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JENA: “GIÀ COMBATTERE I TERRORISTI NON È FACILE, FIGURIAMOCI I PAZZI CHE SI IMPROVVISANO TERRORISTI” - POCHI GIORNI FA C’ERA STATA ANCHE UN'ESERCITAZIONE DELLA POLIZIA PER SVENTARE POSSIBILI ATTENTATI E WESTMINSTER ERA CONSIDERATO IL PIÙ OVVIO DEGLI OBIETTIVI. MA MENO SOFISTICATO È L'ATTACCO E PIÙ DIFFICILE È PREVENIRLO

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1 - PAZZI

Jena per “la Stampa” - Già combattere i terroristi non è facile, figuriamoci i pazzi che si improvvisano terroristi.

 

2 - ATTACCO LONDRA: MEDIA, TRE ARRESTI IN RAID BIRMINGHAM

 (ANSA) - La polizia ha arrestato tre persone sospette nel raid compiuto in un appartamento a Birmingham la notte scorsa. Lo riferisce il Daily Mail sottolineando che secondo alcune testimonianze di vicini di casa l'appartamento, in Hagley Road, potrebbe essere quello del sospettato attentatore dell'attacco di ieri a Westminter. Secondo altre fonti - citate dal giornale inglese - anche il veicolo 4X4 utilizzato per l'attacco potrebbe essere stato noleggiato nella stessa strada.

 

ATTACCO LONDRA: BBC, SETTE ARRESTI IN DIVERSI RAID

 (ANSA) - Sono almeno sette, secondo quanto riporta il sito della BBc, i fermi effettuati dalla polizia nei raid legati all'attacco di ieri a Westminster. Secondo la Cnn, i sette arresti sarebbero stati compiuti in almeno sei diversi indirizzi in varie località del Paese.

 

 

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3 - AUTO SULLA FOLLA E BLITZ COL COLTELLO ATTACCO AL PARLAMENTO DI LONDRA

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

Un'auto a tutta velocità contro la folla, come i camion di Nizza e Berlino. L' agente Keith Palmer accoltellato a morte, come i due poliziotti di Magnanville, vicino a Parigi. Una data simbolica, il 22 marzo, come a Bruxelles nel 2016.

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È la trama dell' ultimo folle attacco terroristico nel cuore dell' Europa. E sembra scritta prendendo pezzi di copione degli ultimi attentati. Una tragica serie che aggiunge altri tre nomi al lungo elenco delle vittime del terrorismo. Che pare non avere mai una fine. Parigi, Bruxelles, Berlino, ora di nuovo Londra, che pure era stata vittima di attentati minori dopo le bombe del 2005 nel metrò. Piove ancora sangue sulle capitali europee, colpite nei loro luoghi più sensibili e più simbolici.

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Questa volta è successo sotto il Big Ben, fra i turisti. Proprio davanti al Parlamento londinese, durante una seduta super-affollata con il primo ministro Theresa May in Aula. Erano le due e mezza del pomeriggio (le tre e mezza in Italia). Una Hyundai grigia che accelera lungo il ponte di Westminster, raggiunge gli 80 chilometri orari e sale sul marciapiede. Un botto, poi un altro e un altro ancora. La folla che corre disperata in tutte le direzioni. «Ho visto scappare almeno una settantina di persone» racconterà poi un testimone. Una donna finisce nel Tamigi, non si sa se sbalzata dal mezzo oppure se in fuga per evitare di essere colpita.

 

 

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Viene ripescata viva, ma in gravissime condizioni. L' auto-ariete finisce la sua corsa schiantandosi contro la cancellata del Parlamento. Lungo il ponte almeno venti pedoni restano sdraiati a terra, feriti. Ci sono anche tre liceali francesi e una ragazza di Bologna che vive da sei anni nella capitale inglese: lei se la caverà con alcune escoriazioni. Per altre due donne, invece, non c' è niente da fare.

 

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La terza vittima è un agente addetto alla sicurezza, intervenuto con un collega per impedire al killer di entrare nel cortile del Parlamento. Si è accasciato a terra subito dopo esser stato accoltellato. Inutile il tentativo di Tobias Ellwood, sottosegretario agli Esteri, di salvarlo con una respirazione bocca a bocca: in una manciata di minuti il suo corpo era già coperto da un telo rosso. A pochi metri di distanza il suo carnefice, ferito dai proiettili sparati da altri poliziotti in borghese.

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Morirà più tardi in ospedale.

 

Un uomo sulla quarantina, vestito di nero, «dai tratti asiatici» secondo le prime confuse testimonianze. Talmente confuse che per un paio di ore sembrava che i terroristi fossero due. Voci incontrollate. «Ce n' era uno bianco, calvo, e uno di carnagione scura con il pizzetto». Motivo per cui si è temuto che il secondo uomo fosse in fuga verso il Parlamento.

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«C' è una bomba nell'auto, ecco perché non ci fanno uscire» il passaparola tra i deputati bloccati a Westminster. La seduta è stata subito sospesa (ma oggi riprenderà regolarmente) e l' edificio è rimasto in «lockdown» fino a sera, il tempo per assicurarsi che non c' era più alcun pericolo: né uomini in fuga né esplosivo nell' auto. «Abbiamo sentito gli spari e ci siamo buttati a terra. È stata una scena surreale» ha raccontato David Davis, segretario di Stato incaricato di gestire la Brexit.

 

 

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«Uno choc assoluto» per il deputato laburista Jon Ashworth, chiuso nelle stanze di Westminster. Theresa May è stata immediatamente portata in salvo a bordo di una Jaguar blindata. Direzione Downing Street, dove ha subito convocato una riunione del Cobra, il comitato di emergenza sulla sicurezza. In serata ha condannato l' attacco: «Un atto disgustoso e odioso».

 

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Blindato anche Buckingham Palace, con la Regina - pare - asserragliata all' interno. Il London Eye, la celebre ruota panoramica, ha improvvisamente smesso di girare, i turisti intrappolati nelle cabine a 135 metri di altezza. La Metropolitan Police ha diffuso un appello via Twitter ai cittadini in possesso di immagini e video dell' attacco per ricostruirne l' esatta dinamica. Anche se Scotland Yard ha immediatamente parlato di «attacco terroristico» è ancora presto per chiarire i legami del killer e definire la matrice dell' attentato.

 

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A ieri sera non era arrivata ancora nessuna rivendicazione, solo le solite «esultanze» su alcuni siti jihadisti. Fonti dei servizi di sicurezza europei hanno rivelato che negli ultimi due giorni è stata notata un' attività «più intensa del solito» su alcune chat jihadiste, in concomitanza con l' annuncio del bando di pc e tablet sui voli diretti verso Usa e Regno Unito provenienti da alcuni Paesi musulmani. Le modalità d' azione, con un' auto ariete e l' assalto coltello alla mano, fanno privilegiare agli investigatori la pista del killer «ispirato dalla propaganda dell' Isis». L' ennesimo «lupo solitario».

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Trump ha telefonato a Theresa May offrendo l' assistenza Usa per le indagini e dagli altri leader europei è arrivata la solidarietà a Londra. «L' Italia è vicina al popolo e al governo britannico» ha detto il premier italiano Paolo Gentiloni. «Il terrorismo - allarga le braccia François Hollande, che durante il suo mandato ha visto la strage di Charlie Hebdo e quelle nella notte del Bataclan - ci riguarda tutti».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4 - «STRAGE ANNUNCIATA SU UN FORUM ONLINE» È BUFERA SUI SERVIZI `

Cristina Marconi per “il Messaggero”

 

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C'era stata un' esercitazione proprio pochi giorni fa, la polizia era pronta, Westminster era il più ovvio degli obiettivi. Ma meno sofisticato è l' attacco e più difficile è sventarlo, e così un suv scagliato contro i passanti ha finito per passare attraverso le maglie di una sicurezza che un attentato se lo aspettava, e da tempo.

 

Dal 2013 ne sarebbero stati sventati 13 e l'ultimo, quello in cui ha perso la vita il fuciliere Lee Rigby per mano di due lupi solitari che lo hanno decapitato a colpi di machete davanti ad una caserma a Woolwich, avrebbe secondo alcuni migliorato la capacità di reagire agli attacchi su piccola scala, sempre più frequenti e difficili da rilevare. Molti commentatori hanno sottolineato come l' assalitore avesse a disposizione solo armi da taglio, oltre al suo Suv, grazie anche alle rigidissime leggi sulle armi da fuoco esistenti nel paese.

 

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Le modalità dell' attacco sono da manuale di Isis, e infatti Daesh ha ampiamente festeggiato l' evento con messaggi in rete, ma non ne ha rivendicato l' organizzazione, anche se il fatto che sia avvenuto ad un anno esatto dagli attentati di Bruxelles in cui hanno perso la vita 32 persone ed sia stato eseguito secondo modalità vicine a quelle che si sono viste in Francia e in Germania nell' ultimo anno lasciano da pensare: Isis ha finora sempre dimostrato di avere particolarmente a cuore gli anniversari e le ricorrenze. Ora tutto il lavoro degli 007 britannici è rivolto a cercare di capire chi fosse l' attentatore, se si sia trattato di un lupo solitario o se avesse complici.

 

 

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LA CACCIA ALL' UOMO

Ieri Scotland Yard dichiarava di non aver arrestato ancora nessuno. Verso la metà del pomeriggio di ieri erano iniziate a circolare notizie che si trattasse di tale Abu Izzadeen, un quarantatreenne di origine giamaicana vicino al predicatore dell' odio Anjem Choudry e così noto alle cronache da avere addirittura una sua pagina wikipedia.

 

Nonostante le smentite della BBC, Channel 4 ha cavalcato la notizia, ma presto si è dovuta ricredere: Izzadeen, al secolo Trevor Brooks, sarebbe ancora in carcere, dove ha già trascorso quattro anni e mezzo per una condanna precedente, e lo hanno confermato sia il fratello che il suo avvocato.

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Più inquietante è il fatto che in rete ci fossero tracce di un annuncio dell' attentato di ieri: sul forum 4chan qualcuno ha indicato, attraverso uno strano codice, le coordinate esatte in cui sarebbe avvenuto e ha postato una foto di due pistole, pur senza fare riferimento alla natura o alla data dell' incidente.

 

Se quello degli 007 può essere visto come un fallimento, la reazione eroica delle forze dell' ordine sul posto è stata elogiata da tutti e ha regalato una delle poche ragioni di sollievo in una giornata nera: oltre all' agente morto in servizio, altri tre sono stati feriti. Nonostante gli attentati, nel suo discorso al paese la premier Theresa May ha annunciato che il livello di allerta rimarrà a «grave» e non verrà alzato: un attentato è «probabile», ma non «imminente».

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