amy schumer vino bicchiere

IN ALTO I CALICI! ECCO LA CLASSIFICA DEI 50 MIGLIORI VINI ITALIANI - VINCE IL TOSCANO ORENO 2015, TENUTA SETTEPONTI - IN LISTA CI SONO UN BEL PO' DI GRANDI CLASSICI INDISCUSSI, TANTO PIEMONTE E UNA QUOTA CONSIDEREVOLE DI VINI DI ALTURA, DETTI SPESSO "DI MONTAGNA" - LA CLASSIFICA COMPLETA

Cristiana Lauro per Dagospia

 

naike rivelli vino rossonaike rivelli vino rosso

È partita la stagione di presentazione delle guide enogastronomiche. Classifiche, punteggi e premi speciali dovrebbero accompagnare, possibilmente orientare, il gusto del pubblico attento a tutto ciò che ronza intorno al vino e alla buona tavola.

 

Il gotha internazionale dei grandi degustatori di vino, riunito dallo stimato critico Andrea Grignaffini e da Luca Gardini (già campione del mondo dei sommelier) ha sparato la classifica dei 50 migliori vini italiani che verrà presentata lunedì a Milano, al Centro Congressi Fondazione Cariplo.

 

Il comitato tecnico, l'aristocrazia dei palati composta da nomi internazionali fra cui Daniele Cernilli, Tim Atkin, Christy Canterbury, Antonio Paolini, Kenichi Ohashi (unico master of wine giapponese), Amaya Cervera e altri, ha piazzato al primo posto il vino toscano Oreno 2015 di Tenuta Sette Ponti, un blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot già noto a livello internazionale grazie al passaggio in orbita di Wine Spectator che inserì il millesimo 2003 nei primi 5 vini al mondo.

 

Il Giulio Ferrari Riserva del FondatoreIl Giulio Ferrari Riserva del Fondatore

Nell'attesa classifica, un bel po' di grandi classici indiscussi, tanto Piemonte e una quota considerevole di vini di altura, detti spesso "di montagna". Questo riflette l'attuale tendenza del gusto sempre più rivolto a vini sottili, talvolta esili se pure eleganti, a patto che non si ceda a derive anoressiche di bevute vuote, scarnificate. Ma anche a un altro aspetto che si diffonde di necessità dovuta al cambiamento climatico.

 

Le zone più basse, anche quelle collinari, soffrono sempre più spesso le annate siccitose, il caldo anomalo, con scarsa escursione termica fra il giorno e la notte, fondamentale per la giusta maturazione del frutto. L'altura forse diverrà necessariamente vocata alla coltivazione della vite in quanto zona più fresca e, per assurdo, mite. Nel contempo, le zone collinari e più basse rischiano di divenire paradossalmente adatte alla coltivazione di banane e ananas. Il buon senso dei nostri nonni su quei terreni non avrebbe coltivato altro.

 

2 - I MIGLIORI 50 VINI D’ITALIA

Luciano Ferraro per il “Corriere della Sera”

 

Il Terlaner 1991Il Terlaner 1991

L' uomo che porta bottiglie di rosso sull' aereo del Papa, è il produttore del miglior vino italiano 2017. Antonio Fioravante Moretti Cuseri, elegante aretino con 200 paia di scarpe nel guardaroba, ha conquistato il podio del Biwa (Winesider Best Italian Wine Awards) 2017, la classifica dei 50 migliori vini italiani. Una giuria internazionale, con esperti italiani e da Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna e Giappone, ha stabilito che il vincitore è un rosso toscano, l' Oreno dell' annata 2015.

Viene dalla Tenuta Sette Ponti di Castiglion Fibocchi, il paese della Valdarno un tempo famoso per aver custodito i segreti del piduista Licio Gelli e ora per le bottiglie di questo imprenditore della moda, amico di Patrizio Bertelli (Prada) al quale ha ceduto l' azienda Car Shoe, mocassini con pallini artigianali.

VINO ROSSOVINO ROSSO

 

Moretti, pur continuando a occuparsi di moda con il figlio Amedeo, ha allargato il suo mondo vinoso. È approdato in Sicilia (a Noto e sull' Etna), e ha esteso la proprietà in Maremma. E a Bolgheri, zona dei Supertuscan, da dove arriva l' Orma, il vino che Francesco ha bevuto sulla rotta Roma-Bogotà.

 

«Al Santo Padre il vino è molto piaciuto, è stato il più apprezzato tra i vini a bordo - assicura il vignaiolo, devoto - le bottiglie sono tutte state svuotate. Ora pensiamo all' Oreno, un concentrato di eleganza dalla straordinaria vendemmia 2015 che ci può far vincere le grandi sfide con i rossi francesi».

 

Questo vino nato nel 1999, aveva già sfiorato la vittoria del Biwa nel 2013 (terzo posto) e nel 2014 (secondo). Sono stati gli americani di Wine Spectator a lanciarlo, inserendolo tra i migliori 5 al mondo (annata 2003). Negli anni è cambiato: resta il Merlot, mentre il Sangiovese è stato sostituito da Cabernet Sauvignon e Petit Verdot.

 

VINO - LA CANTINA VINO - LA CANTINA

Questa edizione del premio ideato dal campione dei sommelier Luca Gardini e dal critico Andrea Grignaffini, conferma la supremazia piemontese: 13 i vini in classifica, contro i 10 toscani.

Il Barolo di Elvio Cogno si piazza al 4° posto, davanti a una superstar di Montalcino, il Brunello Tenuta Nuova di Casanova di Neri del vignaiolo Giacomo, vincitore nel 2016. La sorpresa sono i vini di montagna. Ha conquistato la medaglia d' argento (come la sua etichetta) il dolomitico Terlaner Rarity 1991, 25 anni di affinamento. Subito dopo c' è il raffinato Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2006 della famiglia Lunelli.

 

Il Trentino e l' Alto Adige piantano 5 bandierine, una la Val d' Aosta con il Nathan di Ermes Pavese. E dalle alture arriva il lombardo Sassella Rocce Rosse di Arpepe, il Nebbiolo delle Alpi. È l' anno del debutto del Sangiovese di Romagna, con il Torre San Martino di Maurizio Costa.

 

LUCA GARDINI E CRISTIANA LAUROLUCA GARDINI E CRISTIANA LAURO

«L' Emilia Romagna, anche con vini dolci e bollicine, è la vera sorpresa del 2017», commenta Gardini. Tra i 50, la pattuglia che ha accompagnato la rinascita enoica d' Italia: il Sassicaia di Tenuta San Guido (7° posto), il Brunello di Biondi Santi (16°), il San Leonardo dell' omonima tenuta (40°), il Turriga di Argiolas (41°) e il Vintage Tunina di Jermann (49°). Con alcuni fuoriclasse come il Trebbiano di Valentini (9°). E il Barolo Monprivato di Mauro Mascarello, che viene dalla regione del nonno di Papa Bergoglio, un vignaiolo.

 

Ecco la classifica

Oreno 2015 – Tenuta Sette Ponti – Toscana

Terlaner Rarity 1991 – Cantina Terlano – Alto Adige

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Trentodoc 2006 – Ferrari F.lli Lunelli – Trentino

Barolo Ravera 2013 – Elvio Cogno – Piemonte

Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2012 – Casanova di Neri – Toscana

Valtellina Superiore Rocce Rosse Sassella Riserva 2007 – AR.PE.PE. – Lombardia

Bolgheri Sassicaia 2014 – Tenuta San Guido – Toscana

Gewürztraminer Epokale Spätlese 2009 – Tramin – Alto Adige

Trebbiano d’Abruzzo 2013 – Valentini – Abruzzo

Barolo Monprivato 2012 – Giuseppe Mascarello e figlio – Piemonte

Brunello di Montalcino Poggio di Sotto Riserva 2011 – Poggio di Sotto- Toscana

Furore Bianco Fiorduva 2015 – Cantine Marisa Cuomo – Campania

Vin Santo di Vigoleno 2007 – Alberto Lusignani – Emilia Romagna

Vecchio Samperi – Marco de Bartoli – Sicilia

Brunello di Montalcino Pianrosso 2012 – Ciacci Piccolomini d’Aragona – Toscana

Brunello di Montalcino 2012 – Biondi Santi – Toscana

Il Caberlot 2014 – Podere il Carnasciale – Toscana

Vernaccia di Oristano Riserva 1991 – Azienda Vinicola Attilio Contini – Sardegna

Barolo Monvigliero 2013 – Comm. G.B. Burlotto – Piemonte

Barolo Ciabot Tanasio 2013 – Francesco Sobrero – Piemonte

Barolo Parussi 2013 – Massolino Vigna Rionda – Piemonte

Taurasi Riserva Vigna Quintodecimo 2012 – Quintodecimo – Campania

Barolo Margheria 2013 – Azelia – Piemonte

Mossone 2015 – Santa Barbara – Marche

Brunello di Montalcino Riserva 2011 – Le Potazzine – Toscana

Morellino di Scansano Riserva Calestaia 2011 – Roccapesta – Toscana

Gattinara Pietro 2013 – Paride Iaretti – Piemonte

Montevetrano 2015 – Montevetrano – Campania

Nathan 2014 – Ermes Pavese – Valle d’Aosta

Barolo Parafada 2013 – Palladino – Piemonte

Barbaresco Rabajà 2014 – Giuseppe Cortese – Piemonte

Barolo Bricco delle Viole 2013 – Mario Marengo – Piemonte

Barolo Gramolere 2013 – Fratelli Alessandria – Piemonte

Brunello di Montalcino 2012 – Col d’Orcia – Toscana

Arcurìa Etna Rosso 2014 – Graci – Sicilia

Barolo Vigna Rionda Ester Canale 2013 – Giovanni Rosso – Piemonte

Faro 2012 – Azienda Agricola Palari – Sicilia

Barbaresco Pora 2014 – Musso – Piemonte

Romagna Sangiovese Riserva Vigna1922 2013 – Torre San Martino – Emilia Romagna

San Leonardo 2011 – Tenuta San Leonardo – Trentino

Turriga 2013 – Argiolas – Sardegna

Amarone della Valpolicella Ca’ del Lupo 2013 – Azienda Agricola Rizzi Luigino e Claudio – Veneto

Franciacorta Cabochon Brut 2012 – Monte Rossa – Lombardia

Private Cuvée Andreas Huber 2015 – Pacher Hof – Alto Adige

Amarone della Valpolicella Classico Riserva La Mattonara 2006 – Zýme – Veneto

Franciacorta Berlucchi Palazzo Lana Riserva Satèn 2008 – Guido Berlucchi – Lombardia

Malvasia 2015 – Skerk – Friuli Venezia Giulia

Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva San Paolo 2015 – Pievalta – Marche

Vintage Tunina 2015 – Jermann – Friuli Venezia Giulia

Kamen Pietra 2015 – Azienda Agricola Zidarich – Friuli Venezia Giulia

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…