
JAKI IN CONVENTO – JOHN ELKANN HA OTTENUTO DALLA PROCURA DI TORINO LA “MESSA IN PROVA” PER USCIRE DALL’INCHIESTA SULLA SUCCESSIONE DELLA NONNA, MARELLA AGNELLI, IN CUI È INDAGATO PER EVASIONE FISCALE E TRUFFA AI DANNI DELLO STATO. PER I FRATELLI LAPO E GINEVRA I PM HANNO CHIESTO L’ARCHIVIAZIONE – DOPO L’OK DEL GIP, JOHN ELKANN SARA’ DESTINATO A UN’ISTITUZIONE SALESIANA PER DIECI MESI DI LAVORI SOCIALMENTE UTILI. E LA MEMORIA VA A BERLUSCONI, CHE SI DEDICÒ AGLI ANZIANI DI CESANO BOSCONE, DOPO LA CONDANNA PER IL CASO MEDIASET – I LEGALI DEL PRESIDENTE DI STELLANTIS: “NON È UN’AMMISSIONE DI RESPONSABILITÀ”
1. INCHIESTA EREDITÀ AGNELLI I PM: SÌ ALLA MESSA IN PROVA PER JOHN ELKANN
Estratto dell’articolo di Massimiliano Nerozzi e Simona Lorenzetti per il “Corriere della Sera”
Manca (solo) il timbro del gip, ma l’intesa tra la Procura di Torino e i difensori di John Elkann e del commercialista di famiglia, Gianluca Ferrero, è annodata: messa alla prova (di 10 mesi) per il presidente di Stellantis, patteggiamento (a un anno) per il numero uno della Juve (club estraneo all’inchiesta).
Si chiuderebbe così l’indagine relativa alla successione ereditaria di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato, dopo la morte del febbraio 2019; una vicenda giudiziaria che ha coinvolto pure Ginevra e Lapo Elkann e il notaio svizzero Robert Urs Von Grunigen (chiesta l’archivazione per tutti e tre) e il notaio Remo Maria Morone, nei confronti del quale è stato notificato l’avviso di fine indagini che, solitamente, precede la richiesta di rinvio a giudizio.
Tra le accuse ipotizzate a vario titolo dall’inchiesta della guardia di finanza c’erano la dichiarazione infedele e la truffa ai danni dello Stato, oltre al falso in atto pubblico (per Ferrero e Morone).
[...] c’è soddisfazione anche tra le difese: «Le determinazioni dei pm — commenta infatti l’avvocato Paolo Siniscalchi, uno dei legali di John, Ginevra e Lapo Elkann — aprono la possibilità di concludere con celerità e definitivamente una vicenda dolorosa, evitando ulteriori conseguenze sul piano personale e familiare».
john e lapo elkann con marella agnelli
Di più, aggiunge lo stesso difensore: «La richiesta di John Elkann di messa alla prova non comporta, come del resto la definizione con il fisco, alcuna ammissione di responsabilità». Perché, l’accordo è stato preceduto dal pagamento di 183 milioni di euro all’Erario, per saldare appunto la posizione fiscale degli Elkann. «Somma che estingue integralmente il debito tributario, comprensivo di sanzioni e interessi», precisa la Procura.
Visto che, in questa storia complessa e complicata, erano saltati fuori «redditi non dichiarati ai fini Irpef per un importo complessivo pari a circa 248,5 milioni di euro», riferiti «al piano della posizione reddituale e patrimoniale di Marella Caracciolo». Nonché, «una massa ereditaria non sottoposta a tassazione per un valore pari a circa 1 miliardo di euro».
È dunque la fine di un lungo capitolo, ma forse non l’ultima puntata della saga sulla successione dell’Impero, se ancora ieri il legale di Margherita Agnelli tuonava: ecco — spiega l’avvocato Dario Trevisan — un’«ulteriore conferma del fatto che Marella Caracciolo avesse la propria residenza effettiva in Italia e che la sua eredità debba essere regolata dalle leggi successorie, oltreché fiscali, italiane».
Non cambia proprio nulla, invece, secondo l’avvocato Paolo Siniscalchi: «Donna Marella era residente all’estero sin dagli anni Settanta e tale scelta non è mutata negli ultimi anni di vita, quelli oggetto di indagine, condizionati dall’aggravamento delle sue condizioni di salute».
MARGHERITA AGNELLI E MARELLA CARACCIOLO
[...] c’è stata la richiesta di archiviazione parziale per il delitto di dichiarazione infedele, limitatamente a due annualità, per John Elkann e Ferrero; oltre al parere favorevole dei pm alla richiesta di messa alla prova presentata dal presidente di Stellantis. Idem, parere favorevole alla richiesta di patteggiamento avanzata dallo storico commercialista.
Chiudono il quadro la richiesta di archiviazione integrale per Ginevra e Lapo (difeso dall’avvocato Gianandrea Anfora), per mancanza dell’elemento soggettivo del reato (dolo), e la probabile richiesta di processo per il notaio Morone, accusato di falso in atto pubblico.
L’IPOTESI DI 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI MA RESTANO APERTE LE CAUSE IN ITALIA E SVIZZERA
Estratto dell’articolo di Ludovica Lopetti per il “Corriere della Sera”
berlusconi a cesano boscone foto da chi 4
La nota degli avvocati di Elkann si affretta a mettere i puntini sulle i: «Le determinazioni dei pubblici ministeri, anche alla luce della definizione complessiva con l’Agenzia delle Entrate delle possibili controversie attinenti agli oneri tributari potenzialmente gravanti sui fratelli in qualità di eredi di Donna Marella Agnelli — scrive l’avvocato Paolo Siniscalchi — aprono la possibilità di concludere con celerità e definitivamente» la vicenda.
«La richiesta di messa alla prova» per John Elkann «si colloca in questo quadro e non comporta, come del resto la definizione con il fisco, alcuna ammissione di responsabilità».
SILVIO BERLUSCONI ALLUSCITA DALLA SACRA FAMIGLIA DI CESANO BOSCONE
Per il presidente di Stellantis potrebbero presto spalancarsi le porte di un’istituzione salesiana, dove per 10 mesi dovrà svolgere lavori di pubblica utilità o socialmente utili sulla base di un «programma di trattamento» concordato con i pm.
Ma che il giudice dovrà ratificare. Nel frattempo, il procedimento sarà sospeso e, se il percorso verrà valutato positivamente dal gip, i reati si estingueranno e non ne resterà traccia al casellario. Contattati dal Corriere , per ora i portavoce della congregazione religiosa rispondono con un cortese «no comment».
La via scelta da Elkann è prevista dal 2014 e consiste nella prestazione di un’attività lavorativa non retribuita a favore della collettività, come l’assistenza a persone fragili o il supporto a enti del terzo settore attivi nel sociale, come le organizzazioni di volontariato e di assistenza sociale.
gianni infantino donald trump john elkann
[...] Sempre a Torino prosegue infatti la causa civile intentata dalla figlia di Gianni Agnelli per far dichiarare la nullità dei patti successori del 2004, in cui rinunciò alle sue pretese ereditarie, compresa la quota nella Dicembre, la «cassaforte» dell’impero che oggi fa capo a John.
berlusconi arriva alla casa di cura di cesano bosone
berlusconi arriva alla casa di cura di cesano boscone
JOHN ELKANN E MARELLA CARACCIOLO