E L'ECUADOR CORREA DA GOLDMAN SACHS - CHI GLIELO DICE ORA A TSIPRAS CHE IL SUO MODELLO RAFAEL CORREA, DOPO AVER DATO ASILO A ASSANGE E SCATENATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’AMERICANA CHEVRON, VENDE ALLA BANCA D'AFFARI USA METÀ DELLE RISERVE AUREE?

Maurizio Stefanini per "Libero Quotidiano"

Rafael Correa è l’economista non ortodosso che con la benedizione di Hugo Chávez è divenuto presidente dell’Ecuador ed ora è considerato da qualcuno il vero erede della leadership rivoluzionaria del defunto presidente venezuelano.

RAFAEL CORREA RAFAEL CORREA

Comunque, ha dato un grosso schiaffo a Usa, Regno Unito e Svezia assieme col dare asilo a Assange, sta conducendo una campagna furibonda contro l’americana Chevron per chiederle i danni per l’inquinamento dell’Amazzonia, e sia in area Tsipras che in area Grillo è considerato un modello da tener presente, per la costruzione di un nuovo modello economico alternativo a un capitalismo che la crisi del 2007 avrebbe messo in crisi terminale.

Goldman Sachs è invece una banca che nell’arrivo di questa crisi è dentro fino al collo, ed è a sua volta un’icona negativa di quel tipo di economia finanziaria dai risvolti oscuri contro la quale il modello Correa è visto come una speranza. Eppure, proprio con Goldman Sachs Correa si è ora messo d’accordo per venderli metà delle riserve auree ecuadoriane.

Assange, e il presidente dell'Ecuador,Assange, e il presidente dell'Ecuador,

466.000 once di oro in cambio di tra i 16 e i 20 miliardi di dollari: l’ammontare preciso non è determinato perché dipenderà dal prezzo internazionale dell’oro nel corso dei tre anni in cui durerà l’operazione.

CHAVEZ E KEYNES

Spiazzante, indubbiamente. Anche perché è l’esatto contrario di quanto Chávez fece nel 2011, quando ordinò di rimpatriare 160 tonnellate di oro delle riserve venezuelane per un valore da 11 miliardi di dollari, come atto di sovranità per proteggere il Paese delle turbolenze finanziarie. «L’oro ritorna là dove avrebbe dovuto sempre rimanere: le volte della Banca Centrale del Venezuela», aveva detto.

Rafael CorreaRafael Correa

«Ha valore storico, ha valore simbolico ed ha valore finanziario». Si potrebbe osservare che se effettivamente il populismo è una variante più radicale di quel modello keynesiano per il quale è sempre meglio creare domanda e consumo che temere i debiti, allora in realtà è Correa più in linea con la famosa squalifica dello stesso Keynes sull’oro come «reliquia barbara».

TSIPRASTSIPRAS

Si potrebbe aggiungere che Correa ha sempre detto che probabilmente Chávez capiva la geopolitica meglio di lui ma lui avrebbe potuto insegnargli l’economia, e in realtà mentre il Venezuela sta sprofondando nella catastrofe economica l’Ecuador ha oggi problemi di autoritarismo, ma economicamente va più che bene.

TSIPRASTSIPRAS

Come d’altronde la Bolivia di Evo Morales. Opportuno è però soprattutto ricordare come Correa sia un tipo spiazzante, che non sempre fa esattamente quello che i suoi ammiratori di sinistra si aspetterebbero che facesse. Ad esempio, ha rischiato una scissione nel suo partito, pur di porre il suo veto a una legge che avrebbe introdotto l’aborto.

Ha rotto con indigenisti e ecologisti quando ha definito un errore aver introdotto nella Costituzione il no agli ogm ed ha deciso di autorizzare le trivellazioni petrolifere in Amazzonia. Ma, soprattutto, ha sempre mantenuto la dollarizzazione imposta prima del suo arrivo al potere. I suoi stessi ministri riconoscono che adottare la valuta Usa al posto di una nazionale ha consentito di ridare certezza a un settore finanziario che era stato disastrato da una grave crisi bancaria.

IL PIANO

CHEVRONCHEVRON

Esattamente come i governanti dell’Eurozona, dunque, Correa non può stampare soldi, e se gli serve di pompare liquidità al sistema può solo o aumentare le tasse, o privatizzare, o vendere l’oro.

GIAP E CHAVEZ GIAP E CHAVEZ

Impossibile la prima alternativa per non deprimere il consumo, impossibile la seconda per non compromettere i suoi postulati ideologici, l’accordo con la prima banca che è stata disponibile a dargli i dollari di cui aveva bisogno per alcuni importanti progetti idroelettrici era in realtà senza alternative.

Sean Penn ieri durante la sua visita a Evo Morales, presidente bolivianoSean Penn ieri durante la sua visita a Evo Morales, presidente boliviano

Secondo quanto garantisce il Banco Centrale dell’Ecuador l’operazione permetterà di approfittare degli eccedenti di liquidità in oro senza che perdano il loro valore di riserva, ma la verità è che da 1098 milioni di dollari le riserve sono passate a 493 milioni in appena una settimana.

Solo tra tre anni l’Ecuador restituirà a Goldman Sachs i pezzetti di carta in «strumenti finanziari di alta qualità», questa è la definizione ufficiale, per riavere in cambio il suo oro. Ovviamente, se il diavolo no ci metterà la coda: ricordiamoci che Goldman Sachs se ha evitato la bancarotta è stato solo perché Obama ci ha messo i soldi del governo federale.

 

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…