“HO VISTO LA MORTE IN FACCIA, MI DICEVANO CHE SE FOSSIMO STATI IN TUNISIA MI AVREBBERO GIÀ TAGLIATO LA TESTA” – A LUCCA, LA CONDUCENTE DI UN AUTOBUS È STATA BRUTALMENTE AGGREDITA DA DUE MINORENNI DI ORIGINE STRANIERA, MA NATURALIZZATI ITALIANI, CHE PRETENDEVANO DI VIAGGIARE SUL MEZZO CON DELLE BOTTIGLIE DI VINO APERTE IN MANO – ALLA RICHIESTA DELL’AUTISTA DI SCENDERE, I DUE GIOVANI SI SONO ACCANITI CONTRO DI LEI: “SONO DIVENTATI DUE FURIE E SONO PRECIPITATA ALL'INFERNO” – LA DONNA È RIUSCITA A CHIUDERE LE PORTE DEL MEZZO E LASCIARLI FUORI, MA I DUE NON HANNO DESISTITO E…
Estratto dell’articolo di Anto. Pic. per www.today.it
"Ho paura, temo la vendetta di quelle due belve feroci. Ho visto la morte in faccia". A dirlo, intervistata dal quotidiano 'La Nazione' è la conducente di un autobus del trasporto pubblico, una donna di 47 anni, che giovedì mattina, 6 novembre, è stata brutalmente aggredita da due minorenni di origine straniera, ma naturalizzati italiani, che sarebbero già noti alle autorità per un accoltellamento avvenuto qualche mese fa a Santa Maria del Giudice.
[…] I due si sarebbero saliti su un bus di Autolinee Toscane intorno alle 7 del mattino in piazzale Verdi pretendendo di viaggiare con le bottiglie di vino aperte in mano. Alla richiesta dell'autista di scendere perché non era consentito dalle regole, i due minorenni avrebbero reagito con insulti e violenza.
[…] Solo l'intervento della polizia, allertata dalla stessa autista, ha messo fine all'aggressione. Uno dei ragazzi è stato affidato alla madre, mentre l'altro sarà collocato in comunità, spiega la Questura. Entrambi dovranno rispondere di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, lesioni e interruzione di pubblico servizio.
La conducente ha raccontato che in quel momento sul bus non c'era nessuno. Lei si sarebbe limitata a dire che non avrebbe potuto farli salire con delle bottiglie di alcolici aperti e "in un attimo" i due minorenni "sono diventati due furie e sono precipitata all'inferno". "Mi hanno detto di tutto" ha raccontato alla Nazione, "persino che se fossimo stati in Tunisia mi avrebbero già tagliato la testa". Approfittando di un passo indietro dei due aggressori, la donna è riuscita a chiudere le porte del mezzo e lasciarli fuori, ma i due non hanno desistito.
Prima hanno preso il bus a bottigliate, quindi si sono aperti un varco prendendo a sassate la porta di ingresso anteriore. Una volta saliti la conducente è stata presa dal panico e ha temuto davvero il peggio. Ha chiamato la polizia e si è messa a suonare il clacson. A salvare la donna è stata la cabina blindata che protegge gli autisti. "Ma sono riusciti a infilare le mani e a afferrarmi per i capelli, volevano tirarmi fuori". [… ]La donna è finita in ospedale con una prognosi di 10 giorni. È ancora sotto choc.


