parto dolore

“TROPPA VIOLENZA IN SALA PARTO” - IN ITALIA UNA MADRE SU 5 DENUNCIA DI AVER VISSUTO UN’ESPERIENZA TRAUMATICA - AL CENTRO DELLE POLEMICHE L’EPISIOTOMIA, IL TAGLIO CHE FAVORISCE LA NASCITA DEL BAMBINO MA CHE MOLTE DONNE REPUTANO UNA MENOMAZIONE GENITALE - “PER QUESTO IN TANTE RINUNCIANO A UNA SECONDA MATERNITÀ"

Fabio Di Todaro per La Stampa

 

OSPEDALE AREA PARTOOSPEDALE AREA PARTO

La maternità è l' esperienza più agognata dalle donne. Ma una volta alle spalle, nonostante la gioia per aver messo al mondo un figlio, una mamma su cinque porta con sé un trauma legato al parto: fisico o psicologico. A far calare i veli è una ricerca condotta dall' istituto «Doxa» per conto dell'«Osservatorio sulla Violenza Ostetrica»: un' associazione di mamme nata lo scorso anno al fine di indagare le proporzioni di quello che viene definito «un problema di salute pubblica che mette a repentaglio il benessere e la salute psicosociale della gestante e del bambino».

 

Così le donne, dopo aver lanciato una campagna di denuncia sui social, hanno commissionato l' indagine, mirata a far luce su una forma di violenza silente, che in ambito giuridico in Italia non è riconosciuta come reato. È emerso che le vittime di episodi di violenza ostetrica, negli ultimi tre lustri, sarebbero poco meno di un milione. Un comportamento che, nel 6 per cento dei casi, ha determinato la rinuncia a una seconda gravidanza: con una perdita di nascite stimata in 20 mila unità ogni anno.

SALA PARTOSALA PARTO

 

Un risultato poco invidiabile per un Paese che nel 2016 ha riempito appena 474 mila nuove culle, contribuendo a far registrare l' innalzamento dell' età media della popolazione che oggi è assestata sui 45 anni. L' inchiesta, condotta registrando anche le testimonianze di parenti e operatori sanitari, ha sollevato una problematica finora sommersa. Ogni anno, lungo la Penisola, poco più di 71 mila donne risultano vittime di episodi di violenza ostetrica.

 

Con questa etichetta vengono riconosciuti i comportamenti «profondamente rappresentativi delle disuguaglianze di genere». È questa la definizione dell' Organizzazione Mondiale della Sanità, che sotto questo cappello fa ricadere un ampio ventaglio di azioni: abusi fisici e verbali, procedure mediche coercitive, mancata tutela della privacy, il rifiuto di offrire una terapia analgesica, la trascuratezza nell' assistenza al parto e lo scarso peso riconosciuto alle donne nell' assunzione delle decisioni relative al parto.

 

neonatoneonato

Dal dossier, dunque, viene fuori qualche sorpresa. Quattro donne su 10, tra quelle intervistate, hanno riferito come l' assistenza al parto sia stata «lesiva della propria dignità e integrità psicofisica». L' esperienza negativa registrata più di frequente è stata l' episiotomia: ovvero l' incisione chirurgica con cui si dilata il canale vaginale per facilitare il parto. Una procedura che, rispetto alle lacerazioni naturali che spesso si verificano durante il parto, necessita di tempi più lunghi per il recupero: con rischi di infezioni ed emorragie, oltre a profonde ripercussioni sulla ripresa dell' attività sessuale. A subirla, secondo l' indagine, è stata circa la metà delle donne: senza peraltro che ci fosse l' ok all' intervento, in un terzo di questi casi.

 

neonatoneonato

Un dato, più alto al Sud e nelle isole, che non sposa le indicazioni dell' Oms, che a riguardo riferisce: «L' episiotomia non deve essere effettuata di routine ma solo in caso di necessità, poiché non migliora gli esiti del parto vaginale». Un altro aspetto negativo, contrario anche questo alle linee-guida scientifiche, è il ricorso esagerato al parto cesareo. La medicalizzazione del momento conclusivo della gravidanza ha permesso di salvare migliaia di vite in quasi due secoli.

 

NEONATONEONATO

Ma la procedura, secondo la ricerca, risulta più spesso programmata su indicazione dei medici rispetto ai casi in cui vi si ricorre su richiesta della gestante o per condizioni urgenti. Altri aspetti di cui si sono lamentate le donne riguardano la carenza di sostegno e informazioni sull' avvio dell' allattamento e la mancanza di riservatezza in varie fasi e momenti della loro permanenza nell' ospedale. Più di una mamma su 10 ha dichiarato di non aver potuto avere vicino una persona cara durante il travaglio.

 

parto naturale 3parto naturale 3

Ma le associazioni dei ginecologi (Sigo, Aogoi e Agui) invocano prudenza: «per non creare allarmismi che rischiano di minare la fiducia delle donne nei confronti dei medici». «Questi dati - dice Giovanni Scambia, presidente della Società italiana di ginecologia - impongono una verifica e una riflessione sulla gestione del rapporto con le pazienti. L' indagine dà forza a ciò che noi chiediamo da anni: una migliore rotazione del personale medico e ostetrico e la chiusura dei punti nascita con meno di mille parti l' anno».

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…