luttwak conte xi jinping

“SIAMO DENTRO A UNA GUERRA FREDDA CON LA CINA. MA IL REGIME COMUNISTA CADRA’. L’ITALIA CON PECHINO? VI FATE MALE DA SOLI..." - IL POLITOLOGO EDWARD LUTTWAK SCATENATO: “ROMA GUARDI AI SUOI INTERESSI. FOLLE NON SCHIERARSI CON GLI USA. IO SONO UNA DI QUELLE PERSONE CHE NON RIESCE A CAPIRE COME GLI ITALIANI POSSANO FARSI GOVERNARE DA GENTE CHE NON HANNO MAI ELETTO. CONTE È MEMBRO DEL PARLAMENTO? NO, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA EVIDENTEMENTE NON PENSA CHE…”

MASSIMILIANO LENZI per il Tempo

 

XI JINPING

«La guerra fredda è già in corso. Il livello della realtà, di questa guerra fredda in corso, lo si coglie da quello che succede nei servizi segreti. I servizi segreti non sono così importanti nella vita quotidiana però i loro rapporti definiscono accuratamente quali siano le relazioni tra due paesi.

 

Se i servizi segreti vanno a letto insieme vuol dire che in realtà sono alleati nonostante tutto quello che dicono. Mentre se sono in guerra, lo sono al di là delle parole. Ed oggi tra i servizi segreti di Usa e Cina la guerra è aperta».

 

A parlare, in questa intervista a «Il Tempo», è Edward Luttwak, politologo, esperto di strategia militare con un passato al Pentagono (tra i vari saggi che ha scritto ricordiamo «Il risveglio del drago. La minaccia di una Cina senza strategia»).Ci aspetta un futuro di tensioni?

«Siamo dentro una guerra fredda e sa quale è l'importanza di questa vecchia definizione, appunto guerra fredda?».

XI JINPING GIUSEPPE CONTE

 

Quale?

«Che questa guerra fredda continuerà, come è successo con l'Urss in passato, fino alla caduta del regime cinese. Pazientiamo. I paesi ed i sistemi non democratici cadono. Non cadono domattina ma cadono. E il leader cinese Xi Jinping questo lo capisce molto bene e perciò ha l'ambizione di sopprimere la democrazia ovunque, a cominciare da Hong Kong. Perché finché esiste una democrazia altrove il regime cinese è a rischio».

 

Eppure l'Europa sembra incerta su con chi schierarsi? «Si tratta di una mancanza di informazione e di informazioni». In che senso?

conte xi jinping

«Io sento spesso politici europei che continuano a parlare di un antagonismo tra Usa e Cina che non è quello vero, reale. Questi politici dicono: "Ah, ma perché noi europei dobbiamo essere calpestati dagli americani o dai cinesi!". La realtà, però, è ben differente».

 

E com' è la realtà?

«Il governo dell'Australia fu il primo a dichiarare, nel lontano 2008, che se non si fosse messo in piedi un muro di resistenza i cinesi avrebbero dominato tutta l'Asia ed il Pacifico. All'epoca i giapponesi erano ancora neutralisti. Ma nel 2012, con l'arrivo di Abe, anche il Giappone ha preso posizione seguendo l'Australia. Poi gli indiani, che erano pure loro neutralisti, sono saliti a bordo con l'avvento al potere di Modi».

 

Con questa analisi geopolitica cosa vorrebbe dirci professor Luttwak?

xi jinping conte

«Che c'è una alleanza marittima fra Australia, Giappone, India e anche Vietnam, con una partecipazione silente di Singapore, e tutti questi paesi sono contro la Cina. Gli americani, insomma gli Usa, sono venuti a bordo di questa alleanza negli ultimi sei mesi di Barack Obama.

 

Quindi, per essere chiari, l'Europa non deve scegliere tra Stati Uniti e Cina ma l'Europa deve scegliere tra la Cina da una parte e Australia, Giappone, India, e Usa dall'altra. La scelta non è tra americani e cinesi ma tra l'alleanza marittima di tutti questi paesi e il comunismo di Pechino. E le dico di più: se gli europei esitano in una scelta tra il mondo libero da un lato e la Cina dall'altro, beh vuol dire che hanno dei gravissimi problemi. Che non capiscono».

 

Oggi quale è il più forte tra i due schieramenti?

«Tutti questi paesi, Giappone, India, Australia, Usa, hanno molta più tecnologia della Cina, hanno molta più gente, hanno più capitale e più tutto».

 

Si può dire che si tratta di uno scontro tra democrazie da una parte e dittatura comunista dall'altra?

edward luttwak (2)

«Il fatto è che in Europa tutti quelli che parlano di una Europa forzata a scegliere tra Usa e Cina, tutte queste persone hanno già messo l'argomento alla rovescia. Messa così è una falsa scelta. Perché si tratta di una alleanza di paesi e non solo degli Usa. Huawei, TikTok, sono esclusi dall'India, dal Giappone, dall'Australia.

 

La scelta quindi non è tra Stati Uniti e Cina ma tra la alleanza marittima - da una parte - che include India e Giappone, e la Cina dall'altra. Se gli europei andranno con la Cina andranno con il lato perdente. È come tutta quella gente che in passato voleva fare la neutralista tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica: fare questo vuol dire solo perdere. Perché queste dittature fanno sempre grande rumore, gli Sputnik, i Gagarin ma poi vanno a finire tutte alla stessa maniera».

 

E l'Italia secondo lei cosa dovrebbe fare?

«L'Italia dovrebbe fare i propri interessi e questi interessi - è evidente - non sono con la Cina».

 

donald trump

E Giuseppi (così tempo fa pronunciò il suo nome, al plurale, il presidente Usa Donald Trump) Conte sarà in grado di schierare l'Italia con gli Usa senza se e senza ma?

«Ah, Giuseppi. Io non ho commenti su questi individui. Vede, io sono una di quelle persone che non riesce a capire come gli italiani possano farsi governare da gente che non hanno mai eletto. Conte è membro del Parlamento?».

 

No.

«Esatto, no. Sono persone che non sono mai state elette e che governano. In passato c'era Mario Monti, mai eletto, che governava la crisi economica e finanziaria. Oggi c'è Giuseppe Conte che governa la crisi del virus. Stanno già preparando Mario Draghi. Non lo so. Cioè....».

 

Cioè cosa?

«Il presidente della Repubblica italiana evidentemente non pensa che gli italiani siano maturi abbastanza perché altrimenti metterebbe questa gente da parte e farebbe fare le elezioni politiche. Avere un governo non eletto è una cosa strana in tempi normali ed è stranissima durante una crisi nazionale».

 

MARIO DRAGHI

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…