simona ventura

“L'ACCUSA PIÙ VIGLIACCA IN TUTTI QUESTI ANNI? DI ESSERMI DROGATA” – SIMONA VENTURA SI CONFESSA: “PER ANNI HO FATTO L'ESAME DEL CAPELLO. QUESTA CALUNNIA ERA TALMENTE DOMINANTE SUI GIORNALI CHE MI SONO DETTA: ORA CON IL PRIMO CHE CI RIPROVA MI RIFACCIO CASA”. “IL RITO SCARAMANTICO? SE MI CADE LA CARTELLINA LA SBATTO TRE VOLTE PER TERRA E SPUTO TRE VOLTE SUL COPIONE. UN PROGRAMMA CHE RIFAREI? MI CHIEDONO SPESSO DI TORNARE ALL'ISOLA DEI FAMOSI, MA…” - LA MALATTIA DEL COMPAGNO GIOVANNI TERZI, LA TENTAZIONE DI FARSI SUORA E…

Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

 

Se le dico Niccolò?

simona ventura

«Il mio primogenito... È forte, perbene. In lui rivedo la mia grinta. Credo, e vale per tutti e tre, che il mio lavoro lo abbiano in qualche modo subìto, anche se ci sono stati i lati positivi. Nessuno di loro vuole lavorare in televisione, a Niccolò hanno proposto di partecipare a qualunque reality... Io li ho sempre spinti a trovarsi una strada da soli».

Giacomo?

«Ha una sensibilità non comune, è un artista a tutto tondo, e in questo mi somiglia, fa teatro. È curioso, puntiglioso, creativo. Mi ricorda me da ragazza».

Caterina?

«Lei è la mia principessa. È bravissima a scuola: senza offesa per nessuno, non ero abituata a sentirmelo dire ai colloqui. Caterina ha 15 anni e ha un'etica incredibile, da ragazza di una volta. Per dire: se le sue amiche fanno cose che a lei non piacciono, non le frequenta più».

simona ventura e giovanni terzi

 

E Giovanni?

«Per la prima volta ho trovato una persona complementare a me, non ci lasciamo mai. Sognavo un uomo che non fosse geloso del mio successo e non entrasse in competizione con me. Se riesco a fare tante cose è anche grazie alla serenità che mi dà. La nostra, più che una famiglia allargata è una comune. Abbiamo 5 figli, i miei più i suoi, Ludovico e Giulio. E per noi vale il detto "tutti per tutti"».

 

Avete anche due cani.

simona ventura e mike tyson

«Eh, no, quello è l'unico incastro che non ha funzionato. Io ho un Jack Russell che si chiama Ugo: The Killer Dog, diciamo noi. Giovanni ha un labrador che si chiama Rocco: il Professore. Faccia lei chi è dovuto andare via... Rocco adesso è in campagna dal nonno di Giulio».

La forza di Supersimo è nei dettagli. Il piede che non smette di ballare, il tono affettuoso con cui si rivolge al compagno Giovanni Terzi qui nello studio accogliente alla Fabbrica del Vapore di Milano, gli occhi che brillano quando parla di Caterina, che «è arrivata già fatta ed è stato ancora più bello». La forza di Simona Ventura non sta (sol)tanto nei 61 programmi tv documentati da Wikipedia, due radiofonici, 8 film di cui l'ultimo da regista, Le 7 giornate di Bergamo , appena presentato a Venezia. Ma nella sorpresa con cui li commenta, senza sentirsi arrivata, con una luce di curiosità e incoscienza che la spinge a guardare avanti, a quello che ancora non ha imparato e imparerà, che non ha ancora sperimentato e sperimenterà.

simona ventura

 

Come ha fatto a conciliare famiglia e lavoro?

«Intanto ho avuto la fortuna di avere i miei genitori e molte persone che mi hanno aiutata. In primis la tata Lulù, ecuadoregna, che mi ha supportata per tredici anni: 13 di Nic, 11 di Giacomo e 6 di Caterina. Ho cominciato a lavorare nel '94, ma ho avuto il grande exploit nell'intrattenimento dal 2000 al 2010: anni d'oro dal punto di vista lavorativo, ma complicati per la famiglia. E agrodolci, sull'ottovolante: nel 2004 mi sono separata... Continuare a crescere i miei figli da madre single non è stato facile, qualcosa sul campo ho lasciato. Però sono sempre stata molto presente con loro: mi alzavo la mattina a portarli a scuola, non mancavo mai a una recita, a un incontro con gli insegnanti. Ero una specie di caterpillar: la disciplina me l'ha insegnata mio padre militare, lo stacanovismo l'ho ereditato da lui».

simona ventura 1

 

Scelga tre trasmissioni, a bruciapelo.

«Quelli che il calcio , L'Isola dei Famosi e Le Iene . Sono programmi in cui sono stata la prima donna. Ho sempre scelto la strada più difficile e posso dire con orgoglio di non essere mai stata imposta da qualcuno».

 

In quale si è divertita di più?

«Siccome mi annoio facilmente, quando non mi diverto più me ne vado. L'ultimo che mi ha divertita e fatto anche tenerezza è Temptation Island Vip : io non lo farei mai come concorrente! Quelli che il calcio cambiava ogni domenica, non rischiavo di annoiarmi. L'Isola dei Famosi non era mai uguale al copione, e a me piaceva cavalcare l'imprevisto».

 

Mai avuto paura prima della diretta?

«Sì, assolutamente. Il primo minuto me lo sono sempre imparato a memoria poiché il cuore mi batteva all'impazzata e non mi ricordavo più nulla».

simona ventura paola perego

Il 3 ottobre torna in tv con «Citofonare Rai2», assieme a Paola Perego. Come sarà lavorare con una donna?

«Lavorare con un'amica sarà senz' altro bello, perché questo è Paola per me. È una persona buona, romantica, cui voglio molto bene».

 

Ha lavorato con i più grandi: Fiorello, Baudo, Celentano. Da chi ha imparato di più?

SIMONA VENTURA AL NATURALE

«Da tutti, lavorare in coppia insegna tantissimo. Grazie ai grandi conduttori, dopo, sono riuscita a lavorare da sola. Ho sempre pensato di fare un gradino alla volta: la casa si costruisce dalle fondamenta, non dal tetto».

 

E cosa pensa di aver insegnato lei a loro?

«Intanto il divertimento. Penso a Matricole , prima con Amadeus e poi con Fiorello. La reunion a Sanremo è saltata perché ho preso il Covid. Al di là dell'invidia - tanto ormai sono impermeabile, ho una corazza, altrimenti sarei già morta - il fatto che mi abbiano voluta significa che ho lasciato un bel ricordo»

giovanni terzi simona ventura 11

 

L'accusa più vigliacca in tutti questi anni?

«Di essermi drogata. Per anni ho fatto l'esame del capello. Questa calunnia era talmente dominante sui giornali che mi sono detta: ora con il primo che ci riprova mi rifaccio casa».

 

A proposito... Una volta raccontò che investiva nel mattone e che non ricordava quante case avesse. Oggi lo ricorda?

SIMONA VENTURA

«Adesso me lo ricordo molto bene, ne ho solo una bellissima in Sardegna, tra Porto Cervo Marina e Liscia di Vacca. È il mio posto del cuore, ci tengo moltissimo perché lì sono cresciuti i miei tre figli... Prima investire nel mattone aveva più senso, questa cosa mi viene da mio padre. Oggi è cambiata la mentalità».

 

E dove investe ora?

«Nella società di produzione che ho creato, la SiVe Produzioni. Sarà la nostra carta per il futuro (guarda il compagno, ndr )».

Supersimo si è mai emozionata accanto a un personaggio?

simona ventura

«Tantissimo, sempre! Penso a Lady Gaga. Ho qui in giro un biglietto che mi scrisse dopo essere stata a Quelli che il calcio . Ricordo che era arrivata in taxi e non avemmo il tempo di preparare l'intervista. E ricordo benissimo il suo carisma, ne rimasi sconvolta. Il giorno dopo mi mandò un mazzo di fiori e un biglietto: "Grazie Simona perché sei stata l'unica in Italia a volermi nel suo programma". Da lì esplose».

 

simona ventura

Una bella soddisfazione.

«Io ho avuto a Quelli che il calcio i più grandi artisti della storia. Da Adele a Katy Perry, dagli U2 a Amy Winehouse, da Al Pacino al mio idolo David Bowie. Restavo colpita dalla loro umiltà: i più forti sono anche i più umili».

 

Qualcuno l'ha delusa?

«Avril Lavigne. Era un po'... capricciosa».

Ha un rito scaramantico?

«Se mi cade la cartellina la sbatto tre volte per terra e sputo tre volte sul copione. Questo non andrebbe bene con il Covid...».

 

Un programma che non rifarebbe?

«Guardo sempre avanti. Mi chiedono spesso di tornare all'Isola dei Famosi. Ma ora è difficile fare un reality, il pubblico è abituato ai ritmi delle serie tv. Io l'ho fatta nel momento giusto».

simona ventura su vanity fair

 

Il giorno più bello della sua vita?

«Quello in cui ho tenuto tra le braccia i miei figli».

Il più brutto?

«Diversi. I fallimenti. Sicuramente il mio matrimonio. Ogni storia lunga che ho avuto, quando si è chiusa, è stata un fallimento. Momenti negativi nel lavoro ne ho avuti, ma se si cade ci si rialza. I giovani non lo vivono così».

 

Nemmeno l'aggressione a Niccolò è stata il momento più brutto?

«Poteva esserlo, ma le cose poi sono andate bene. Ho la fortuna che quelli che amo stanno bene. Certo, Giovanni, e lo dico perché ne ha parlato lui, ha una malattia autoimmune abbastanza seria, ma abbiamo la consapevolezza di fare tutto quello che serve perché si arresti».

SIMONA VENTURA.

L'ultima volta che ha pianto?

 «A Venezia. Non mi aspettavo tutti quegli applausi per il mio documentario Le 7 giornate di Bergamo . Alla fine, con la canzone di Tricarico, io piango sempre».

 

È riuscita a conoscere Almodóvar?

«Macché! Però Sorrentino in ascensore mi ha detto in bocca al lupo!».

Mai stata tentata dalla politica?

«No, non sono in grado. È una macchina che non conosco, non sono preparata e ne sto lontana. Io ho sempre voglia di fare, non riuscirei a stare ferma, a mediare... Però ho il piacere di avere vicino a me Mariastella Gelmini, la ministra per gli Affari regionali e le autonomie. Anzi, vorrei dire soprattutto vincitrice dell'Isola dei politici a Quelli che il calcio ! Oggi sarebbe impossibile rifare quelle cose».

simona ventura

È molto credente. Ha conosciuto i papi?

«Una volta ho avuto la fortuna di partecipare alla messa di Papa Ratzinger: bellissimo. I papi sono permeati da un carisma incredibile. Già il fatto del vestito bianco, li riempie di luce. Mi piacerebbe molto conoscere Papa Francesco».

 

Fa la comunione?

«No, sono divorziata e non voglio farla a dispetto del Papa. Ma una volta a Miami ammetto di averla fatta, sperando che nessuno mi riconoscesse. Era il 25 dicembre e a sorpresa cantò anche Andrea Bocelli».

 

È vero che da piccola voleva farsi suora?

simona ventura

«Sì, avevo la nonna molto credente che mi portava a messa ogni domenica e una volta mi fece leggere dal pulpito. Mi ritrovai con tutte queste vedove vestite di nero che mi guardavano e mi ascoltavano e mi accorsi di un brivido nella schiena. Poi ho scoperto che non era vocazione: il palcoscenico mi aveva già sedotta».

simona ventura simona ventura 4simona ventura 9simona venturasimona ventura 2simona ventura sguardo giudicante sulla marcuzzisimona ventura 3simona ventura 5simona ventura

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”