, visionando il programma e stabilendo le modalità di supervisione e controllo del corso. Al termine, rilascia l’abilitazione. La rinnova per quattro anni (il 26 aprile 2020, il 13 maggio 2021, il 30 aprile 2022, il 22 maggio 2023). Al quinto, il 31 gennaio 2024, improvvisamente, no.
Il rinnovo viene sostituito con una trascrizione della licenza in un registro «di serie B» rispetto a quello delle patenti, l’Appendice nazionale.
Motivo: «Mancanza dei requisiti previsti». Gli stessi per i quali era stato predisposto, sempre da Enac, il percorso ad hoc. L’anno successivo, stesso diniego. Ai vigili del fuoco non viene illustrato il pastrocchio: dopo cinque anni si scopre che quelle licenze non erano mai state valide.
Ma tra loro cominciano a serpeggiare dubbi, anche a seguito di un incidente. Chi paga in caso di danni? Enac e Viminale rassicurano i piloti: solo cavilli che non valgono per chi è intento allo spegnimento, si può continuare a volare con la patente «limitata». Ma uno dei piloti fa ricorso: il provvedimento deve essere annullato. Viene investito della questione il Consiglio di Stato che chiede a Enac di relazionare urgentemente. Così tutto viene bloccato. Con la motivazione dichiarata: burocrazia.
[...]