nassari yaqoot shah giornalista tv ricercato dai talebani

“I TALEBANI MI STANNO CERCANDO, VOGLIONO UCCIDERMI“ – LA DISPERAZIONE DEL GIORNALISTA TV FINITO NELLA BLACK LIST DEL REGIME: "SONO NASCOSTO DA AMICI CON MOGLIE E SEI FIGLI, AIUTATEMI VI PREGO. HANNO GIÀ UCCISO 6 MIEI COLLEGHI, ORA VOGLIONO ME. POSSO PRENDERE UN VOLO MA…”. IL FRATELLO È UN RISTORATORE CHE VIVE A VENEZIA

Andrea Pasqualetto per corriere.it

Nassari Yaqoot Shah giornalista tv ricercato dai talebani

 

«Mi stanno cercando, vogliono uccidermi... vi supplico, aiutatemi». Nascosto a casa di un amico con moglie e sei figli, il quarantenne Nassari Yaqoot Shah lancia il suo disperato appello.

 

Lo conferma il tono di voce che arriva dal telefono di qualche casa di Jalalabad dove ha trovato rifugio, dopo averne cambiati diversi in questi paurosi giorni d’agosto.

«Faccio parte della loro black list per il mio lavoro», sussurra in un buon inglese, essendo lui fondatore e proprietario dell’Hewad Educational Centre, un istituto che da anni promuove l’insegnamento della lingua anglosassone.

 

aereo decolla da kabul

Ma Nassari è un volto noto in Afghanistan soprattutto per gli altri suoi lavori: giornalista, regista, attore. Intellettuale a tutto tondo e come tale soggetto molto a rischio. Nella lista nera è finito in particolare per la sua attività giornalistica per l’emittente Enikass tv di Jalalabad, città a un paio d’ore da Kabul verso il confine pachistano. Nassari è in contatto con il fratello Rahamat Shah che ha cittadinanza italiana, fa il ristoratore a Venezia e ha interessato del caso la Farnesina .

 

 

Cosa sta succedendo, Yaqoot?

«Da quando hanno preso il potere ci stanno dando la caccia. Già nei mesi scorsi tirava una brutta aria. Hanno ucciso sei colleghi di Enikass, la tv ha chiuso e ora mi stanno cercando. La situazione è molto brutta, ho paura».

 

Sei colleghi uccisi, un inferno! Chi sono?

«Malala Maiwand, presentatrice di vari programmi. Lei era nel mio steso ufficio, faceva il giornale, io facevo l’approfindimento con vari ospiti. Poi hanno ucciso Sadia Sadat, Shenaz Raofi e Mursal Wahedi, tutte giovani donne impegnate come doppiatrici. E poi gli autisti di Enikass, Muhammad Tahir e Ustad Qandahar.

6 giornalisti uccisi dai talebani

 

Dove si trova ora?

«A Jalalabad, sto scappando di casa in casa, da parenti e amici. Non è semplice perché ho moglie e sei figli piccoli».

 

Perché è nella black list?

«Abbiamo sempre lottato contro questo regime denunciando la mancanza di libertà, i matrimoni combinati e il legame fra i gruppi talebani e il narcotraffico. Sono vent’anni che denuncio e che tocco questi temi anche con i miei film. Qui non posso più stare, io che ho sempre voluto rimanere nel mio Paese. Rahamat mi ha detto tante volte di raggiungerlo in Italia ma io stavo bene qui e non vedevo una buona ragione per andare via. Ora invece sì».

 

Mancano pochi giorni, è una corsa contro il tempo. Come fa?

«Posso prendere un volo ma avrei bisogno di un visto per poter lasciare l’Asfghanistan. Bisogna fare presto perché so che hanno chiesto di me qui in zona. Non dormo da giorni».

persone in fila per scappare da kabul

 

Nassari ci manda una raffica di whatsapp con i documenti di tutta la famiglia e decine di foto che lo riprendono negli studi dell’emittente e nei set cinematografici , varie locandine.

«Mio fratello è molto amato dal popolo, per questa ragione non sarebbe mai andato via. Se viene in Italia io posso ospitare tutta la famiglia perché ho una casa grande, gli faccio io da sponsor, tanto lui porterebbe solo del bene al Paese», dice preoccupato Rahamat che per salvare Yaqoot ha chiesto aiuto anche al suo amico Luigi Corò dell’associazione Cmp per la difesa dei cittadini.

 

Lei si è battuto per le libertà, per le donne, per la lingua inglese. Si sente tradito?

«Gli americani ci hanno lasciato in una situazione di grave incertezza. Molti artisti hanno pensato di andarsene quando hanno visto la brutta situazione. Io ho aspettato troppo e adesso non riesco più a uscire. Aiutatemi, per favore. Sono disperato».

 

talebani 2

Al telefono si sentono voci di bambini che giocano, che piangono. Il più grande ha 12 anni. Sono tutti chiusi nel nuovo rifugio. Domani forse se ne vanno ancora una volta.

«Gente sconosciuta ha chiesto di me in zona, bisogna cambiare aria».

afgani in fuga da kabul 2

Yaqoot aspetta un volo per l’Italia che forse non arriverà mai.

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