giorgia meloni marcello de angelis

SORA GIORGIA PROVA A NASCONDERE IL CASO DE ANGELIS SOTTO LA SABBIA D'AGOSTO – IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DELLA REGIONE LAZIO HA CHIESTO SCUSA PER L'USCITA SULLA STRAGE DI BOLOGNA. E, PER ORA, CONSERVA IL POSTO (ANCHE PERCHÉ IN FDI NON POCHI LA PENSANO COME LUI) – LA LINEA DELLA MELONI: “NON È UNA VICENDA CHE RIGUARDA IL CAPO DEL GOVERNO NÉ IL PARTITO” – MA FORZA ITALIA APPROFITTA DELLE POLEMICHE PER DARE UN COLPO ALLA PREMIER, CHIEDENDO LE DIMISSIONI DI DE ANGELIS – MALUMORI TRAPELANO DAL PPE...

Estratto dell'articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

MARCELLO DE ANGELIS

Basta la parziale retromarcia, sono sufficienti le scuse. Almeno finché calano le tenebre sui palazzi di un esecutivo che va in ferie. Giorgia Meloni è “delusa”, per usare le parole del governatore del Lazio Francesco Rocca, ma non affonda il colpo, si ferma davanti al fatto che Marcello De Angelis – l’ex estremista nero che ha “scagionato” Mambro, Fioravanti e Ciavardini condannati per la strage di Bologna - non intende dimettersi dall’incarico di capo della comunicazione della Regione Lazio.

 

La linea della premier resta la stessa: «Non è una vicenda che riguarda il capo del governo né il partito, De Angelis non è neppure iscritto a Fratelli d’Italia. È un caso che riguarda la Regione Lazio», dice un dirigente di primo piano di via della Scrofa.

 

francesco rocca giorgia meloni

[…]  La posizione è quella che FdI ha dettato attraverso “Ore otto”, il mattinale del partito: il coinvolgimento degli ex membri del Nar non è da mettere almeno pubblicamente in discussione ma allo stesso tempo non va chiesto il licenziamento di De Angelis.

 

Ora, Meloni ha fatto trapelare prontamente il suo risentimento per le parole dell’ex estremista nero, che hanno avuto l’effetto di riaccendere i riflettori sulle polemiche che, il giorno dell’anniversario della strage, avevano coinvolto la stessa presidente del Consiglio, criticata per non aver fatto alcun riferimento alla matrice neofascista nella sua nota di commemorazione della strage.

 

LE SCUSE DI MARCELLO DE ANGELIS PER IL POST SULLA STRAGE DI BOLOGNA

L’orientamento, fino all’uscita di De Angelis, era quello di far decantare il caso, non intervenire più sull’argomento. Anche perché c’è una corrente di pensiero diffusa, dentro FdI, che crede che la verità storica sia diversa da quella giudiziaria: a rappresentarla nel modo più evidente (oltre al viceministro Edmondo Cirielli che ha dato del “sovietico” a chi chiede le dimissioni del giornalista), il presidente della commissione Cultura Federico Mollicone, primo firmatario della mozione di centrodestra che chiede la decretazione degli atti sulla strage di Bologna.

 

De Angelis, in questo senso, dà voce a chi non ha preso bene le dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa, che invece non aveva evitato l’esplicito riferimento alla radice neofascista dell’eccidio.

 

[…]  «Mi chiede se De Angelis deve dimettersi? Non ne abbiamo parlato in cdm...», taglia corto in sua vece Francesco Lollobrigida, titolare del dicastero della Sovranità alimentare e cognato della premier. Tutto affidato, almeno formalmente, alla “sensibilità” del governatore Francesco Rocca, l’uomo destinato a incassare gli strali dell’opposizione e a parlare con l’amico a capo della comunicazione regionale che è al suo fianco dai tempi della Croce rossa.

ARIANNA MELONI FRANCESCO ROCCA

 

È stato Rocca a consigliare a De Angelis di scrivere un messaggio di scuse ai familiari delle vittime, mossa di cui Meloni era a conoscenza. Mossa che ha spento un crescendo di tensione nella maggioranza.

 

Se la Lega era ed è rimasta in silenzio (Salvini e la premier domenica sera si sono incontrati con le famiglie a cena vicino Marina di Bibbiona), Forza Italia aveva infatti cominciato a rumoreggiare con Maurizio Gasparri e Giorgio Mulé, che chiedono a Rocca, prima ancora che a De Angelis, di «riflettere sul principio di opportunità» e «di trovare una via d’uscita».

 

marcello de angelis 4

Una grana che Meloni affronta con fastidio, quella del dissenso di un pezzo del Ppe che proprio in queste ore con il presidente Manfred Weber apre esplicitamente a un accordo con FdI alle Europee (escludendo gli estremisti di destra), col plauso di Tajani. Però, almeno fino a tardi, la premier si mantiene fedele alla posizione: non fa nulla perché De Angelis si faccia da parte o venga allontanato dal suo incarico.

 

L’unico atto che rimane è quello delle scuse dell’ex parlamentare. E la “delusione” di Meloni veicolata da Rocca, che in serata vede il suo dirigente. «Valuterò il da farsi», ripete il governatore. [...]

francesco rocca giorgia meloni marcello de angelis 3marcello de angelis 1

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?