incendio ospedale tivoli

L'OSPEDALE TRAPPOLA – COME È SCOPPIATO L’INCENDIO CHE AL “SAN GIOVANNI EVANGELISTA” DI TIVOLI HA CAUSATO LA MORTE DI 3 PERSONE E L’EVACUAZIONE DI 200 PAZIENTI? IL ROGO È INIZIATO TRA I RIFIUTI ABBANDONATI. UNO DEI CONTAINER HA PRESO FUOCO E LE FIAMME HANNO RAGGIUNTO IL PRONTO SOCCORSO – L'IMPIANTO ANTINCENDIO, MAI TESTATO DAL 2016, NON HA FUNZIONATO – I MALATI PORTATI IN BRACCIO: “SENTIVAMO I PAZIENTI CHIEDERE AIUTO NEL BUIO” – VIDEO

 

 

Estratto dell’articolo di Flavia Amabile per “La Stampa”

 

incendio ospedale tivoli

Sono le 22.30, Tivoli è immersa nel freddo e nel torpore di una giornata di festa che sta per concludersi. L'ospedale San Giovanni Evangelista è un casermone costellato di luci. In sala operatoria è in corso un intervento, nei reparti di terapia intensiva i malati respirano con l'ossigeno, nel Pronto soccorso dodici persone aspettano di essere visitate quando nell'aria inizia a diffondersi un odore di plastica bruciata.

 

«Era molto fastidioso», racconta Paolo Gabrielli 39 anni, che era nel reparto in attesa. «Sono uscito fuori per prendere aria ma l'odore era ancora più forte. Sono rientrato e dopo qualche secondo è andata via la luce». In quel momento le fiamme stavano già divampando e gli impianti di controllo e di sicurezza avevano già fallito il loro compito.

 

incendio ospedale tivoli

L'incendio è scoppiato sul retro dell'ospedale in un'area dove sono immagazzinati i rifiuti speciali. Uno dei container ha preso fuoco e le fiamme hanno camminato rapidamente verso il Pronto soccorso, nei corridoi, nelle scale. In pochi istanti hanno raggiunto i cavi dell'energia elettrica e hanno gettato l'ospedale nel buio più totale.

 

[…]

 

[…]

Ormai sono le 23, l'ospedale è un casermone scuro illuminato dalle fiamme che si levano su un lato. Dai piani alti le finestre sono aperte e ci sono persone che chiedono aiuto. I Vigili del fuoco hanno iniziato a lottare contro le fiamme e a montare le scale antincendio. «Le abbiamo montate lungo i due lati dell'ospedale e siamo saliti», racconta il comandante Adriano De Acutis.

 

incendio ospedale tivoli

Nel frattempo sono giunti anche i primi volontari. «Ci siamo trovati di fronte a una situazione molto difficile da gestire», ammette Andrea Biddau presidente dell'Associazione volontari pronto soccorso di Tivoli, una delle due associazioni di volontari che sono state tra le prime a intervenire.

 

«Le scale principali dell'ospedale non erano utilizzabili perché si erano riempite di fumo tossico, gli ascensori non funzionavano perché non c'era energia elettrica. Per andare a salvare i pazienti rimasti ai piani superiori bisognava usare le scale di emergenza, In questa situazione era impossibile servirsi delle barelle. Abbiamo organizzato le prime squadre per l'assistenza al servizio sanitario. I malati sono stati trasportati con tutto quello che è lecito usare in base alla situazione clinica di ciascuno».

 

[…]

incendio ospedale di tivoli

 

 Alla catena umana che si crea per portare via i malati si aggiunge Veronica Fortuna, arrivata insieme con i volontari di San Polo dei Cavalieri circa un'ora dopo che l'incendio aveva iniziato ad aggredire l'ospedale. «In 12 anni di volontariato e 32 di vita, purtroppo è stata una delle notti più tristi. Ho visto la paura negli occhi dei malati, li ho sentiti urlare, piangere. Ho risposto alle telefonate dei loro cari che volevano avere rassicurazioni. Ho consolato una signora, si chiama Antonietta, aveva una frattura al femore, non poteva muoversi e non voleva andare via, aveva paura. […]

 

2 – IL ROGO È INIZIATO TRA I RIFIUTI ABBANDONATI

Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “La Stampa”

incendio ospedale tivoli

Era uno degli ospedale peggiori d'Italia, quello di Tivoli. Dal monitoraggio dell'Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, il vecchio nosocomio "San Giovanni Evangelista" di Tivoli era in fondo alla classifica, uno degli ultimi 8 peggiori d'Italia.  Sotto osservazione erano soprattutto l'area di nefrologia, osteomuscolare e chirurgia generale. Forse avrebbe meritato un capitolo anche il sistema antincendio.

 

«Abbiamo aperto un fascicolo con le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo e incendio colposo», spiegava ieri il procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto. Un dato l'ha già acquisito: l'ultima manutenzione dell'impianto antincendio dell'ospedale risale al 2016. Sette anni fa. Se è trascorso poco o troppo da quell'intervento, lo dirà l'inchiesta. […]

 

[…]

incendio ospedale tivoli

L'incendio è partito tra i rifiuti accatastati nel retro dell'ospedale. Sono più che evidenti le lingue di fumo sulle pareti. Il rogo sarebbe dunque partito dall'esterno, in linea con il terzo piano seminterrato, coinvolgendo dapprima un container zeppo di scarti ospedalieri, per poi propagarsi al piano interrato, e da lì fino a raggiungere il pronto soccorso.

 

Nei cumuli di rifiuti abbandonati, complice forse anche il Ponte dell'Immacolata, c'erano materiali particolarmente infiammabili e tossici. Ed è stata questione di minuti. Quando sono arrivati i primi pompieri del distaccamento di Tivoli, la cui sede è poco distante, il fuoco era già molto diffuso all'interno dell'edificio e sono occorse molte ore per domare i vari focolai.

 

Dalle telecamere di sorveglianza, già esaminate dagli agenti della polizia, si vede che nessuna persona era vicina ai rifiuti al momento del rogo. Così il procuratore Menditto può affermare: «Escludiamo la matrice dolosa».

 

incendio ospedale tivoli

Se l'innesco è stato casuale, allora, magari causato da una cicca lanciata a terra da qualche finestra, resta da capire la catena di eventi che è seguita. Il piano di evacuazione esiste sulla carta ma pare che mai si siano fatte esercitazioni. Dopo pochissimi minuti dall'inizio dell'incendio, poi, il sistema elettrico è andato in tilt: uno dei quesiti riguarda il quadro elettrico. «Nessuno è morto bruciato», precisa infine il procuratore Menditto. Le tre vittime sarebbero decedute per asfissia. Ma sarà l'autopsia, fissata per domani, a dire una parola definitiva.

incendio ospedale di tivoli incendio ospedale di tivoli incendio ospedale di tivoliincendio ospedale di tivoli

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)