real food

L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEI GRASSI - BASTA COL CIBO LIGHT: L’ULTIMA TENDENZA E’ IL “REAL FOOD”: MEGLIO PIATTI SINCERI CON ZERO AGGIUNTE - LA COPERTINA DI ''TIME'' COL RICCIOLO DI BURRO E LO STRILLO: "EAT BUTTER"

Elisabetta Muritti per “D- la Repubblica”

REAL FOODREAL FOOD

 

Bevi latte vero. Intero. Il suo grasso non ti fa del male, anzi facilita l' assorbimento delle vitamine liposolubili, A, D, E e K. E stai alla larga dai cibi light, processati, dopati, zeppi di zuccheri e ingannevolmente innocenti (sono magri, e forniscono un alibi alle tue scorpacciate).

 

Una rivoluzione alimentare che diventa atteggiamento mainstream, ne sono convinti persino gli analisti di Chrystal Ball, rubrica che prevede i trend dell' anno su Fortune, la rivista di business globale: per tutto il 2016 si impenneranno le vendite al dettaglio di latte intero e burro, formaggi e yogurt da esso derivati.

 

Il fenomeno è in salita dal 2015 (negli Usa, +11% di acquisti di latte intero e -14% di latte scremato, in 3 mesi), è la prima volta che succede da decenni, per lo meno negli Usa, ma non solo. Lo conferma pure la Nielsen' s 2015 Global Health and Wellness Survey (interviste online a 30 mila persone di 60 paesi): piccole porzioni ma come Dio comanda, e via libera all' alimentazione "reale".

 

Ormai chiamato Real Food, questo è l' ultimo mantra dell' attivismo internazionale, che lotta affinché la gente si rimetta a mangiare consapevolmente cibo "basico", pulito e sincero, prodotto da chi dà il giusto valore alle storie e alle culture alimentari.

 

«Il Real Food ha una mano, un viso, un territorio. Nutre con affetto, e arriva a un consumatore amato come un figlio. Il contrario del cibo-commodity, che è un cibo "senza papà"», si entusiasma Lucio Cavazzoni, apicoltore, attivista, presidente di Alce Nero (brand bio emiliano che unisce più di un migliaio di agricoltori) e autore, con Rita Brugnara, del libro Cibo vero. Alce Nero, storie di terra (Giunti).

 

REAL FOODREAL FOOD

E nello specifico, aggiun «Il problema non è preferire il latte non scremato, neanche da discuterne, ma sapere che cosa hanno mangiato le mucche che lo producono. Che altro aspettiamo a mangiare meno ma a mangiare "intero", e cioè integro?». La crociata in nome del Real Food contro il florido comparto industriale degli alimenti fat-free si scaglia conseguentemente contro il business delle bacchette magiche nel piatto e delle diete togli-questo-metti-quello.

 

«I nutrizionisti? Un bel problema, se prendono in considerazione il singolo costituente chimico degli alimenti, e lo separano dal cibo. Perché poi il cibo esce dal contesto della dieta, e la dieta finisce per non avere più niente a che fare con lo stile di vita», ha detto Marion Nestle, l' accademica Usa che non propina ricette e regimi ma bacchettate sulle dita (è una delle food blogger più influenti del pianeta).

 

Elena Dogliotti, giovane biologa e nutrizionista della Fondazione Umberto Veronesi, usa parole più scientifiche: «Si deve passare dalla nutrigenetica, la medicina che studia i singoli nutrienti (carboidrati, proteine e lipidi) per capire i rapporti tra il Dna e le nostre reazioni ai cibi, alla nutrigenomica, la medicina che studia come le molecole degli alimenti siano in grado di intervenire nella regolazione dell' espressione genica. Un bel cambio di passo». Accompagnato dalle conclusioni di vari studi.

 

REAL FOODREAL FOOD

Ha cominciato l' Harvard School of Public Health col dire che le donne che mangiano più porzioni quotidiane di latticini full-fat vedono ridotto il loro rischio di infertilità del 25%. Poi è arrivata l' ormai celebre copertina di Time con il ricciolo di burro e lo strillo Eat Butter (Scientists labeled fat the enemy. Why they were wrong).

 

Quindi il rapporto del Credit Suisse Research Institute, che saluta la giudiziosa riabilitazione dei grassi saturi (contenuti in latte, panna, burro, formaggi), la cui incidenza sulle patologie cardiache non sarebbe supportata da evidenza scientifica.

 

Infine, l' ormai noto Paradosso Olandese (citato da Assolatte e pubblicato sull' American Journal of Clinic Nutrition), rientrato nel progetto Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition): monitorati per 5 anni, più di 35 mila olandesi sono diventati il manifesto vivente di un nesso tra vigoroso consumo di latte e formaggio e basso rischio cardiovascolare, e questo grazie a quei grassi saturi a media e a corta catena (come il butirrico) che sono presenti appunto nei latticini.

DIETA FORMAGGIODIETA FORMAGGIO

 

Il che ci spiega, tra l' altro, che i grassi saturi non sono tutti uguali e non tutti hanno lo stesso effetto, dipende dal cibo che li contiene. Il terreno lo aveva preparato il Paradosso Scandinavo, pubblicato sullo Scandinavian Journal of Primary Health Care e analizzato da Mario Kratz, ricercatore del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle:

 

chi ci tiene alla linea non deve aver paura del latte fresco intero, anzi, la sua ricchezza di grassi saturi, sempre che si parli di Real Food, di cibo concreto, e non di singoli macronutrienti, velocizza il metabolismo e gioca un ruolo nell' espressione genica e nella regolazione ormonale. E poi un avviso alle signore. Il calcio dei latticini contrasta il cortisolo e dunque la ciccia nei punti critici, per non parlare del triptofano, che seda gli attacchi estemporanei di fame.

 

Tutto vero ma occorre giudizio, raccomandano i solitamente giudiziosi esperti italiani. «In senso generale, il nostro fabbisogno di grassi è pari al 25-30% delle calorie quotidiane.

REAL FOODREAL FOOD

 

Con questa ripartizione: un 10% di acidi grassi saturi, principalmente di derivazione animale, e cioè tre porzioni al giorno di latticini, tenuto conto che ogni porzione "vale" 125 ml di latte o di yogurt o 100 gr di formaggio», spiega Elena Dogliotti. «Ho sempre dato poco peso alla guerra dei latti e dei grassi. Da un punto di vista economico il light è senz' altro una gran trovata, ma da quello biochimico non ha alcun senso.

 

Chi ha tolto i grassi dalla sua tavola, ha mangiato il doppio degli zuccheri, aggiunti per rendere più gustosi i prodotti fat-free», si spazientisce Filippo Ongaro, direttore dell' Istituto di medicina rigenerativa e anti-aging (Ismerian) di Treviso, a lungo medico degli astronauti all' Agenzia spaziale europea (è il consulente di Samantha Cristoforetti). «Ma sono altrettanto scettico circa la riabilitazione tout court dei grassi saturi: vanno assunti in quantità moderata e valutati nel contesto delle scelte alimentari. Mi spiego: il burro con pane integrale e salmone non è la stessa cosa del burro con pane bianco e marmellata».

 

Le polemiche, in questo caso, sono le benvenute. Anche perché l' insostenibile leggerezza dei grassi, come del resto ogni altra denuncia Real Food, come quella dell' erbicida glifosato utilizzato sui terreni a grano, implica una scelta di campo, politico e sociale.

 

REAL FOOD 1REAL FOOD 1

«Occorre far capire a tutti che mangiare alimenti reali e genuini di sicuro non costa di più», spiega Francesca Forno, la docente di sociologia dei consumi che, insieme al ricercatore Simon Murano, da qualche anno coordina Consum-Attore, in seno al Progetto Bergamo 2035. Che è la pianificazione di un futuro buono, sostenibile e smart di una tipica "città media" e delle sue aree rurali, messo a punto, gomito a gomito, da studenti dell' università lombarda e della Graduate School of Design di Harvard.

TIME EAT BUTTERTIME EAT BUTTER

 

E forse ha ragione Ms Nestle, che ha intitolato Eat, Drink, Vote uno dei suoi saggi più noti . Tornato, oggi che Donald Trump che dichiara di prediligere il cibo processato, sul comodino di molti americani.

donald  trump faccedonald trump facce

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO