riccardo ravera arciere intercettazioni spionaggio

SPIA E LASCIA SPIARE – NELL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI TORINO SULLO SPIONAGGIO INDUSTRIALE (AI DANNI ANCHE DEL GIGANTE DELLA MALTA KERAKOLL) EMERGE CHE L'EX MARESCIALLO DEL ROS, RICCARDO RAVERA DETTO “ARCIERE”, INCARICÒ DETECTIVE PRIVATI "AFFINCHÉ BUCASSERO” I DISPOSITIVI ELETTRONICI DEGLI INVESTIGATORI CHE STAVANO INDAGANDO SU DI LUI – “ARCIERE” È ACCUSATO DI CORRUZIONE E ASSOCIAZIONE A DELINQUERE: AVREBBE TENTATO DI FAR CADERE IN TRAPPOLA MANAGER DI GRANDI AZIENDE E FAVORIRE I LORO COMPETITOR…

Estratto dell’articolo di Giuseppe Legato per “La Stampa”

 

Riccardo Ravera detto arciere

Nell'articolata inchiesta della procura di Torino sullo spionaggio industriale (tra gli altri del gigante della malta Kerakoll) che vede indagati anche due nomi storici della lotta alla mafia come "Arciere", al secolo Riccardo Ravera e "Vichingo", meglio Pinuccio Calvi, ex componenti della squadra del Capitano Ultimo che arrestarono Totò Riina, una vicenda inquietante si affaccia tra le 13.456 pagine di atti depositati dai magistrati nei giorni scorsi.

 

Riguarda il presunto incarico a una società investigativa molto nota di Milano "affinché bucasse" i dispositivi elettronici in possesso di alcuni investigatori torinesi, gli stessi che stavano indagando su Arciere. L'ipotesi di reato è attribuita all'ex maresciallo del Ros dei carabinieri Riccardo Ravera, Arciere per l'appunto, già nel capo di imputazione: associazione a delinquere in concorso coi vertici della società di investigazioni milanese Skp (il presidente del cda Daniele Rovini e il consigliere di amministrazione Lorenzo Iulio) nonché con un professionista, loro consulente esterno (o comunque da loro ingaggiato) in tecnologie informatiche Gabriele Pegoraro di Luino.

 

[…]

 

KERAKOLL

La storia è ricostruita nelle pieghe dell'inchiesta in più annotazioni dalle quali emerge come gli investigatori della procura torinese avessero affidato il compito di inoculare un virus informatico (denominato Trojan) nello smartphones di Arciere a un consulente poi ritrovato, nel corso dell'indagine, in contatto con la società incaricata da Ravera di spiare i dipendenti Kerakoll.

 

È il 22 aprile 2021 quando Rovini, milanese, 48 anni, scrive al suo dipendente Di Iulio: «Lorenzo, questo è il favore, è il lavoro famoso del favore di Riccardo Ravera che ci ha passato Kerakoll. Il primo numero è di questo Tony Cavallo, è il titolare di un'agenzia di sicurezza, ha tutti i locali notturni, buttafuori a Torino.. è un ex appartenente alle forze dell'ordine, un ex poliziotto, può mandare controlli a destra e manca ed è amico di tutti quelli dell'amministrativa di Torino i cui numeri sono sotto.. e chiaramente questo Tony Cavallo ha preso di mira Riccardo. Lui (Riccardo) chiaramente vuole sapere chi sono, con chi…il contenuto dei rapporti tra Cavallo e questi».

 

Riccardo Ravera detto arciere arresto di toto riina

Chiude così: «Le parole chiave le possiamo studiare insieme». Il rapporto tra Rovini e Ravera è ricostruito agli atti: è Ravera – per i pm – a mettere in contatto Rovini e Andrea Remotti dirigente Kerakoll che ha chiesto all'ex maresciallo di poter spiare le conversazioni su altri dirigenti dell'azienda emiliana competitor con lui per il ruolo di direttore generale dell'azienda.

 

«Ed è Ravera – scrivono gli investigatori – che dà a Remotti il contatto diretto con Rovini» quando il manager pone all'ex uomo di "Ultimo" ulteriori quesiti per conoscere cose «ancora più personali degli spiati».

 

Quando la procura ha accesso al computer di Remotti trova delle mail. In cui, al manager Kerakoll, Rovini risponde che «colui che si sta occupando dell'indagine invasiva indicata è l'ingegner Pegoraro». Negli atti è riportata la sua mail. «Attenzione – ammoniscono gli inquirenti – perché Pegoraro è lo stesso che questa polizia giudiziaria ha nominato ausiliario di polizia giudiziaria (nell'indagine su Arciere ndr) e lo ha incaricato il 31 maggio 2021 di svolgere le attività di ingegneria sociale rivolte alla realizzazione del cosiddetto "Trojan" da iniettare nel telefono di Ravera».

 

intercettazioni

Tentativi richiesti dalla procura con parere favorevole del gip, andati avanti (senza successo) per mesi fino a ottobre 2021 ricoprendo lo stesso periodo di quello in cui l'Ingegner Pegoraro stava realizzando le indagini per conto del manager Remotti per il tramite di Rovini e dello stesso Ravera». […]

INTERCETTAZIONI

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