SE L’ITALIA FOSSE COME LA SVIZZERA, STAREMMO TUTTI IN GALERA! – A LOSANNA, SE SBAGLI LA RACCOLTA DIFFERENZIATA, VAI IN CARCERE

Da "la Stampa"

Ogni giorno ci sono notizie dal mondo che non vengono pubblicate. Scalzate dall'attualità e da altre storie. Molte meritano una seconda chance. Ogni domenica, qui troverete le storie che non avete letto durante la settimana.

ISLANDA, LA POLIZIA UCCIDE UN UOMO: È LA PRIMA VOLTA
In Islanda è abitudine lasciare i neonati incustoditi fuori dalle porte di casa. «Per respirare aria fresca», dicono i genitori. Qui il tasso di criminalità è tra i più bassi del mondo (non esiste neppure un esercito). Nonostante l'alta presenza di armi da fuoco (GunPolicy.org stima che ci siano 90.000 fucili per 320.000 abitanti), il numero di omicidi è praticamente pari a zero (la media è di circa uno all'anno). Non sorprende pertanto che l'uccisione di un uomo da parte della polizia abbia lasciato tutti a bocca aperta. È successo lunedì e non era mai capitato prima.

Ecco i fatti: un cinquantanovenne (le autorità non hanno voluto rivelare il nome) ha sparato colpi di fucile nel suo appartamento a Reykjavík. Gli agenti sono intervenuti, il palazzo è stato evacuato. Lacrimogeni, nuovi spari, feriti, infine l'irruzione. Nel parapiglia generale il cinquantanovenne è stato colpito. Morto. «Un incidente senza precedenti», ha dichiarato il capo della polizia Haraldur Johannessen. «Siamo rammaricati, vogliamo mandare le condoglianze alla famiglia», gli ha fatto eco il collega Stefan Eiriksson. Tutti di corsa a chiedere scusa. Il Paese aveva appena perso uno dei suoi più fieri primati.
(Enrico Caporale)

RUBANO TIR RADIOATTIVO E FINISCONO IN OSPEDALE
La vicenda ha tenuto con il fiato sospeso per quasi una settimana il Messico e chi si occupa di terrorismo. Lunedì scorso, mentre l'autista di un tir faceva una siesta in un parcheggio di Tepojaco, tranquillo paesino di 3600 anime dello stato di Hidalgo, una banda di ladri gli rubava il camion. Sin qui nulla di strano e sarebbe stato solo l'ennesimo furto in questa zona centrale del Paese se non fosse stato per il carico del tir. All'interno di una cassa sigillata, infatti, nel retro del camion rubato c'era una capsula di oltre due centimetri di diametro di cobalto 60, materiale radioattivo utilissimo per la radioterapia dei malati di cancro ma che, se usato male, potrebbe servire anche a produrre una «bomba sporca».

Questo se i ladri fossero stati terroristi. Il timore dell'intelligence messicana si è però per fortuna rivelato infondato e giovedì scorso il camion è stato recuperato con annessa la capsula di cobalto 60. Poco dopo, sei persone con sintomi di disidratazione e vomito - quasi certamente i ladri - dopo avere ascoltato in tv gli effetti devastanti delle radiazioni ed essersi convinti che stavano per morire, si sono precipitati in ospedale a chiedere aiuto.
(Paolo Manzo)

SVIZZERA, RISCHIA IL CARCERE PER NON AVER DIVISO I RIFIUTI
Se le regole svizzere venissero applicate in Italia, la quasi totalità della popolazione sarebbe in carcere. A Losanna non è prevista comprensione, né perdono, per chi viola la legge della raccolta differenziata. Carta con carta, plastica con plastica, vetro con vetro. Chi sgarra rischia addirittura la prigione, come Patrick Dufour, 57 anni, che è stato «incriminato» per una bottiglia di plastica. Quella trovata dagli ispettori dell'immondizia nel suo contenitore di carta e cartone depositato sotto casa per la raccolta settimanale.

Eppure Patrick, convocato dalla polizia, ha giurato e spergiurato di non aver mischiato i materiali, e che chiunque avrebbe potuto buttare la bottiglia nel suo contenitore: «Perché piazzare una bottiglia di plastica in un sacco sul quale c'è scritto a chiare lettere il mio nome e il mio indirizzo? Non sono mica un pazzo!». Eppure la commissione ha presentato le foto del suo sacco dei rifiuti e le prove del «crimine» lo hanno inchiodato. A Patrick la scelta: pagare 200 euro o farsi due giorni di prigione. «Se è innocente, come afferma, può fare ricorso», gli hanno detto. Peccato che tra avvocati e pratiche legali il conto di Patrick si sarebbe prosciugato del tutto. Tra tutti i mali ha scelto il meno peggio, «ma da uomo innocente!», ha urlato uscendo dall'aula.
(Monica Perosino)

AD AMSTERDAM ALCOLIZZATI PAGATI CON LATTINE DI BIRRA
Dieci euro al giorno, un pasto caldo, mezza confezione di tabacco e diverse lattine di birra. È questo il singolare compenso che spetta a chi decide di aderire al programma di recupero della Rainbow Foundation, un'associazione finanziata per lo più dal governo olandese. L'obiettivo è quello di reinserire le persone che hanno avuto in passato problemi di alcolismo, ovvero permettere loro di tornare a lavorare nel ruolo di operatori ecologici nelle strade di Amsterdam. Non ostracizzare né proibire, piuttosto agevolarne il reinserimento, è la filosofia del nuovo programma a cui hanno aderito cittadini di tutte le età. Fred Schiphorst, ad esempio, un ex impiegato del settore edilizio, è finalmente tornato a lavorare dopo una pausa forzata dovuta a un problema alla schiena e alla sua dipendenza da alcol.

Ora pulisce le strade di Amsterdam e il suo compenso prevede anche due lattine di birra alle nove del mattino, altre due a pranzo, e un ultima a fine lavoro se tutto è andato bene. «Non sono orgoglioso di essere un alcolista, - dice - ma sono senza dubbio orgoglioso di aver di nuovo un lavoro». Il programma ha però sollevato le proteste di chi sostiene che si tratta di un altro esempio di eccessiva tolleranza che ha già fatto di Amsterdam la mecca per fumatori di marijuana e frequentatori di locali a luci rosse.
(Francesco Semprini)

 

 

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