laura melidoni pele maradona falcao rod stewart corrado rizza corrado portaluppi jovanotti

LA NOTTE PIANGE LAURA MELIDONI – SE NE VA A 59 ANNI LA PR CHE SI INVENTA NEGLI ANNI OTTANTA LE NOTTI DELLA ROMA GODONA E PIACIONA, PRIMA CHE TANGENTOPOLI E LO SPIRITO ICONOCLASTA DELLA GENERAZIONE NO GLOBAL SPENGANO GLI ULTIMI SPRAZZI DI ENTUSIASMO – OLIMPO, GILDA, MAIS, GATTOPARDO, JOY, OPEN GATE, UN LOCALE DOPO L’ALTRO, CON LAURA CHE ACCOGLIEVA JAMES BROWN, DAVID BOWIE, AL JARRAU, DURAN DURAN, SPANDAU BALLET, PELE’ E FALCAO…

dago corrado rizza laura melidoni

1- LAURA MELIDONI: DAL GILDA AL JOY, LE PUBBLICHE RELAZIONI PRIMA DEI SOCIAL

Maria Egizia Fiaschetti per Corriere.it – Articolo del 10 gennaio 2022

 

Le pubbliche relazioni nell’era pre social, quando non esisteva ancora il telefonino (tuttalpiù si chiamava dal fisso) e si stampavano gli inviti, distribuiti a mano nei circoli, correvano sul filo dell’immaginazione. Amica, fin da bambina, di Davide Bornigia e della sua famiglia, a 22 anni Laura Melidoni, che già frequenta i locali più in voga (Piper, Gattopardo, Mais) ha un’intuizione: 

james brown laura melidoni

 

«Andava di moda la musica dal vivo, che mi piaceva, ma ho sempre avuto una passione per il revival. Nell’87 ho proposto ai proprietari dell’Olimpo una serata, “I meravigliosi anni Sessanta-Settanta e Ottanta” e ho chiamato a collaborare con me Alessandra Del Drago, conosciuta in estate a Montecarlo. L’evento è esploso, dal martedì siamo passate subito al venerdì e siamo diventate le pr di riferimento». 

tony hadley laura melidoni

 

Dopo un’altra esperienza di successo, all’Open Gate con Paola Lucidi, arriva la chiamata di Giancarlo Bornigia: «All’epoca il Gattopardo era un locale per stranieri, soprattutto per gli americani, siamo state noi a suggerire di trasformarlo nel Gilda. Con noi lavorava anche Billy Bilancia che, però, voleva riservare l’ingresso soltanto ai tesserati... La nostra idea era diversa, io mi sono sempre sentita libera di invitare chi volevo, così ce ne siamo andate». 

jovanotti laura melidoni

 

Se non fosse che l’anno dopo vengono richiamate e, insieme con Raffaele Curi, danno vita al «salotto» glamour frequentato da una Roma ancora inebriata di Dolce vita, edonista e piaciona, prima che Tangentopoli e lo spirito iconoclasta della generazione no global spengano gli ultimi sprazzi di entusiasmo.

 

Ad animare le notti della Capitale, ignara dei cambiamenti che presto l’avrebbero attraversata, il jet set internazionale, attratto dalla commistione pop tra cinema, televisione, moda e intrattenimento: «Ricordo ancora quando al Gilda arrivarono David Bowie con la moglie Iman in compagnia di John Taylor (bassista dei Duran Duran, ndr) e della fidanzata. Fu una sorpresa, la casa discografica ci aveva detto che avevano altri programmi, invece...». 

maradona laura melidoni corrado portaluppi

 

La pagina vergata dal Duca Bianco sul libro delle dediche è diventata un cimelio da collezionisti: «Scrisse the worst, che il nostro locale era probabilmente il peggiore mai visto in Italia, ma io cancellai l’aggettivo, mi sembrò ingiusto, e aggiunsi the best, il migliore... Bowie fu trattato con grande rispetto... I fotografi, che allora avevano un altro standing, si guardarono bene dall’importunarlo». 

 

laura melidoni simon le bon

Altro parterre di star, da Pelè a Falcao, alla serata per i sorteggi dei Mondiali di calcio di Italia ‘90, organizzata in collaborazione con Tele Montecarlo. Quarta di sei fratelli, Melidoni riesce a farsi strada inventandosi un mestiere anche grazie alla rete di contatti intorno ai quali si crea un gruppo di fedelissimi. 

 

laura melidoni al jarreau

Figlia di Gianni Melidoni, storico capo della cronaca sportiva del Messaggero, diventa il trait d’union tra l’ambiente sportivo e quello del cinema (sua sorella Lisa ha sposato il regista Carlo Vanzina, ndr): «La domenica era un classico, andavamo a vedere le partite di basket al Palazzetto dello sport, poi a cena al Fontanone all’Eur e a ballare al Gilda». 

rod stewart laura melidoni

 

Un miscuglio variegato nel quale Melidoni si muove con naturalezza: «Dal Duemila è cambiato molto nel modo di organizzare le serate: si è persa la fidelizzazione, prevale il nomadismo da un posto all’altro. Tutto è molto flash, istantaneo, senza identità. Se mi trovassi oggi a lavorare nel mio campo, mi sentirei un pesce fuor d’acqua».

 

laura melidoni brooke shields

Dopo il Gilda, eccola proiettata verso una nuova sfida, il lancio del Joy in via Massaciuccoli, assieme a Luca Pavoni: «Avevo sentito Umberto Smaila in Sardegna e volevo portarlo a tutti i costi a Roma, ma non riuscii ad accordarmi con Bornigia. Il Joy è stato un successo, sebbene molti pensassero fosse un azzardo. Lasciavo uno dei locali più importanti di Roma, in Centro, per spostarmi nel quartiere Africano, ma i miei amici erano pronti a seguirmi ovunque... L’operazione è andata benissimo: ci hanno suonato tutti, da Zucchero a Pino Daniele». 

 

falcao laura melidoni

Le relazioni nel mondo del calcio e la fede giallorossa la porteranno poi a diventare pr della AS Roma in anni che la vedono impegnata anche come madre: «Ma i ricordi di quel periodo, della nostra giovinezza, sono indimenticabili: eravamo spensierati, in un momento di benessere in cui la gente spendeva... Sul gruppo Facebook “Vent’anni di Roma by night” creato da Corrado Rizza, il mio dj del cuore, e altri protagonisti delle notti romane, ci ritroviamo per rivivere quelle emozioni magiche. In questi giorni penso molto ai proprietari dei locali per le difficoltà che stanno affrontando, a che disastro sarebbe stato se mi fossi trovata nella stessa situazione».

 

2 - RICORDO DI CORRADO RIZZA

corrado rizza laura melidoni

Con Laura ho diviso dei momenti meravigliosi ai tempi del Gilda quando io ero dj e lei la padrona di casa con Paola Lucidi ed Alessandra Del Drago. Ma Laura è stata per me una vera amica, quella persona che dovevi sentire prima di prendere una decisione, un punto di riferimento che purtroppo non avrò più…

Mi manchera' tanto Lauretta?

 

CORRADO RIZZA - LAURA MELIDONI - DAGO

carlo vanzina con le sorelle elena e laura melidoni

alessandra del drago big laura paola lucidi giancarlo bornigia laura melidonicorrado rizza paola lucidi allessandra del drago laura melidonialessandra del drago paola lucidi laura melidonilaura melidoni con il figlio giovanni berruti foto di baccopaola lucidi gigi marzullo laura melidoni alessandra del dragolaura melidoni roberto d'agostinolaura melidoni lionel richiepele laura melidoni laura melidoni foto di baccodelia d ubaldo laura melidoni roberta petronio giulia cerasoli foto di baccofiamma izzo laura melidonile sorelle laura lisa e elena melidoni con andrea fabbrisimona branchetti carlo longari laura melidonilaura melidonilaura melidoni con donata scalfarisabrina colle con laura melidonilaura melidoni gian marco chioccilaura melidoni e marco forlanigiovanni berruti laura melidoni e dagoroberto d agostino laura melidoni claudio casalinilaura melidonilaura melidoni claudio casalinigiorgio e laura melidonigian marco chiocci con alessandra frigo e laura melidonilaura melidoni e laura freddilaura melidoni anna e roberto d agostinoelisabetta ferracini e laura melidoniroberta petronio laura melidonilaura melidoni, maurizio micheli e barbara ricciLaura Melidoni e Enrico Vanzina giovanni berruti laura melidoniLaura Melidoni Laura Melidoni e Francesca Ferrone Laura Melidoni con il marito Valerio Berruti Federico Zampaglione Leandro Pesci Claudia Gerini Laura Melidoni Fotoricordo con Laura Melidoni Giulia Cerasoli e Laura Melidoni

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…