kathleen stock

E MENO MALE CHE LA BATTAGLIA DOVEVA ESSERE PER L'INCLUSIONE! - KATHLEEN STOCK, DOCENTE UNIVERSITARIA LESBICA, TRAVOLTA DALLA FURIA DEI GRUPPI LGBTQI, E' STATA COSTRETTA A LICENZIARSI - LA SUA COLPA? AVER DETTO CHE LE DONNE SONO DONNE, CIOE' PERSONE NATE CON UNA VAGINA...

Andrea Morigi per Libero Quotidiano
 

le proteste contro kathleen stock 2

Dove le leggi modello Zan sono già passate dalla teoria alla prassi quotidiana, anche una docente universitaria di filosofia, sebbene lesbica con una moglie incinta e due figli a carico, finisce per essere travolta dalla furia dei gruppi Lgbtqi. Così Kathleen Stock ha deciso di dimettersi dal proprio incarico ventennale presso l'ateneo del Sussex, nell'Inghilterra meridionale, dopo essere stata identificata dagli studenti con una Terf, cioè «femminista radicale trans-escludente». In pratica, la professoressa è convinta che le donne siano donne, cioè persone nate con una vagina e cromosomi XX e che i diritti femminili non si applichino automaticamente a chiunque si identifica con quel genere.
 

le proteste contro kathleen stock 1

L'ERETICA La Dichiarazione dei diritti delle donne basati sul Sesso, lo farebbero. Nell'attesa, il sindacato degli studenti le ha creato il vuoto intorno, pretendendo il suo licenziamento fino a quando la diretta interessata, travolta dalla pressione e dell'isolamento sociale, ha preferito licenziarsi. La sua vicenda è finita anche sulle pagine culturali del Financial Times, che lancia un segnale d'allarme sull'intolleranza culturale che da anni predomina nelle istituzioni educative del Regno Unito.
 
Per essere accusati di transfobia, è sufficiente preoccuparsi del benessere di bambini e adolescenti a cui è stata diagnosticata una disforia di genere e ai quali viene prescritto l'uso di ormoni che sopprimono la pubertà oppure ormoni del sesso opposto e sono sottoposti a interventi chirurgici rischiosi per la loro salute. Chi si oppone alla violenza, ne diviene facilmente vittima.
 

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In Italia è capitato anche al sottosegretario all'Interno Ivan Scalfarotto, divenuto bersaglio di ingiurie verbali da parte del Palermo Pride per aver espresso critiche legittime verso la gestione politica del ddl Zan. Invece di reagire altrettanto violentemente, alcuni think tank conservatori hanno preferito intraprendere una contro-rivoluzione culturale.
 
In particolare, il Centro Studi sulla Partigianeria e l'Ideologia, che ha sede negli Stati Uniti, ha prodotto nel marzo scorso un Rapporto sulla libertà accademica in crisi, elencando gli incidenti avvenuti in Gran Bretagna, ma anche negli Usa e in Canada, dal 2018, che testimoniano il clima di persecuzione e di terrore che si è ormai imposto e induce molti insegnanti ad autocensurarsi per evitare di essere presi di mira dall'autoritarismo di sinistra.
 

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Non tutti comunque hanno ceduto per il timore di essere discriminati. Anche se, come osservava ieri Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera riguardo all'Italia, «non è facile per nulla, invece, avere una voce di tipo conservatore nel dibattito pubblico».
 
LA SFIDA Intanto, gli inglesi si sono organizzati dando vita a HistoryReclaimed, sito che analizza con acribia i luoghi comuni della "cancel culture" e li sfida sul terreno della ricerca scientifica. Chi mostra il coraggio di smascherare la propaganda rivoluzionaria, poi, va anche tutelato. Valutato il rischio, il governo di Boris Johnson ha messo a punto un provvedimento legislativo per garantire la libertà di parola. Dopo aver sventato il pericolo della legge antitransfobia, a Montecitorio dovrebbero seguirne l'esempio e difendere gli autentici diritti umani.

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