bus incidente mestre

“L’AUTISTA EFFETTUA UNA MANOVRA ECCESSIVA O IMPROPRIA” - NEL FILMATO DELL’INCIDENTE DEL BUS A MESTRE CHE HA CAUSATO ALMENO 21 MORTI SI VEDE UN MOVIMENTO "STRANO" DEL MEZZO ELETTRICO - IL CONDUCENTE SI CHIAMAVA ALBERTO RIZZOTTO E LAVORAVA CON LA DITTA DA 5 ANNI. LE IPOTESI PIU’ ACCREDITATE SONO DI UN MALORE IMPROVVISO O UN COLPO DI SONNO DELL’AUTISTA. NON SAREBBERO STATE RILEVATE TRACCE DI FRENATA SULL’ASFALTO. A SOSTEGNO DI QUESTA TESI ANCHE IL FATTO CHE… - L’ULTIMO POST DELL’AUTISTA + VIDEO

VIDEO INCIDENTE A MESTRE

https://video.corriere.it/cronaca/mestre-punto-esatto-cui-bus-ha-sfondato-guard-rail-ed-volato-giu-10-metri/0616227c-6225-11ee-8880-d207c62d4521

 

https://video.corriere.it/cronaca/dove-sono-pompieri-ci-sono-50-persone-che-stanno-morendo-urla-disperate-un-uomo-al-bus-fiamme/b70d7392-6233-11ee-8880-d207c62d4521?vclk=video3CHP%7Cdove-sono-pompieri-ci-sono-50-persone-che-stanno-morendo-urla-disperate-un-uomo-al-bus-fiamme

 

 

Estratto da open.online

bus incidente mestre

(…) «Non si sa ancora niente sulle cause», ha dichiarato tre ore dopo la tragedia Matteo Salvini in collegamento con Rete 4, dopo aver espresso il suo cordoglio come tutto il mondo della politica. In collegamento con RaiNews, il direttore del quotidiano locale Il Gazzettino ha riferito quanto ascoltato in un audio che è circolato sulle chat degli autisti. Secondo la loro ricostruzione, il pullman avrebbe preso fuoco mentre era in coda nel traffico.

 

L’autista avrebbe quindi sbandato, provando ad accostare e fermare il mezzo, senza riuscirci. Una versione che nel corso delle ore non ha trovato riscontro, mentre ha preso quota quella del malore improvviso. Stando alle primissime ricostruzioni, che andranno poi verificate dagli inquirenti, il pullman procedeva lentamente quando ha iniziato a sbandare, sfondando il parapetto e finendo sulla strada sottostante, prendendo quindi fuoco. Non sarebbero state rilevate tracce di frenata sull’asfalto.

 

bus incidente mestre

A sostegno di questa ipotesi anche il fatto che si trattasse di un mezzo nuovo, il che rende meno probabile – ma non esclude – un guasto meccanico. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, verranno effettuati tutti i controlli del caso, anche sulla tenuta del guardrail e del manto stradale, e verrano analizzate le immagini delle telecamere di sicurezza puntate sul cavalcavia.

 

LA DINAMICA

Estratto da open.online

 

bus incidente mestre

C’è un video che mostra l’incidente del bus di Mestre. E le immagini immortalano una manovra definita «strana» nella sua dinamica. Le telecamere lo registrano mentre si trova sulla parte destra della carreggiata del cavalcavia della Vempa. Chi lo ha visto dice che l’autobus elettrico della ditta La Linea effettua una manovra «eccessiva» o «impropria».

 

La stessa impressione l’ha fornita un testimone che era alla guida di un’auto dietro al bus. Mentre i vigili del fuoco ieri sera stavano ancora cercando di estrarre la scheda video del mezzo. L’autista si chiamava Alberto Rizzotto, era di Treviso e aveva 40 anni. È deceduto nell’incidente. Massimo Fiorese, amministratore delegato dell’azienda, ha detto che Rizzotto aveva preso servizio poco prima dello schianto. La corsa era stata prenotata da 16 persone.

 

L’autista Alberto Rizzotto

Secondo Fiorese, che ha parlato con il Corriere della Sera, l’autobus elettrico precipitato alle 19,39 dal tratto sopraelevato della bretella che collega Mestre a Marghera e all’autostrada A4 aveva un anno di vita. «Ha preso le persone da piazzale Roma e le stava riportando in campeggio, a Marghera, in quello che una volta si chiamava Jolly. Avevano prenotato la corsa in 16, ma evidentemente sfortuna ha voluto che sia salito anche qualcuno che non aveva prenotato e quando ha visto l’autobus arrivare, bello grande, con tanti posti, è montato lo stesso», dice.

alberto rizzotto bus incidente mestre

 

Poi parla del filmato dell’incidente: «Il bus è quasi fermo quando sfonda il guardrail. Penso che l’autista abbia avuto un malore, perché altrimenti non me lo spiego. Nel video si vede che il bus è quasi fermo, il guardrail è fino, non è di quelli più moderni e più strutturati, e l’autobus pesava tanto perché era di quelli elettrici. L’impatto è stato fatale».

 

 

L’ipotesi del malore del conducente è per ora quella più probabile. Si parla anche di un audio diffuso via Whatsapp nella zona tra Venezia e Mestre in cui la voce di una donna dice di sapere chi era l’autista e dove lavorava. Poi parla di testimoni che avrebbero visto il bus prendere fuoco «nella rampa di salita del cavalcavia». E il conducente non poteva fermarsi «perché era stretto tra le altre auto in coda».

 

Nessun elemento ad ora accredita questa ricostruzione e la relativa dinamica. Secondo i rilievi sull’asfalto non ci sono segni di frenata. Le vittime erano dirette a una struttura ricettiva della zona, il campeggio «Hu» di Marghera. Quattro giovani tedeschi si sono salvati per un caso: «Ci siamo attardati. Dovevamo prendere l’autobus successivo. Ma non arrivava. Poi abbiamo saputo…». Il campeggio pubblicizza un servizio navetta per arrivare a Venezia in 15 minuti.

bus incidente mestre

 

Il bus elettrico

La procura di Venezia ha aperto un’inchiesta sull’incidente. Sul luogo del disastro è giunto il procuratore capo Bruno Chierchi. Il bilancio ufficiale dell’incidente è di 21 vittime e 15 feriti, 5 dei quali in gravi condizioni. Lo ha comunicato dopo mezzanotte il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, dopo aver ricevuto le ultime informazioni dai dirigenti sanitari.

 

Il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Venezia, Mauro Luongo ha spiegato che «Abbiamo alzato poco fa il mezzo per essere sicuri che non vi fossero altri corpi sotto la vettura, e non c’erano. A complicare la situazione è stato il fatto che si trattava di un bus elettrico, e che quindi le batterie hanno preso fuoco subito dopo l’impatto». Nella notte è stata riattivata la linea ferroviaria tra Mestre e Venezia. È invece interrotta la viabilità carrabile sulla Rampa Rizzardi in direzione di Marghera.

 

La dinamica

bus precipita a mestre 10

Della dinamica dell’incidente ha parlato anche il comandante della polizia locale di Venezia Marco Agostini: «Se si fosse trattato di un colpo di sonno probabilmente, sterzando verso sinistra, il conducente sarebbe riuscito a rimettere in carreggiata il mezzo». Secondo Repubblica Rizzotto lavorava anche per la Martini Bus Srl. L’autista aveva un’esperienza decennale nella guida dei bus. I colleghi lo ricordano come «scrupoloso». Le strisciate sul guardrail invece depongono a favore della tesi che si sia sentito male. «Perché, se ipotizziamo anche un colpo di sonno, dopo aver sbattuto, si sarebbe dovuto riprendere», fanno sapere ancora i vigili.

 

L’autobus, stando ai primi accertamenti, era stato affittato dalla società Linea poco più di un anno fa e contava meno di 40 mila chilometri. I colleghi definiscono Alberto Rizzotto un autista esperto che svolgeva l’attività da 7 anni. Era originario di Conegliano ma residente a Tezze sul Brenta. Gli altri autisti spiegano Rizzotto era dipendente della “Martini Bus”, che aveva noleggiato il mezzo alla società “La Linea” con la quale aveva un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia. Nella relazione annuale 2022 della prevenzione della corruzione di “Martini Bus” c’è effettivamente scritto che La Linea aveva noleggiato 20 bus dall’azienda.

bus precipita a mestre 4

 

«Shuttle to Venice»

Alberto Rizzotto aveva scritto “Shuttle to Venice” (“Navetta per Venezia”) nell’ultimo post su Facebook prima dell’incidente. Il post ha l’ora delle 18.30, un’ora e mezza prima della tragedia. Il messaggio geolocalizzava Alberto Rizzotto, 40 anni, morto con i 20 passeggeri, allo ‘Hu Camping’ di Marghera. Nelle ore successive, diffusasi la notizia dell’incidente, sotto al post erano comparsi i messaggi sempre più preoccupati degli amici.

bus precipita a mestre 3bus precipita a mestre 5

 

bus precipita a mestre 6bus precipita a mestre 8bus precipita a mestre 7bus precipita a mestre 9

 

(...)

Ultimi Dagoreport

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...