luca varani marco prato manuel foffo

IN SETTE SONO PASSATI NELLA CASA PRIMA DELL'OMICIDIO DI LUCA VARANI: AL FESTINO ANCHE UN SOLDATO, ''ALEX TIBURTINA'', CHE HA PASSATO UNA GIORNATA A FARE SESSO CON MARCO PRATO, TRAVESTITO DA DONNA CON PARRUCCA E TACCHI A SPILLO, TRA ALCOL E COCA - I DUE SI ACCUSANO A VICENDA: MARCO FACEVA SESSO CON LUCA, CHE SI È SENTITO MALE PER LA DROGA-STUPRO CHE GLI AVEVANO MESSO NEL COCKTAIL. A QUEL PUNTO, MANUEL ORDINA DI STRANGOLARLO, E QUANDO SI RIBELLA, LO PRENDE A MARTELLATE E COLTELLATE - MARCO: ''GLI ABBIAMO MESSO UNA COPERTA SUL VISO PER NON VEDERLO, RESPIRAVA ANCORA. MANUEL NON VOLEVA FARLO SOFFRIRE, VOLEVA SOLO UCCIDERLO

1. ROMA, IN SETTE NELLA CASA PRIMA DELL' OMICIDIO C' ERA UN SOLDATO AL FESTINO - UNO NON IDENTIFICATO. «MANUEL DISSE: ORA UNITI PER LA VITA»

Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera

 

È un soldato il quarto uomo che ha partecipato al festino a base di cocaina e alcolici nell' appartamento di Manuel Foffo al Collatino.

 

luca varaniluca varani

Con il passare del giorni emergono con chiarezza nomi e ruoli dei partecipanti alla due giorni di sesso e violenza con lo stesso Foffo e l' amico Marc Prato. Nell' attico di via Igino Giordani sarebbero passati sette uomini: la vittima, Luca Varani, i due killer, uno spacciatore albanese, Giacomo (un romano residente a Milano, già interrogato nei giorni scorsi nel capoluogo lombardo), «Alex Tiburtina», come era memorizzato il nome del militare sul telefonino di Foffo, e un altro misterioso personaggio.

 

il palazzo dell omicidio di luca varani al collatinoil palazzo dell omicidio di luca varani al collatino

Ma c' è di più. Da ieri i carabinieri cercano una ragazza bionda, di 25 anni, che venerdì mattina alle 7 è stata vista parlare da altri giovani con Varani sul treno Viterbo-Roma: potrebbe essere stata l' ultima persona ad averlo visto vivo.

 

Intanto è stato acquisito agli atti l' interrogatorio di Prato durante l' udienza di convalida del gip. «Sono andato a casa di Manuel martedì sera, con vestiti maschili e una borsa con una parrucca e altri abiti femminili - ha raccontato il pr -, questa volta la droga l' aveva comprata lui. Poi serviva altra cocaina ed è venuto Giacomo che abbiamo mandato via. Io mi sono vestito da donna e siamo andati a dormire. Mercoledì abbiamo usato altra cocaina - ha aggiunto Prato - e abbiamo chiamato Alex: ho avuto rapporti anche con lui ed è andato via giovedì mattina.

marco prato  marco prato

 

Non avevamo l' idea di nessun omicidio, non se n' era mai parlato nei nostri deliri. Lui (Manuel) voleva che diventassi la sua bambolina, aveva anche il delirio di uccidere il padre. Quando aveva questi deliri - ha detto ancora Marc - io cercavo una terza persona. Così siamo usciti per cercare una "marchetta", io sempre vestito da donna. Siamo andati a piazza della Repubblica, a Villa Borghese e a Valle Giulia, ma non abbiamo trovato nessuno. Non siamo andati in giro per uccidere. Non lo volevamo. Manuel voleva avere un rapporto estremo con lo stupro. Siamo tornati a casa alle 6.30 di venerdì mattina. Abbiamo chiamato Luca e gli abbiamo offerto 150 euro».

 

marco prato   4marco prato 4

Il racconto di Prato continua con particolari agghiaccianti: «Quando è arrivato gli ho aperto la porta sempre vestito da donna, lui ha cominciato a drogarsi con noi. Io e Luca abbiamo iniziato a fare sesso e Manuel assisteva. Lui ha bevuto il drink e ha iniziato a stare male, è crollato. Lo abbiamo messo sul letto e Manuel mi ha detto "strozzalo", io ho provato, ma Luca si è ripreso, mi ha scansato e non sono riuscito a fermarlo e a quel punto Manuel è impazzito è andato in cucina, ha preso un martello e ha cominciato a colpirlo, ho cercato di calmarlo inutilmente. Poi ha preso un coltello e lo ha colpito ancora ma Luca non moriva...

 

Gli abbiamo messo una coperta sul viso per non vederlo, respirava ancora in modo affannoso. Non potevo più sopportare tutto questo. Manuel voleva essere baciato in testa per avere la forza da me per uccidere Luca. Non voleva farlo soffrire, voleva solo ucciderlo. Poi mi disse: "Questa cosa ci legherà per la vita"».

marco prato   12marco prato 12

 

 

2. TACCHI A SPILLO E SMALTO, POI IL DELITTO

Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera

 

La «fredda ideazione, pianificazione ed esecuzione di un omicidio efferato, preceduto da sevizie e torture, senza altro movente se non quello apparente di appagare un crudele desiderio di malvagità».

 

Sono le parole con cui il gip Riccardo Amoroso descrive l' assassinio di Luca Varani e firma l' arresto - aggravando il fermo iniziale - di Manuel Foffo e Marc Prato. Solo le «importanti divergenze» nei racconti fatti dai due non permettono ancora di decidere sulle aggravanti della premeditazione, crudeltà e motivi abietti contestati dalla Procura. Le due versioni sono due film in cui regia e protagonisti hanno ruoli opposti. Anche su aspetti più marginali, ad esempio il perché Prato sia vestito da donna - con smalto, parrucca e tacchi a spillo - nei giorni trascorsi assieme.

luca varaniluca varani

 

Secondo Marc, Manuel negando la sua omosessualità, accettava di avere rapporti solo con il travestimento del futuro complice. La scintilla dell' omicidio nasce così in Foffo proprio durante un rapporto a tre con Luca, in cui Manuel interviene «dopo aver leccato i tacchi a spillo ed essersi fatto camminare sul corpo partecipando all' eccitazione sessuale».

 

Racconta Prato: «Manuel era come impazzito mi ha chiesto prima di versare un farmaco nel bicchiere di Luca e poi dopo che questo aveva cominciato a stare male mi ha chiesto di ucciderlo: "Questo stronzo deve morire", urlava in preda a un improvviso e insensato odio e repulsione verso Varani». Anche la ricerca di una vittima sarebbe nata per assecondare una fantasia di Manuel: «Voleva simulare uno stupro con un prostituto-maschio», dice Prato e non trovandolo nel loro giro in auto, i due chiamano Varani.

 

luca varani   luca varani

Fatta questa premessa, Prato spiega così la sua partecipazione al delitto: «Ero infatuato di Manuel e ho cercato di assecondare la sua follia omicida, obbedendo in modo passivo alla sua richiesta di strozzarlo». Marc dice di averci provato a mani nude «ma senza riuscire a stringere in modo da ucciderlo». Anzi, «Luca pareva voler combattere per rimanere in vita».

flavia vento marco pratoflavia vento marco prato

 

A quel punto, mette a verbale Prato, affiancato dal suo avvocato Pasquale Bartolo, interviene Foffo e «in preda a una furia bestiale inizia a colpirlo con il martello in testa, adirandosi sempre di più per non riuscire, nonostante tutti i colpi, a provocarne la morte e chiedendomi ripetutamente di aiutarlo».

 

APPARTAMENTO IN CUI E STATO UCCISO LUCA VARANIAPPARTAMENTO IN CUI E STATO UCCISO LUCA VARANI

Nella versione di Prato il suo intervento è quasi un gesto pietoso per la vittima: «Ho iniziato a pensare che Luca era ormai in fin di vita e sarebbe stato meglio aiutare Manuel a portare a termine la sua azione omicida per evitare che soffrisse ancora». Insomma, riassume il gip, «secondo la descrizione di Prato, le plurime ferite e i colpi inferti tutti da Foffo non erano pertanto rivolti a provocare inutili sadiche sofferenze alla vittima, ma sarebbero stati tutti per uccidere e il conseguente accanimento di Foffo era dovuto soltanto all' incapacità di assestare dei colpi mortali».

 

Foffo, da parte sua, pur avendo «ricordi più frammentari», fornisce una «descrizione nettamente in contrasto» con quella di Prato. L' unico punto in comune è l' ammissione di aver agito assieme.

marco prato   marco prato

 

«Non sono attratto dagli omosessuali e prima dell' arrivo di Luca, nei tre giorni trascorsi assieme, ho avuto con Marc solo un rapporto orale a causa dell' alcol e della droga che avevamo assunto» esordisce. Il travestimento da donna di Prato resta per Foffo «inspiegabile». Ma soprattutto è diversa, nel suo racconto, la genesi della decisione di uccidere.

 

marco prato   8marco prato 8

«Un' idea delirante - scrive il gip - maturata già il giovedì durante l' uscita in macchina in cerca di una vittima che si sarebbe poi tacitamente concretizzata quasi come un accordo tra loro alla vista di Luca nella mattina di venerdì». Una versione, questa, che poi Foffo ha parzialmente modificato nei successivi interrogatori, affiancato dall' avvocato Michele Andreano. L' ultimo ieri pomeriggio, in cui ha chiesto di poter chiarire al pm Francesco Scavo alcune dinamiche sui rapporti con il complice: «Mi sentivo minacciato da lui».

 

marco prato   3marco prato 3

Il gip motiva la detenzione in carcere con la «gravità dei fatti emersi», «l' allarme sociale suscitato dalle loro personalità disturbate» e l' impossibilità di controllarne le reazioni.

Prato «si sarebbe potuto rendere anche irreperibile, ove non avesse concretamente tentato il suicidio, tenuto conto della imprevedibilità delle reazioni emotive». Ed entrambi gli indagati «sono soggetti inaffidabili per i loro comportamenti irrazionali motivati dall' abuso di alcolici e stupefacenti».

 

Marc e Manuel sono due pericoli: «Le modalità raccapriccianti della loro azione omicida, l' efferatezza delle sofferenze inferte alla vittima prima di ucciderla sono indice di personalità disturbate, prive di sentimenti di pietà, e come tali pericolose, e quindi anche in grado di ripetere condotte analoghe, tenuto conto dell' inquietante individuazione della vittima in apparenza scelta a caso e selezionata non è dato ancora sapere in base a quali sue caratteristiche personali correlate all' età, sesso, orientamento sessuale, ceto sociale o altro».

MANUEL FOFFOMANUEL FOFFO

 

Né si può «fare affidamento sui loro sensi di colpa, peraltro neppure manifestati, in nome di una presunta occasionalità di condotte violente deliranti e di una loro eccezionalità rispetto a un' apparente normalità del loro consueto stile di vita».

 

VALTER FOFFO PADRE DI MANUELVALTER FOFFO PADRE DI MANUEL

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO