wernher von braun

NAZISTI SULLA LUNA – UN SAGGIO SMONTA LA LEGGENDA DI WERNHER VON BRAUN, LO SCIENZIATO NAZISTA CHE COSTRUÌ I RAZZI CHE PORTARONO GLI AMERICANI NELLO SPAZIO – CARISMATICO, ALTO, OCCHI AZZURRI E MASCELLA VOLITIVA, ERA STATO L’ARTEFICE DEI MISSILI DI HITLER – LE BUGIE SULLA TESI DI LAUREA, LA RACCOMANDAZIONE, IL RAPPORTO CON I COLLABORATORI: ECCO TUTTA LA VERITÀ – VIDEO

 

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

wernher von braun

Quando mezzo secolo fa il primo uomo mise piede sulla Luna, il mondo intero esultò insieme agli americani. Ma più di tutti probabilmente esultarono i tedeschi. A riempirli d' orgoglio fu soprattutto il ruolo avuto nell' impresa del secolo da colui che «der Spiegel» aveva definito «il Cristoforo Colombo del Cosmo». Aveva 57 anni nel 1969, Wernher von Braun. Ma era già una leggenda.

 

Era lui, nato a Berlino, scienziato e padre della missilistica moderna, ad aver costruito i giganteschi razzi che portavano gli astronauti statunitensi nello spazio. Geniale e carismatico, von Braun aveva anche le physique du rôle di un eroe mitologico: alto, biondo, gli occhi azzurri, la mascella volitiva.

 

wernher von braun sulla copertina del time

Il trionfo dello sbarco sulla Luna sembrò aver definitivamente ragione di tutte le ombre del suo passato, trasformandolo in una saga. Studente prodigio, affascinato sin da piccolo dal sogno dei razzi, egli era stato l' artefice delle V2 di Hitler, i primi missili della storia umana, l' arma miracolosa che nei vaneggiamenti del Führer avrebbe dovuto cambiare il corso della guerra.

 

Non servirono a molto, anche per i tanti difetti tecnici che a tutt' oggi ne fanno il sistema d' arma che ha ucciso più persone nella fase della produzione che durante il suo breve impiego sulle città inglesi. Ma il dominio della nuova tecnologia fu il talismano che dopo la guerra aprì a von Braun e alla sua squadra di collaboratori le porte dell' America, che lo accolse a braccia aperte.

 

christopher lauer 1

Prima nei laboratori della US Army, poi in quelli della Nasa, egli sviluppò fra gli altri un missile a corto raggio usato nella Guerra di Corea, lo Jupiter che portò nello spazio i primi satelliti americani e soprattutto il mastodontico Saturno, che lanciava le navicelle Apollo. Nella retorica dei suoi biografi, von Braun diventò l' incarnazione dell' uomo di scienza visionario che sogna la cosa giusta, fa quella sbagliata con un patto faustiano, ma alla fine trionfa lo stesso.

wernher von braun collier

 

Ma andò proprio così? Non esattamente, secondo lo studioso tedesco Christopher Lauer, che ha avuto accesso a documenti inediti (compresa la tesi di dottorato di von Braun) e che in un saggio pubblicato dalla «Frankfurter Allgemeine am Sonntag» ridimensiona il mito del «Rakete Beau», il bello dei missili (sempre copyright «der Spiegel»), gettando dubbi pesantissimi sui meriti scientifici del nostro.

 

wernher von braun 1

A cominciare dagli esordi, quando secondo la narrativa ufficiale von Braun neanche ventenne sarebbe stato notato da Karl Emil Becker e Ernst von Horstig, due esperti della Reichswehr (l' esercito di Weimar) che all' inizio degli anni Trenta facevano esperimenti con i primi rudimenti di tecnologia missilistica. Entusiasti delle capacità e delle intuizioni del ragazzo, gli avrebbero offerto di prendere la guida di quello strano laboratorio dell' esercito tedesco.

 

wernher von braun collier 4

Poco plausibile, osserva Lauer, rivelando che in realtà von Horstig, in una nota personale conservata negli archivi federali e fin qui ignorata, esprimeva un giudizio negativo sulle sue conoscenze. E che la decisione di offrire un lavoro al giovane von Braun ebbe ben altre motivazioni: la prima fu il suo rapporto personale con Rudolf Nebel, ex asso dell' aviazione, ingegnere genialoide con un' ossessione da praticone per i razzi, di cui costruiva modellini che faceva esplodere davanti a un pubblico di appassionati in uno spazio berlinese conosciuto come Raketenflugplatz.

 

Werner Von Braun dai V2 al programma Apollo

Il giovane von Braun era assiduo frequentatore e aiutava Nebel nei suoi esperimenti. Una foto li mostra insieme con due missili caricati sulle spalle. Carattere difficile, Nebel era il guru, Wernher l' adepto. «Volevano agganciare il primo e per questo si concentrarono sul secondo», scrive Lauer. Ma soprattutto, a fare la differenza fu il padre di Wernher, Magnus von Braun, ministro del Reich per l' Agricoltura, per nulla entusiasta della passione del figlio che lo distoglieva dagli studi, dove non eccelleva. A lui Horstig propose di far lavorare il ragazzo alla ricerca sui razzi nella Reichswehr e allo stesso tempo completare il corso universitario. Per Horstig, sempre in cerca di finanziamenti per progetti in cui nessuno credeva, avere un appoggio dentro il governo non era poca cosa.

 

christopher lauer 4

Lauer getta poi dubbi pesanti sull' autobiografia di von Braun, che racconta di aver costruito da solo i suoi due primi prototipi, Max und Moritz. In realtà, da una nota scritta di Horstig e fin qui inedita, si apprende che al giovane avevano dovuto affiancare un esperto in propellenti liquidi preso da un' azienda berlinese. Di più, che il nostro non fosse da solo in grado di costruire un razzo, lo prova una sentenza del Tribunale di Monaco di Baviera del 1952.

 

wernher von braun collier 3

Era stato il vecchio guru Nebel dopo la guerra a querelare von Braun, contestandogli di essersi autodefinito «l' inventore delle V2». I giudici avevano dato parzialmente ragione a von Braun, tranne che su un punto: «È sicuro che egli non sarebbe andato avanti nello sviluppo dei missili se non gli fossero stati dati dei collaboratori».

 

E la dissertazione di laurea? Intanto Lauer dimostra che von Braun mentì dicendo che il suo relatore era stato Karl Becker, cosa non sostanziata in nessun archivio. Perché questa bugia? Poi c' è la inusuale velocità con cui venne approvata, appena tre giorni, quasi che non venisse neppure letta. Roba da figlio del ministro super-raccomandato, insomma.

 

christopher lauer 3

Ma più grave, spiega Lauer che invece l' ha letta, è che non contenga alcun dato concreto, nessuna misura sperimentata e impiegabile rispetto alla tesi: elementi teorici e pratici per la costruzione di un razzo a propulsione liquida. Dulcis in fundo, un intero capitolo è interamente copiato, senza attribuzione, da una rivista dell' Associazione per i viaggi spaziali.

 

wernher von braun 2

Il punto sui collaboratori, sottolineato dalla sentenza di Monaco, è importantissimo. Privo di vere qualificazioni nella tecnologia missilistica, in realtà von Braun rivelò eccellenti qualità di manager, capace di coordinare e delegare il lavoro dentro organizzazioni complesse. E questo spiegherebbe la sua carriera sotto il nazismo, che gli mise a disposizione centinaia di collaboratori, ingegneri ed esperti per i progetti militari. Nessuno di questi, nella base segreta di Peenemünde, aveva interesse a mettere in discussione l' uomo che consentiva loro di essere lontani dalla guerra e dai bombardamenti.

wernher von braun collier

 

Ma i razzi per gli americani li avrà pur costruiti, si obietterà. Agli occhi dei vincitori, von Braun era la testa dietro lo sviluppo dei missili tedeschi. Per questo, ancorché nei primi interrogatori si fosse dichiarato «un convinto nazista», lo vollero e gli aprirono i loro laboratori. Ma c' è un dettaglio: von Braun impose che con lui emigrassero verso gli Usa oltre 120 persone, il suo intero staff.

 

wernher von braun collier 2

Gesto di umana solidarietà, oppure, suggerisce Lauer, forse egli non era in grado da solo di spiegare il funzionamento delle V2, tantomeno di costruirle senza la sua squadra, i suoi scienziati, ingegneri e specialisti. Che da quel momento gli dovettero gratitudine eterna, avendoli lui salvati dal carcere o da una vita senza qualità nella Germania distrutta.

Così anche in America continuò a operare la struttura gerarchizzata di Peenemünde, divisa in dipartimenti guidati da direttori che rispondevano soltanto a von Braun, prima nella US Army poi nella stessa Nasa.

 

Lauer non trae conclusioni definitive. Ma il mito del padre di tutti i missili non regge. E nel cinquantesimo dello sbarco lunare, invita storici e curiosi a leggere e analizzare criticamente la storia di Wernher von Braun. Dove «molte cose non quadrano».

wernher von braun collier 1wernher von braun collier 5christopher lauer 2

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…