
“MISS ITALIA? È IPOCRITA DEMONIZZARLO” - MIRCA VIOLA IN DIFESA DEL CONCORSO DI BELLEZZA CHE LE DIEDE VISIBILITÀ NEL 1987 QUANDO VENNE INCORONATA LA PIÙ BELLA D’ITALIA: “ERO SPOSATA E CON UN BAMBINO E AL CONCORSO NON ERANO AMMESSE RAGAZZE NELLA MIA SITUAZIONE. MI TOLSERO IL TITOLO, MA GRAZIE A ME LE REGOLE FURONO CAMBIATE”. OGGI FA L’ATTRICE E LA REGISTA. E A CHI MALIGNA DI ESSERE FAVORITA PER IL SUO MATRIMONIO CON IL PRODUTTORE ENZO GALLO RISPONDE: “ ANCHE SE HO FATTO LA GAVETTA, SO DI ESSERE STATA FORTUNATA. GRAZIE A LUI HO INIZIATO PRESTO A FARE L’ASSISTENTE ALLA REGIA. LE NOZZE? CI SIAMO SPOSATI DUE VOLTE PERCHÉ…”
Estratto dell’articolo di Roberta Bezzi per www.corriere.it
Per tutti l’attrice e regista forlivese Mirca Viola è stata una Miss che ha fatto storia. Appena diciannovenne partecipò all’edizione 1987 del noto concorso italiano, conquistando la fascia più ambita grazie a una folgorante bellezza.
Poco dopo venne però squalificata perché sposata, cosa non ammessa dal regolamento dell’epoca, e già mamma di un bambino. Anche se il titolo andò a Michela Rocco di Torrepadula, seconda classificata, idealmente lei rimase sempre la «reginetta». Tanto che nel 1994 Fabrizio Frizzi la proclamò Miss Italia ad honorem. Il «contrattempo» non le ha però impedito di fare carriera nel mondo dello spettacolo, prima come modella, attrice e poi come conduttrice. Nel 2011 il debutto alla regia con «L’amore fa male», in cui ha diretto Stefania Rocca, Nicole Grimaudo e Stefano Dionisi. Tre anni dopo il suo secondo film «Cam Girl».
Mirca Viola, tornando indietro nel tempo, a quel fatidico 1987, cosa ricorda del concorso? Sapeva che rischiava l’eliminazione?
«La situazione non è stata pianificata. Anzi, a dirla tutta, non avevo neanche mai pensato di partecipare perché già dai 15-16 anni lavoravo come modella a Milano, dopo essere arrivata al terzo posto al “Look of the year”. Tutto è nato da alcune vicende familiari: dovevo fare una vacanza con mio marito, mia sorella si era offerta di tenere Nicolas ma all’ultimo minuto non poté.
Così tornai dai miei genitori in Romagna e, per caso, in spiaggia a Riccione incontrai gli organizzatori delle selezioni regionali che mi invitarono a partecipare. Pur scettica, mi sembrava una cosa simpatica perché il concorso di Miss Italia all’epoca era un’istituzione. Così andai e, dopo aver vinto la fascia di Miss Romagna, mi trovai in finale e con la corona in testa. Solo quando mi è stata tolta, ho saputo che non erano ammesse al concorso le concorrenti sposate, un requisito che poi è stato tolto grazie a quanto mi è accaduto».
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Il mondo del cinema sarebbe comunque stato nel suo destino visto che suo marito è il produttore Enzo Gallo…
«Sì. Anche se ho fatto la gavetta, so di essere stata fortunata. Grazie a Enzo ho iniziato presto a fare l’assistente alla regia, mettendomi al servizio del set per imparare il più possibile. Anche portare un caffè o i copioni può rivelarsi utile nel tempo. Poi ho fatto esperienza come aiuto regista anche al di fuori delle produzioni di mio marito».
Il suo è stato un debutto meditato, nel 2011, con «L’amore fa male». Cosa ricorda?
«Una grande preoccupazione, prima di tutto. Fare il regista significa avere una responsabilità enorme, per questo bisogna avere una padronanza del mestiere: ogni giorno di produzione è costoso, se non si fa bene, si bruciano tanti soldi. Ma ero anche felice perché essere alla regia era davvero il mio sogno nel cassetto. […]».
Quella con suo marito è stata una lunga storia d’amore da cui sono nati Nicolas e Angelica, anche loro con la passione per il cinema. Ma non è stato tutto rosa e fiori, giusto?
«Esattamente. Siamo stati atipici perché ci siamo sposati, lasciati e poi risposati di nuovo nel 2023, per la gioia dei nostri figli. Dopo vent’anni di relazione, quando avevo 36 anni, c’è stata una crisi che è sfociata in una separazione. Per qualche tempo ognuno si è fatto la sua vita, poi ci siamo ritrovati e abbiamo capito che non era più il caso di stare lontani. Sono cose che possono succedere soprattutto quando ci si sposa così presto come mi è capitato. Ora andiamo più d’accordo di prima, perché siamo più maturi e consapevoli».
Qualche mese fa è uscito su Netflix il documentario «Miss Italia non deve morire» che racconta, dietro i lustrini del concorso, la lotta della patron Patrizia Mirigliani per salvare l’iconico concorso di bellezza. Cosa ne pensa?
«[…] credo che si sia esagerato nel demonizzarlo e criticarlo con una certa dose di ipocrisia. Se lo si vede solo come la promozione della donna oggetto per la valorizzazione dell’aspetto fisico, in realtà basta vedere quanto avviene sui social per capire che non è cambiato nulla. Senza contare che ci sono un bel po’ di conduttrici televisive emergenti che stanno puntando molto sul corpo manipolato in modo persino estremo dalla chirurgia estetica. E anche gli uomini oggi sono sotto pressione da questo punto di vista […] ».
A quali progetti sta lavorando?
«Al film “Frenesia” che spero di poter presto realizzare. Ci tengo molto perché è una riflessione sul ruolo del padre, ed è una dedica a mio padre scomparso all’inizio dello scorso gennaio. Con lui ho avuto un rapporto inizialmente difficile ma che è cresciuto nel tempo».
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mirca viola con il figlio nicholas foto di bacco
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