
"SINNER HA GUADAGNATO 50 MILIONI DI DOLLARI: SE RESTITUISSE AL PAESE IN CUI È NATO UN PO' DI QUEL CHE IL PAESE GLI HA CONSENTITO DI ESSERE, FAREBBE IL SUO COLPO PIÙ BELLO" - MASSIMO GIANNINI E IL CONSIGLIO AL TENNISTA ALTOATESINO CON LA RESIDENZA A MONACO, DOVE PAGA MENO TASSE: "È ARCI-ITALIANO PER GEOGRAFIA, ANTI-ITALIANO PER ANTROPOLOGIA. EDUCATO E RISERVATO, FREDDO E INTROVERSO, NON SFOGGIA VELINE, PARLA POCHISSIMO E IN QUATTRO LINGUE DIVERSE..." - LA POLEMICA PER LA FRASE DI FEDEZ: "SINNER PUROSANGUE ITALIANO CON L’ACCENTO DI ADOLF HITLER"
Per posta – Rubrica di Massimo Gianni – “il Venerdì di Repubblica”
Caro Massimo, gli italiani adorano Sinner perché è un vincente, un vero campione. Come persona, niente da dire. Ma Sinner è italiano? È domiciliato in Italia? Paga le tasse in Italia? In un sondaggio di una trasmissione radiofonica la maggioranza degli ascoltatori condivideva questa tesi: fa bene, lui che può, a non pagare le tasse, è un grande campione e si può permettere di tutto.
Mi infastidisce il sottile desiderio che sta dietro a questi ragionamenti: chi può sfuggire al fisco lo faccia, beato lui. Per me chi non risiede in Italia non è italiano. Pecco Bagnaia lo è, perché le tasse le paga in Italia, senza sotterfugi. Sinner no, perché non paga le tasse qui. Quindi è italiano solo nel senso che è un opportunista.
Risposta di Massimo Giannini:
Caro Gianni, da tifoso ti rispondo "Sinner non si discute, si ama". Ma da cittadino ti do ragione. Jannik è una gioiosa e spaventosa macchina da tennis. Non baciata dalla metafisica di Federer, ma armata da quella che Forster Wallace definiva "cinestetica". È arci-italiano per geografia, anti-italiano per antropologia. Educato e riservato, freddo e introverso, non sfoggia veline, parla pochissimo e in quattro lingue diverse.
Senza arrivare alle vette di Roger, ha doti che apprezzo: sportività, sobrietà, signorilità. Ma qui mi fermo. Trasferirsi a Montecarlo, col pretesto che lì "ci si allena meglio", è una furbizia troppo piccola per un tennista così grande. Questi campioni dovrebbero sentire di più il senso della responsabilità sociale.
Milioni di persone li venerano come idoli e li seguono come modelli: un po' di pedagogia non guasterebbe. Finora Jannik ha guadagnato 50 milioni di dollari: se restituisse al Paese in cui è nato un po' di quel che il Paese gli ha consentito di essere, farebbe il suo colpo più bello. Game, set, match.
sinner meloni
sinner e il papà hanspeter
jannik sinner simone vannozzi