ferdinando aiuti rosaria iardino

“QUEL BACIO FU LA PIÙ EFFICACE CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SULL'HIV MAI FATTA IN ITALIA” - ROSARIA IARDINO RICORDA L’IMMUNOLOGO FERDINANDO AIUTI: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA FATTO ANCHE FATTO DI GRANDI LITIGATE. IO ERO CONTRO LE INDUSTRIE FARMACEUTICHE, LUI DICEVA CHE SONO LE UNICHE A FARE RICERCA E DUNQUE ERA NECESSARIO DIALOGARE CON LORO. AVEVA RAGIONE LUI…”

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”

 

Quel bacio, signora Rosaria Iardino, ha fatto la storia...

ROSARIA IARDINO

«Due dicembre 1991, Fiera Campionaria di Cagliari, la più efficace campagna di comunicazione sull'Hiv mai fatta in Italia. E a costo zero. All'epoca continuavano a uscire sui giornali cose false, tipo che l'Aids si poteva contrarre anche con un bacio. C'era un clima da caccia alle streghe. Pazienti trattati come appestati. Insomma, basta.

 

La decisione la prendemmo insieme, io e lui, il giorno prima. L'unica condizione, ci dicemmo, era quella di avvertire per tempo rispettivamente sua moglie e la mia fidanzata di allora. Così, 24 ore dopo, davanti a tutti, lui mi prese, ci baciammo e il resto lo fece il fotografo freelance amico suo...».

 

Fernando Aiuti era il suo medico?

«No, io ero in cura dal professor Visco. Avevo 25 anni, sieropositiva da otto. Ma subito con Aiuti scattò qualcosa, lui fu il primo a capire in Italia che per combattere il virus era necessario lottare uniti: clinico e paziente. Voi non immaginate neppure quante battaglie abbiamo fatto insieme: andavamo dai direttori degli ospedali, dai ministri, dalle aziende farmaceutiche. Sembravamo Gianni e Pinotto: una coppia di fatto. Poi a fine giornata, stanchi ma soddisfatti, ci fermavamo a bere un bicchiere di vino per strada».

FERNANDO AIUTI

 

Ha saputo com'è morto?

«Sì, ho letto che s'ipotizza il suicidio, ma non voglio commentare. L'ultima volta che l'ho sentito è stato 5 anni fa, ormai ci mandavamo solo dei messaggini: Buon Natale, Buona Pasqua. Dopo essere andato in pensione e aver ricevuto delle delusioni politiche si era un po' ritirato. E io rispettavo la sua scelta».

 

Delusioni politiche?

«Sì, lui era un grande uomo ma si era sentito usato e triturato dalla politica (Aiuti fu eletto nel 2008 come capolista del Pdl in Campidoglio, poi fu ricandidato sempre con Gianni Alemanno nel 2013, ma non fu eletto, ndr ). Fino all' ultimo la politica lo ha deluso. Vedi l'ex ministra Lorenzin ma anche quella in carica, la Grillo: sulla lotta all'Aids, direi, non pervenute. Eppure ancora oggi ci sono adolescenti sedicenni che s'infettano. La guerra insomma non è finita: la consapevolezza è la prima arma contro la malattia. Ma i test ai minori, tra i 16 e i 18, senza il consenso dei genitori sono ancora un tabù. In Italia puoi abortire ma non puoi fare il test Hiv».

 

ROSARIA IARDINO E FERNANDO AIUTI

Lei ha scritto sui social che il vostro rapporto era anche fatto di grandi litigate.

«Beh, ne ricordo una epica: io ero contro l'industria del farmaco, non ne volevo proprio sapere. Invece lui diceva che le industrie farmaceutiche malgrado tutto sono le uniche a fare ricerca e dunque era necessario dialogare con loro. Non chiudersi. Devo dire a distanza di anni che aveva ragione lui».

 

Un rimpianto?

«Il rammarico di entrambi è stato quello che avremmo dovuto continuare a lavorare insieme, invece le nostre strade si sono divise. Lui a Roma, io a Milano. Lui all' Anlaids io alla fondazione The Bridge».

 

Andrà ai funerali?

«Sì, voglio portargli il red ribbon per l'ultimo viaggio, la coccarda rossa simbolo mondiale della lotta contro l' Aids. È la medaglia che più di tutte si merita di avere».

 

2 - ROSARIA IARDINO È MALATA DAL 1983: «IO, SIEROPOSITIVA BACIAI IL PROF MA QUANTE LITIGATE FRA NOI DUE»

aiuti

Giulia Bonezzi per “il Giorno”

 

Quel bacio entrò di prepotenza nell' immaginario collettivo: 2 dicembre 1991, congresso sull' Aids a Cagliari, l' immunologo Fernando Aiuti incolla le labbra a quelle della 25enne Rosaria Iardino, sieropositiva. Erano gli anni pre-terapia antiretrovirale, i 'conclamati' morivano negli ospedali e «lo stigma uccideva più dell' infezione»: fu quel bacio «a fare la differenza», dice Iardino, diagnosticata a 17 anni nel 1983, l' anno della scoperta del virus. Oggi ne ha 52, è giornalista e attivista, ancora in prima linea in una lotta che ha aperto altri fronti. Quando ha saputo della morte di Aiuti (sull' ipotesi che si sia ucciso si limita a osservare che se fosse così «doveva avere un problema enorme») ha postato quella foto.

 

Per salutare «il suo uomo del bacio».

«Ho provato un dispiacere profondo. Anche se sapevo che aveva 83 anni, anche se ci sentivamo per messaggio e da tanto non gli parlavo al telefono. È un uomo che ho rispettato e stimato profondamente, in tutte le nostre contraddizioni».

 

Ha voluto ricordare anche le vostre litigate.

ROSARIA IARDINO

«La nostra era una relazione molto vera. Su alcune cose eravamo d' accordo, su altre no. Abbiamo fatto bellissime litigate, e bellissime bevute, bellissime passeggiate. Con Fernando, e col professor Mauro Moroni (l' infettivologo scomparso nel 2015, ndr) abbiamo scritto un capitolo della lotta all' Aids, in tempi durissimi. Eravamo tre soldati, ciascuno col suo ruolo, in una battaglia di civiltà. Ora mi sento un po' più sola».

 

Com' è nato quel bacio?

«La sera prima eravamo arrabbiati e disperati perché erano usciti altri articoli pieni di assurdità, come che bastasse bere dallo stesso bicchiere per il contagio... A un certo punto abbiamo detto, sorridendo, 'potremmo baciarci'. Poi ci siamo guardati: 'Facciamolo'».

 

Quello scatto ebbe una potenza devastante.

«Non ce lo immaginavamo; solo dopo ci siamo detti che forse avevamo fatto una cosa fantastica, a costo zero. È la campagna più ricordata contro lo stigma nei confronti dell' Hiv».

 

Oggi funzionerebbe?

FERNANDO AIUTI

«Quando iniziò a circolare la teoria di Duesberg (Peter H., biologo americano, ndr), secondo il quale l' Aids non esiste, gli proposi di tagliarci e mescolare il nostro sangue. E lui ovviamente rifiutò. Ecco, forse questo serve contro la disinformazione oggi. Però io vorrei che Fernando fosse ricordato non solo per quel bacio».

 

Come vorrebbe lo ricordassimo?

«Per l' uomo vivo che era, per la sua capacità, non scontata, di essere accanto agli emarginati. Era un grande uomo e anche ruvido: ha litigato nei ministeri, coi direttori degli ospedali, con le pompe funebri per ottenere che seppellissero qualcuno... E ha aiutato tante persone povere, a costo zero».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…