caffe espresso

ESPRESSO, UN AMORE LUNGO 120 ANNI! – LA PRIMA MACCHINA FU BREVETTATA DA LUIGI BEZZERA IL 19 NOVEMBRE 1901 E POI VENNE PERFEZIONATA NEGLI ANNI: DALLA VICTORIA ARDUINO ALLA GAGGIA MODELLO CLASSICA PASSANDO PER LA “SUPERPOP” MOKA DI ALFONSO BIALETTI, A CUI ERA VENUTA L'IDEA DI FARE IL CAFFÈ COL SISTEMA CHE USAVA SUA MOGLIE PER IL BUCATO…

luigi bezzera

Maurizio Stefanini per "Libero quotidiano"

 

L'espresso fa ufficialmente 120 anni. Il 19 novembre 1901 fu infatti brevettata dal milanese Luigi Bezzera la macchina «tipo gigante con doppio rubinetto» per fare il caffè istantaneo, secondo un procedimento di percolazione sotto alta pressione di acqua calda che è poi diventato in Italia una icona identitaria. Ripetiamo: "ufficialmente". 

 

angelo moriondo

In realtà, infatti, era stato il torinese Angelo Moriondo a lanciare per l'Esposizione Universale di Torino del 1884 il procedimento che permetteva di abbreviare i parecchi minuti richiesti dal modo di fare il caffè tradizionale per aspettare che i fondi si depositassero nella tazza. 

 

macchina caffe angelo moriondo

Come spiegava un giornale dell'epoca: «è una curiosissima macchina a spostamento con cui si fanno trecento tazze di caffè a vapore in un'ora (proprio a vapore). Si compone in un cilindro o caldaia verticale che contiene 150 litri d'acqua, la quale viene messa a ebollizione da fiammelle di gas sotto il cilindro, e per mezzo del vapore con una complicazione curiosissima di congegni si fanno in pochi minuti dieci tazze di caffè in una sola volta o una sola tazza se volete». 

american bar

 

Il successo era stato grande, tant' è che gli era valso la medaglia di bronzo della Esposizione. Ma Moriondo non si era preoccupato di brevettare, pago di attrarre clienti nei suoi due locali: l'American bar nella Galleria Nazionale e l'Albergo Ligure nella centrale piazza Carlo Felice. «Venite al Ligure, vi daremo il caffè in un minuto», era lo slogan. 

macchina tipo gigante con doppio rubinetto bazzera 2

 

Fu dunque Bezzera a brevettare «innovazione negli apparecchi per preparare e servire istantaneamente il caffè in bevanda»: la locuzione ammette che qualcosa c'era già ma, appunto, per la legge l'espresso inizia a esistere da questo momento. Ci volle comunque che Desiderio Pavoni nel settembre 1905 compresse il brevetto perché partisse una fabbrica di macchine per espresso nella milanese Via Parini, che si mise subito a venderne al ritmo di una al giorno.

 

victoria teresio arduino

E già nel 1905 la macchina di Bezzera fu presentata alla prima Fiera Internazionale di Milano. Questa ripartizione di compiti quasi da stereotipo tra genio commerciale milanese e genio industriale torinese continua con il torinese Teresio Arduino, che dopo aver fatto il militare nel Genio Ferrovieri ha l'idea di rivedere il sistema in base a quel che aveva imparato sulle caldaie delle locomotive. Nasce così nel 1910 la Victoria Arduino, che continuerà a servire espressi agli italiani per mezzo secolo. 

 

NELL'ARTE 

victoria arduino leonetto cappiello

Un modello a colonna spesso impreziosito con decorazioni di elementi floreali in smalti e bronzi che ne farà anche un gioiello di Art Nouveau, déco e razionalista esportato in tutto il mondo. Anche il manifesto pubblicitario disegnato nel 1922 dal grafico livornese e artista futurista Leonetto Cappiello è considerata una delle massime espressioni di grafica del Novecento italiano. 

 

L'espresso così prodotto ha però l'inconveniente di essere spesso troppo amaro. Finché qualcuno non ha l'idea di sostituire al vapore un pistone, in modo da ottenere un infuso unicamente di polvere di caffè e acqua bollente. Nasce così la crema-caffè, offerta la prima volta nel 1948 con la Gaggia modello Classica da Achille Gaggia e Carlo Ernesto Valente, dopo dieci anni di lavoro su un brevetto che lo stesso Gaggia aveva comprato 10 anni prima. 

crema caffe gaggia modello classico 1

 

Per la cronaca, il suo bar era l'Achille di via Premuda a Milano, e la Classica fu poi battezzata Faema. In realtà prima ancora, nel 1935, un sistema per sostituire il vapore con aria compressa era stato già creato da un soldato ungherese rimasto a Trieste per amore dopo la Grande Guerra, di nome Francesco Illy.

 

Ma non ebbe successo, anche se in compenso lo ebbe la ditta da lui lasciata ai discendenti. Pure nel 1948 Desiderio Pavoni torna in campo, chiedendo al designer Giò Ponti di fargli una caldaia non più orizzontale ma verticale. Infine, nel 1961 la Faema lancia la E61, che non utilizza più una cisterna, ma preleva l'acqua direttamente dalle tubature. 

 

alfonso bialetti 2

Inoltre prima di essere attraversata da acqua a alta pressione la polvere di caffè è toccata da un minimo di acqua a bassa pressione, in modo da estrarre le sostanze aromatiche al massimo. Ed è questo l'espresso definitivo, sia pure con macchinari sempre aggiornati. 

 

Intanto anche il caffè in casa aveva avuto la sua rivoluzione da quando nel 1933 a un fonditore di alluminio era venuta l'idea di fare il caffè col sistema che sua moglie usava per il bucato. Si chiamava Alfonso Bialetti, ma questa è già un'altra storia.

crema caffe gaggia modello classico 2francesco illy moka bialetti 2moka bialetti 1teresio arduino macchina caffe angelo moriondo angelo moriondoluigi bezzera victoria arduino caffe moka come funziona la moka macchina tipo gigante con doppio rubinetto bazzera 1alfonso bialetti 1faema e61

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...