regeni renzi al sisi egitto

OMICIDIO DI STATO - L’AGENZIA REUTERS SPARA LA BOMBA: REGENI FU FERMATO DALLA POLIZIA IL GIORNO DELLA SUA SCOMPARSA, CONDOTTO IN CASERMA E POI TRASFERITO - LE INFORMAZIONI SAREBBERO STATE CONFERMATE DA APPARATI DI SICUREZZA EGIZIANI

Carlo Bonini per “la Repubblica”

REGENIREGENI

 

Sei diverse fonti di Polizia e Intelligence del Cairo convincono la prestigiosa agenzia di stampa inglese Reuters a ritornare sul sequestro e la morte di Giulio Regeni per concludere che si è trattato di un omicidio di Stato. Perché Giulio venne fermato la sera del 25 gennaio dalla Polizia egiziana durante uno dei tanti rastrellamenti nella zona di piazza Tahrir per poi essere consegnato agli interrogatori e alle torture della Sicurezza Nazionale, il tentacolare Servizio segreto Interno.

 

VIGNETTA GIANNELLI - AL SISI COLLABORA SUL CASO REGENIVIGNETTA GIANNELLI - AL SISI COLLABORA SUL CASO REGENI

Le sei fonti, cui la Reuters garantisce l’anonimato per proteggerle dal regime, ricostruiscono una catena di eventi logicamente compatibile con le poche e lacunose risultanze investigative di due mesi e mezzo di indagini. E il loro racconto, nella sostanza, lì dove cioè accredita che Giulio venne fermato dalla Polizia per poi essere “ceduto” ai Servizi, torna a sovrapporsi al cuore della testimonianza in chiaro postata su Facebook il 6 febbraio scorso dall’ex generale dissidente Omar Afifi, al contenuto delle mail anonime ricevute da Repubblica tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile, alla ricostruzione che la stessa Repubblica ha fornito nelle settimane scorse sul luogo della scomparsa di Giulio — la zona di piazza Tahrir, per l’appunto — e sull’identità dei suoi sequestratori, squadre della Polizia egiziana che, quella sera del 25, erano sotto il comando del generale ed ex torturatore Khaled Shalaby.

giulio regeni paola regenigiulio regeni paola regeni

 

Nel dettaglio, le fonti della Reuters riferiscono che Giulio venne prelevato la sera del quinto anniversario della Rivoluzione da uomini della Polizia egiziana durante un rastrellamento in una zona vicina alla fermata del metro “Gamal Abdel Nasser”, un chilometro in linea d’aria, 15 minuti a piedi, dall’altra fermata del metro “Sadat” di piazza Tahrir dove, ne sono convinti i nostri investigatori, proveniente da Dokki, Giulio arriva intorno alle 20 del 25 gennaio per raggiungere l’amico Gennaro che lo aspetta in un bar non lontano.

PASSAPORTO DI GIULIO REGENI PASSAPORTO DI GIULIO REGENI

 

Con Giulio — aggiunge la Reuters — viene fermato un non meglio identificato cittadino egiziano ed entrambi vengono caricati su un «minivan bianco con targa della Polizia » che li depositerà nella caserma di Izbakiya, dove un ufficiale di polizia riferisce all’agenzia di stampa inglese di ricordare il trasferimento di “un italiano” e da dove, dopo appena trenta minuti, saranno trasferiti nel famigerato compound di Lazoughli, uno dei buchi neri in cui la Sicurezza Nazionale normalmente seppellisce oppositori e “sospetti” destinati a non rivedere più la luce.

 

I TUTOR INGLESI DI REGENI PROTESTANO CONTRO AL SISII TUTOR INGLESI DI REGENI PROTESTANO CONTRO AL SISI

Naturalmente, la ricostruzione della Reuters è stata immediatamente smentita dal portavoce del Ministero dell’Interno egiziano, così come da fonti della Sicurezza Nazionale (citate dalla stessa agenzia) che sono tornate ad escludere qualsiasi coinvolgimento di Polizia e Intelligence sostenendo che l’unico contatto di Giulio con gli apparati della sicurezza egiziana sia stata la stampigliatura del visto sul passaporto al momento del suo ingresso al Cairo.

FUNERALE REGENIFUNERALE REGENI

 

Smentite che equivalgono ormai da due mesi a vuote petizioni di principio perché sempre lontane da qualsiasi fatto o circostanza obiettiva. E a cui non solo non crede il nostro Paese, ma, ora, ufficialmente respinte anche dagli Stati Uniti in occasione dei recenti incontri avuti al Cairo dal Segretario di Stato John Kerry con i vertici del governo e della Presidenza egiziana. «Abbiamo ribadito — ha spiegato il portavoce del Dipartimento di Stato John Kirby — che i dettagli che sono venuti alla luce dopo la morte di Giulio Regeni hanno sollevato domande sulle circostanze stesse della morte che riteniamo possano essere risolte solo con un’indagine imparziale e completa».

AL SISI E MORSIAL SISI E MORSI

 

AL SISIAL SISI

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO