lavoro covid

COME USCIREMO DALLA PANDEMIA? PIU’ POVERI - L’EMERGENZA CORONAVIRUS HA CAUSATO UN CALO DEL REDDITO DELL’80% DEI LAVORATORI AUTONOMI ITALIANI, MENTRE L’ISTAT SEGNALA LA PERDITA DI 440 MILA POSTI DI LAVORO – ANCHE LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI ARRANCA, SOPRATTUTTO NEI CONFRONTI DELL’UNIONE EUROPEA: IL 50,7% DEGLI ITALIANI NON SI FIDA DELLA UE, SEBBENE UNO SU TRE LA RITENGA FONDAMENTALE PER USCIRE DALLA CRISI…

Riccardo Pelliccetti per “il Giornale”

 

disoccupati covid

Sempre più poveri, con meno fiducia nell' Unione europea e impazienti per l' avvio delle riforme. Sono questi i temi, fra i tanti, emersi dal 33mo Rapporto Italia dell' Eurispes che fotografa il nostro Paese.

 

Il vero protagonista del Rapporto, però, è il coronavirus, che ha condizionato in tutti i campi (economico, sociale, culturale) gli orientamenti degli italiani.

 

«Secondo i dati di Banca d' Italia già nei primi mesi di emergenza sanitaria la metà delle famiglie italiane ha subìto una riduzione nel reddito di circa il 15% - ha spiegato il presidente di Eurispes Gian Maria Fara -.

 

lavoro covid

La situazione è particolarmente allarmante tra i lavoratori indipendenti: quasi l' 80% ha subìto un calo nel reddito e per il 36% la caduta è di oltre la metà del reddito familiare. Mentre l' Istat segnala per il 2020 la perdita di 440.000 posti di lavoro». E le prospettive sono tutt' altro che rosee. Già prima dell' emergenza Covid le statistiche ufficiali parlavano di 4,6 milioni di poveri assoluti, un numero che è destinato a lievitare notevolmente.

 

proteste lavoro covid 2

A evidenziare l' eccezionalità della crisi è il confronto con le risposte dei cinque anni precedenti, sebbene non ci fosse alcun riferimento al Covid. Negli ultimi sei anni infatti è sempre prevalsa l' idea di una sostanziale stabilità nell' andamento economico e le opinioni sul peggioramento coinvolgevano meno della metà degli intervistati.

 

La tendenza è cambiata: otto italiani su dieci (79,5%) avvertono un peggioramento dell' economia nazionale negli ultimi dodici mesi. E le difficoltà di questo periodo hanno portato a reazioni diverse: il 28,5% dei cittadini è dovuto ricorrere al sostegno economico della famiglia di origine nell' ultimo anno, il 14,8% ha chiesto aiuto ad amici, colleghi o altri parenti, mentre il 15,1% ha fatto richiesta di un prestito bancario e quasi il doppio ha effettuato acquisti rateizzando il pagamento (28,7%).

lavoro covid 2

 

Molte persone, poi, per affrontare le ristrettezze, hanno accettato di lavorare senza contratto (15,4%) o hanno svolto più di un lavoro contemporaneamente (15,1%).

 

Sul fronte pandemia, gli italiani hanno rafforzato quest' anno la loro fiducia nella sanità: i medici di base vengono considerati un punto di riferimento per 6 italiani su 10. La pandemia e il lockdown, però, hanno inevitabilmente portato a un notevole aumento, rispetto al 2019, del consumo di ansiolitici: più 2,5% di farmaci antidepressivi e più 24% di farmaci per insonnia.

 

italia ue

E sempre parlando di fiducia, diminuisce quella nei confronti dell' Unione europea. Il 50,7% degli italiani, infatti, non si fida della Ue, sebbene un italiano su tre (33,5%) la ritenga fondamentale per uscire dalle grandi crisi. La metà dei cittadini (51%), però, è convinta che l' Italia sia uno Stato marginale in Europa e che subisca le decisioni altrui. Non manca chi ritiene (il 26%) che nella pandemia la Ue abbia dimostrato la sua inutilità. Anche la fiducia nelle istituzioni italiane arranca.

disoccupati covid 2

 

Nell' ultimo anno, la fiducia nei confronti delle istituzioni del nostro Paese passa dal 24,9% del 2020 al 32,5% del 2021 (-7,6%), con il presidente Sergio Mattarella, però, in controtendenza.

Grande apprezzamento dei cittadini, poi, per la Polizia di Stato (69,2%), per i Carabinieri (64,7%) e per la Guardia di Finanza (67,7%).

 

E continua a essere apprezzate anche le Forze Armate che registrano livelli alti di consenso (oltre il 70%). Chi invece perde affidabilità rispetto allo scorso anno, secondo Eurispes, sono i sindacati con un meno 6,4% (oggi al 40%) e la Chiesa cattolica, che è scesa dal 53,4 al 46,7%.

 

Dulcis in fundo, le riforme.

disoccupati covid 7

Secondo il Rapporto sono inderogabili, da quella della giustizia («la riforma del sistema giudiziario, in direzione di una maggiore efficienza, rappresenta uno dei punti chiave sui quali il nostro Paese è chiamato ad attivarsi dall' Ue») al fisco. «Una riforma fiscale è necessaria a prescindere dal modello che si riterrà più idoneo al sistema italiano», ha sottolineato Eurispes.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?