
CHE TRAGEDIA! TRE RAGAZZI (KARINA RYZKHOVA 21 ANNI, SARA CAPILUNGA SUA COETANEA E LUIGI PERRUCCIO, 22 ANNI) SONO MORTI IN UN INCIDENTE STRADALE IN PROVINCIA DI BRINDISI: I GIOVANI ERANO A BORDO DI UNA PORSCHE 911 CARRERA NOLEGGIATO DA UN LORO AMICO L'AUTO SI È RIBALTATA E HA COLPITO UN ULIVO SECOLARE - IL PAPÀ ADOTTIVO DI KARINA RYZKHOVA È STATA LA PRIMA PERSONA AD ARRIVARE SUL LUOGO DELL'IMPATTO. NEL VEDERE LA SCENA, SI È SENTITO MALE...
Pierfrancesco Albanese e Francesco Oliva per www.repubblica.it
incidente in provincia di brinidisi 3
Quando l’IPhone di Karina Ryzkhova ha inviato l’alert sul suo telefono, il padre adottivo si è precipitato sul luogo segnalato. Era un tratto della strada provinciale 85, nel Brindisino, di collegamento fra Torchiarolo e la marina di Lendinuso.
Lì dove – seguendo il messaggio di sos – l’uomo è giunto tra i primi, venendo colto da un malore. Davanti ai suoi occhi lingue di fuoco alte e un ulivo secolare spezzato dall’impatto con l’auto – una Porsche 911 Carrera a quattro posti – di cui praticamente nulla rimaneva. All’interno i corpi di tre giovanissimi, preda delle fiamme.
Oltre a quello di Karina, 21enne di origini ucraine ma in adozione a una famiglia italiana, residente a Torchiarolo, quelli di Sara Capilunga, 21 anni anche lei, e Luigi Perruccio, 22enne. Tutti e tre di Torchiarolo, tutti e tre vittime di quell’avventura iniziata con la richiesta di Luigi di fare un giro su quel bolide che un loro amico aveva noleggiato per qualche giorno: una vicenda che apre ulteriori interrogativi sulla possibilità che l'auto potesse essere affidata a un altro conducente.
Secondo le ricostruzioni, il ragazzo sarebbe montato alla guida dell’auto in compagnia dell’amica ucraina. A quel punto si sarebbero diretti nella marina di Lendinuso a prendere Sara e avrebbero imboccato la provinciale per tornare a Torchiarolo. Si sarebbero lasciati il mare alle spalle, erano a qualche chilometro dal paese.
Poi la storia di tre ragazzi ventenni da una vita come tante altre – la scuola terminata, le prime esperienze nel mondo del lavoro – muta in tragedia. La Porsche perde aderenza con la strada. Esce dalla carreggiata, si ribalta, colpisce la durissima corteccia dell’albero secolare, addirittura lo spezza. Prende fuoco. Dall’IPhone di Karina parte l’alert. Quando il padre adottivo arriva, riesce a vedere quell’ammasso di lamiere e le fiamme svettanti sui corpi prima di sentirsi male.
È poco quel che resta di quel bolide. Che, si mormora ora a Torchiarolo, aveva già provocato dissidi nelle famiglie. La pratica di noleggiare auto di grossa cilindrata non è nuova tra i giovanissimi. E quella Porsche non era passata inosservata in un paese che conta poco più di 5 mila abitanti. Il padre di Karina avrebbe detto alla figlia di non salire su quell’auto. Ma non c’è stato niente da fare. Una disobbedienza che le è costata la vita.
Karina era una ragazza bene integrata nella città del Brindisino. Aveva un gruppo di amici, una nuova famiglia e una vita lontana dai grigiori della guerra. Proprio a causa del conflitto ucraino era arrivata in Italia. Da allora la madre – che aveva già perso un figlio – ha preferito che lei stesse in un luogo sicuro, al riparo dalle bombe e dalla distruzione.
incidente in provincia di brinidisi 2
Il padre adottivo era questo che ripeteva nella tragica serata di sabato 3 maggio: non avrebbe saputo cosa dire alla famiglia d’origine della ragazza, come comunicare quella morte atroce. Ma sul luogo della tragedia in molti sono stati preda della disperazione. I soccorsi sono scattati immediatamente. Carabinieri, Polizia locale, personale sanitario e Vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi, a cui è stato affidato il compito di spegnere le fiamme e sondare in prima battuta quel che restava dopo l’impatto.
incidente in provincia di brinidisi 1
Un groviglio di lamiere e poco altro: al punto che individuare il modello dell’auto è risultato compito arduo. A venire incontro ai vigili è stato il cerchione dell’auto, dove campeggiava il logo della Porsche. I pompieri non hanno potuto fare molto, se non estrarre i corpi dal rogo. [...]