donne malavita

LE PARI OPPORTUNITÀ DELLA CAMORRA - L’ESECUZIONE DI NUNZIA D’AMICO DIMOSTRA COME LE DONNE SIANO AL VERTICE DELLA MALAVITA - NELLA LISTA MONDIALE DELLE DIECI “CAPE” PIÙ VIOLENTE, CI SONO TRE “DONNE D'ONORE”, TRA CUI RAFFAELLA D’ALTIERO DETTA “A’ MICIONA”

Nino Materi per “il Giornale”

nunzia d amiconunzia d amico

 

Una carrozzina vuota. Le tute bianche della polizia scientifica la circondano di lettere e segni sull' asfalto. Il bimbo è stato risparmiato. Ma per la sua mamma, nessuna pietà. Nunzia D' Amico, 37 anni, è appena stata crivellata di colpi. Sulla carrozzina schizzi di sangue. Due giorni fa, Napoli, quartiere Ponticelli. Nunzia è la sorella di Salvatore, Giuseppe e Antonio D' amico, boss dell' omonimo clan, detto dei «fraulella» (le fragoline).

 

Dopo che tutti e tre i fratelli sono stati arrestati, è toccato a lei reggere gli affari del clan. Compito che Nunzia ha assolto al «meglio», tanto da meritarsi un' esecuzione di camorra in grande stile. Di quelle riservate ai boss di prestigio: dieci bossoli sul selciato e un colpo di grazia sparato in faccia.

 

Non sono sorpresi i vertici della Squadra Mobile partenopea: «Qui le donne hanno assunto un ruolo chiave nelle attività di camorra. Da gregarie si sono trasformate in protagoniste, spesso perfino più violente e ciniche dei loro uomini. Mariti, figli e fratelli camorristi ormai si fidano ciecamente delle donne di casa, delegando a queste "capesse" perfino la gestione dei business più delicati».

esecuzione di nunzia d amicoesecuzione di nunzia d amico

 

Un fenomeno in crescita, ben fotografato dalle parole di Raffaele Marino, ex procuratore di Torre Annunziata: «Non credo sia un' esagerazione affermare che per ogni donna attiva all' interno dell' organizzazione criminale all' inizio degli anni Novanta, oggi ce ne siano almeno dieci». E con carriere sempre più brillanti, tanto da contendere agli uomini la leadership del clan. Altro che sesso debole.

 

In territori come Torre Annunziata l' Osservatorio sulla camorra ha accertato che il trend femminile delle «quote rosa» è in costante crescita, tanto che in alcuni aree le «femmine di rispetto» hanno superato i gli «uomini di panza».

 

esecuzione di nunzia d amico esecuzione di nunzia d amico

Droga, prostituzione, usura i mercati in cui le donne si fanno valere di più, anche se gli ultimi processi ai clan hanno dimostrato che in molti casi il loro parere è stato decisivo anche per condannare a morte numerosi «infami». Fondamentale resta poi il ruolo di raccordo con i capi rinchiusi in carcere: i boss danno ordini da dietro le sbarre e loro - mogli, sorelle, figlie, fidanzate - si preoccupano di farli eseguire all' esterno. Omicidi, attentati, rapine, pizzo, nulla sfugge alla rete delle «Charlie' s Angels» della camorra. Al momento non risultano donne killer professioniste. Ma potrebbe essere solo questione di tempo.

 

raffaella d altieroraffaella d altiero

Un' egemonia che non è sfuggita agli esperti internazionali di mafia, camorra e 'ndrangheta che infatti, nello stilare la classifica delle «boss in gonnella» più pericolose, hanno inserito anche tre rappresentanti italiane: Anna Maria Licciardi, ex capo dell' omonimo clan camorristico di Secondigliano (Napoli); Rosetta Cutolo, sorella maggiore dei camorristi Raffaele e Pasquale, considerata l' esponente principale della Nuova Camorra Organizzata; Raffaella D' Altiero, detta «a miciona», dopo la morte del marito e boss Nicola Pianese, nel 2006, prese in mano il comando del clan e insieme Fortuna Iovinelli, detta «a masculona», capeggiò la guerra di camorra a Napoli.

 

raffaella d altiero raffaella d altiero

Scrive Paolo Miggiano, laureato in Scienze dell' investigazione e per 34 anni elicotterista della Polizia di Stato: «Due mondi contrapposti e due modi di intendere e di vedere le questioni di camorra. Due frontiere diverse. Da una parte le donne di camorra, mogli e, sempre più spesso, vedove di boss, madri che insegnano ai loro figli ad odiare.

Dall' altra le donne, le mogli, le compagne, le vedove, le madri, le sorelle delle vittime innocenti della criminalità che insegnano ai giovani ad amare e ad avere speranza». Male contro bene. Con il primo, sempre più spesso, a prevalere.

anna maria licciardianna maria licciardirosetta cutolo rosetta cutolo

 

 

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...