strage erba cuno tarfusser olindo romano e rosa bazzi

“LA CONDANNA DI OLINDO E ROSA? NON TORNA NULLA” – IL SOSTITUTO PG CUNO TARFUSSER, IL MAGISTRATO CHE HA PRESENTATO LA RICHIESTA DI REVISIONE PER LA STRAGE DI ERBA, ORA CANDIDATO CON CALENDA, SMONTA  LE PROVE IN MANO ALL’ACCUSA: “IL RICONOSCIMENTO DI MARIO FRIGERIO È FRUTTO DI UN CONTINUO INCULCARE IL NOME DI OLINDO FINCHÉ ANCHE LUI CI HA CREDUTO. LA MACCHIA SULL’AUTO È RIDICOLA, PROPRIO PERCHÉ NON C’È. IN UN SISTEMA ANGLOSASSONE NON SAREBBE NEANCHE STATA AMMESSA. LE CONFESSIONI? NON SONO CONFESSIONI, MA…”

 

 

 

CUNO TARFUSSER

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: NEL PROCESSO NON TORNA NULLA

«Non torna nulla nelle prove a sostegno della condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] smonta le tre prove a sostegno della condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi: «Il riconoscimento di Mario Frigerio è frutto di un continuo inculcare il nome di Olindo finché evidentemente anche lui ci ha creduto.

 

La macchia sull’auto è ridicola, proprio perché non c’è. In un sistema anglosassone questa "cosa" non sarebbe neanche stata ammessa. Le confessioni? Non sono confessioni, ma interrogatori. Era difficilissimo, per due persone di quella caratura intellettuale bassa, opporsi a quattro pubblici ministeri, a una pressione fortissima, al limite della correttezza».

 

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: C’È UN MAGISTRATO DIETRO LE INTERCETTAZIONI SPARITE

OLINDO E ROSA - FELICE MANTI ED EDOARDO MONTOLLI

«Dietro le intercettazioni sparite, a quello che so io, ci sarebbe un magistrato». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] torna sui brogliacci di alcune conversazioni tra Olindo Romano e Rosa Bazzi mai entrati a processo di cui la difesa chiede l’ammissibilità e su altre intercettazioni sparite misteriosamente, come quelle del supertestimone Mario Frigerio: «È un vulnus pazzesco di tutto il processo - dice Tarfusser - di questa mancanza di gran parte delle intercettazioni non solo non si parla, ma le si utilizza contro di loro.

 

Dicono che loro non parlavano per quattro giorni di seguito, ma non è che non hanno mai parlato. Non funzionavano, non sappiamo cosa sia successo, ma certamente le intercettazioni non andavano».

 

Quanto al ruolo della società Waylog, che ha avuto in affidamento alcune intercettazioni nonostante parte dei reali proprietari si nascondessero dietro l’anonimato di una fiduciaria svizzera, Tarfusser sottolinea: «La Waylog meriterebbe un’indagine a parte che nessuno ha fatto, immagino, che poi potrebbe portare a delle indagini disciplinari. Il fatto che siano coperti da una fiduciaria svizzera lo trovo assolutamente inammissibile e intollerabile - sottolinea Tarfusser - Da quello che so io in qualche modo dietro la Waylog c’è l’ombra di qualche magistrato».

 

UN RAGAZZO INCONTRA UNA RAGAZZA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

 

Sintesi di alcuni stralci dell’intervista rilasciata da Cuno Tarfusser a Edoardo Montolli e Felice Manti nel podcast “Il grande abbaglio”

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: IO CANDIDATO PER IMPETO, NON PENSAVO ALLA POLITICA

«Ho presentato la revisione per candidarmi alle Europee? Ma davvero qualcuno pensa che un anno e un mese fa pensassi alle elezioni? Tutti possono dire quello che vogliono, certo è che la mia decisione di candidarmi è frutto di un dolo d’impeto, non di premeditazione».

 

Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser, candidato alle Europee nella lista Azione di Carlo Calenda nella Circoscrizione Nord-Ovest risponde così alle domande dei giornalisti Edoardo Montolli e Felice Manti nel podcast Il grande abbaglio, disponibile su Youtube: «Tra tre mesi vado in pensione e penso, non so se sono presuntuoso, di essere fisicamente e mentalmente abbastanza integro per poter mettere a disposizione della Comunità le mie esperienze di quasi quarant’anni nella giustizia, sia a livello nazionale che a livello internazionale».

 

ROSA E ALL-INDO - MEME BY EMILIANO CARLI

Il magistrato che ha presentato la richiesta di revisione per la Strage di Erba è convinto che la condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi sia frutto di «errori» e sia stata decisa «senza prove».

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: HO DENUNCIATO LA NANNI DOPO LA SUA DEPOSIZIONE AL CSM

«Ho segnalato alle competenti autorità comportamenti della Procuratore generale di Milano Francesca Nanni che ritengo degni di approfondimento». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser, candidato alle Europee nella lista Azione di Carlo Calenda nella Circoscrizione Nord-Ovest rispondendo così alle domande dei giornalisti Edoardo Montolli e Felice Manti nel podcast Il grande abbaglio, disponibile su Youtube, annuncia di aver presentato una denuncia contro il Pg milanese che ha promosso un procedimento disciplinare contro di lui al Csm, conclusosi con la censura, anche se a distanza di oltre 90 giorni mancano ancora le motivazioni.

CUNO TARFUSSER.

 

Il magistrato che ha presentato la richiesta di revisione per la Strage di Erba, convinto che la condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi sia frutto di «errori» e decisa «senza prove», ha rivelato di aver «scoperto delle cose degne di approfondimento dalle competenti autorità, rileggendo e risentendo gli atti e le dichiarazioni» rese dalla Nanni come testimone nel processo disciplinare a suo carico.

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: LA PROCURA GENERALE DI BRESCIA NON HA LETTO GLI ATTI

«La Procura generale di Brescia sembra non avere letto gli atti sulla Strage di Erba». L’accusa arriva dal sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser, candidato alle Europee nella lista Azione di Carlo Calenda nella Circoscrizione Nord-Ovest. […] il magistrato […] ha criticato duramente le scelte tattiche dell’accusa al processo di revisione, definendole «incaute e irragionevoli».

 

IL DIARIO DI OLINDO NEL QUOTIDIANO LA PROVINCIA DI COMO - 2008

«I giudici della corte d’Appello di Brescia sono arrivati in aula dopo avere fatto al loro interno una prevalutazione sull’ammissibilità. Il riproporre in apertura del processo la questione dell'ammissibilità da parte della Procura generale è dire ai giudici “avete sbagliato”. Evidentemente la Procura generale di Brescia ha perso completamente la cultura del dubbio. Forse non hanno letto bene gli atti», conclude Tarfusser

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: DA RISPOLI INIMICIZIA, NON DOVEVA ESSERE IN AULA

«Non mi aspettavo che Guido Rispoli andasse personalmente in Aula a sostenere l’insostenibile sulla Strage di Erba». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] ricorda il suo rapporto di profonda amicizia con Rispoli, interrotto bruscamente:

 

«Si è incrinato, non certo per colpa mia ormai da anni, ma posso solo dire che eravamo estremamente amici, almeno io credevo. Per me era così. Poi a un certo punto, per motivi che adesso sarebbe troppo lungo spiegare, questa amicizia si è rotta unilateralmente, dico io.  Per cautela - sottolinea ancora Tarfusser - mi sarei aspettato che non andasse personalmente in Aula».

olindo e rosa bazzi

 

Ma perché i rapporti tra i due si sono interrotti? C’entra un’indagine di Rispoli e un procedimento al Csm archiviato nel maggio 2023 sul Pg di Brescia. «Mi sono difeso da un’aggressione che io ho subito dai miei ex colleghi della procura di Bolzano. E la mia difesa giudiziaria coinvolgeva anche Rispoli. Nella memoria che io ho fatto - spiega il sostituto Pg milanese in corsa per un seggio a Strasburgo - citavo la presentazione da parte di Rispoli di un suo libro alla casa massonica di Bolzano» conclude Tarfusser.

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: SCRISSI A RISPOLI “VEDIAMOCI”, MI DISSE DI NO

Cuno Tarfusser

«Ho proposto a Guido Rispoli un incontro in viste dell'apertura del processo sulla Strage di Erba ma mi ha detto no».  […] Cuno Tarfusser […], rispondendo alla domanda su un possibile legame tra il Pg di Brescia e la Procura di Como nella stesura dell’opposizione alla revisione del processo, dice la sua: «Mi aspettavo un filo diretto tra Procura generale di Brescia e Procura generale di Milano, ovvero tra il Pg di Milano e quello di Brescia.

 

E con la mia persona, che ha fatto la richiesta di revisione. Sarebbe stato perfettamente legittimo, in questo senso mi ero anche mosso con Rispoli - rivela l’ex vicepresidente della Corte penale internazionale - gli ho scritto un messaggio ma questa proposta di incontro è stata declinata da Rispoli» sottolinea Tarfusser.

 

 

OLINDO E ROSA1

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: NEL PROCESSO NON TORNA NULLA

«Non torna nulla nelle prove a sostegno della condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] smonta le tre prove a sostegno della condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi: «Il riconoscimento di Mario Frigerio è frutto di un continuo inculcare il nome di Olindo finché evidentemente anche lui ci ha creduto.

 

IL DIARIO DI OLINDO NEL QUOTIDIANO LA PROVINCIA DI COMO - 2008

La macchia sull’auto è ridicola, proprio perché non c’è. In un sistema anglosassone questa "cosa" non sarebbe neanche stata ammessa. Le confessioni? Non sono confessioni, ma interrogatori. Era difficilissimo, per due persone di quella caratura intellettuale bassa, opporsi a quattro pubblici ministeri, a una pressione fortissima, al limite della correttezza».

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: C’È UN MAGISTRATO DIETRO LE INTERCETTAZIONI SPARITE

«Dietro le intercettazioni sparite, a quello che so io, ci sarebbe un magistrato». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] torna sui brogliacci di alcune conversazioni tra Olindo Romano e Rosa Bazzi mai entrati a processo di cui la difesa chiede l’ammissibilità e su altre intercettazioni sparite misteriosamente, come quelle del supertestimone Mario Frigerio: «È un vulnus pazzesco di tutto il processo - dice Tarfusser - di questa mancanza di gran parte delle intercettazioni non solo non si parla, ma le si utilizza contro di loro.

 

Dicono che loro non parlavano per quattro giorni di seguito, ma non è che non hanno mai parlato. Non funzionavano, non sappiamo cosa sia successo, ma certamente le intercettazioni non andavano».

Cuno Tarfusser

 

Quanto al ruolo della società Waylog, che ha avuto in affidamento alcune intercettazioni nonostante parte dei reali proprietari si nascondessero dietro l’anonimato di una fiduciaria svizzera, Tarfusser sottolinea: «La Waylog meriterebbe un’indagine a parte che nessuno ha fatto, immagino, che poi potrebbe portare a delle indagini disciplinari. Il fatto che siano coperti da una fiduciaria svizzera lo trovo assolutamente inammissibile e intollerabile - sottolinea Tarfusser - Da quello che so io in qualche modo dietro la Waylog c’è l’ombra di qualche magistrato».

 

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, TARFUSSER: L’ANM? UN’ASSOCIAZIONE PRIVATA

«L’Associazione nazionale magistrati? Non ne ho mai fatto parte, è un’associazione privata che dicono essere un sindacato». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser, candidato alle Europee nella lista Azione di Carlo Calenda nella Circoscrizione Nord-Ovest rispondendo così alle domande dei giornalisti Edoardo Montolli e Felice Manti nel podcast Il grande abbaglio, disponibile su Youtube, attacca il sindacato delle toghe: «L’Anm non è qui per fare politica, ci sarebbe molto da fare sulle condizioni in cui lavoriamo. Ma di questo evidentemente non si occupa», sottolinea Tarfusser.

rosa bazzi e olindo romano

 

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, TARFUSSER: SEPARAZIONE DELLE CARRIERE È SOLO BANDIERA POLITICA

«Non sono dogmatico, la separazione delle carriere è una bandiera politica, non c’entra con il problema del funzionamento della giustizia». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser,  […] interviene sulla riforma della giustizia in discussione in Parlamento. «Credo che la giustizia debba funzionare per il cittadino, non per la politica. Il cittadino da tutte queste riforme non ha alcun beneficio, cioè la giustizia non funziona né meglio né peggio di prima.

 

Quindi secondo me è semplicemente una battaglia politica, ma giudiziariamente sul profilo delle riforme (parolona) è completamente inutile. La riforma di giustizia è tutt’altro», sottolinea Tarfusser

 

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, TARFUSSER: SERVE PIÙ ORGANIZZAZIONE

il servizio delle iene sull assoluzione di azouz e la prova della macchia di sangue 15

«Quando ero procuratore della Repubblica di Bolzano ho dato prova che l’organizzazione è quella che fa funzionare la giustizia». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser,  […] interviene sulla riforma della giustizia in discussione in Parlamento. «Ci vogliono delle buone norme, e ce le abbiamo. Quindi non mancano tanto le leggi, ne abbiamo anche troppe, quello che manca è l'organizzazione che a livello centrale e periferico è in mano ad una classe dirigente in larga parte del tutto incapace e disinteressata», sottolinea Tarfusser

 

 

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, TARFUSSER: LE CORRENTI VERO OSTACOLO ALL’INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA

Cuno Tarfusser

«Le correnti in magistratura? Non ne ho mai fatto parte e sono orgoglioso di non averne mai fatto parte. Mia mamma mi ha sempre detto “stai lontana dalle correnti, che ti prende il raffreddore”», dice scherzando il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] interviene sulla riforma della giustizia in discussione in Parlamento. «Le correnti dominano il potere giudiziario, che trova l’epicentro in quello che io chiamo il CM. Se lo chiamo CSM lo faccio solo per omaggio alla Costituzione. Ma i costituenti hanno pensato a un CSM al di sopra, superiore appunto, all’agone politico e invece credo che non lo sia, anzi non lo è affatto».

 

le intercettazioni di olindo e rosa le iene 4

Sul presunto attacco dell’esecutivo all’indipendenza della magistratura Tarfusser replica: «La tanto sbandierata autonomia e indipendenza del magistrato dovrebbe iniziare da quella verso l'interno, prima ancora che verso l’esterno. Penso che, qualsiasi posizione o funzione uno rivesta nell’ambito della magistratura, questa debba essere esercitata come servizio al cittadino, non come esercizio di un potere. Evidentemente altri la pensano in maniera diversa. Un nucleo di persone detiene sostanzialmente il potere e determina tutto quello che in qualche modo caratterizza la magistratura».

OLINDO ROMANO ROSA BAZZIantonino monteleone il caso erba il super testimone

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI, BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...