FASCIOBULLI ALLA FRANCESE - BOTTE E INSULTI RAZZISTI AL FIGLIO, LA MOGLIE DELL’EX CONSOLE ACCUSA: “L’AMBASCIATA HA COPERTO IL BULLISMO” - MA GENITORI E PRESIDE LA SMENTISCONO: “SE LO CHATEAUBRIAND È UN LUOGO A RISCHIO PERCHÉ LA FAMIGLIA NON HA TRASFERITO ANCHE L’ALTRO FIGLIO?”
Grazia Longo per “La Stampa”
Da una parte, una madre - moglie dell’ex console francese a Roma - che per denunciare gli atti di bullismo subiti dal figlio nell’esclusivo liceo Chateaubriand, attacca «l’ambasciata e i vertici dell’istruzione a Parigi».
Dall’altra, il preside dello Chateaubriand, Joel Lust, che difende l’ambasciata di Francia «perché non esiste un conflitto tra i due Stati, ma un problema esclusivamente scolastico. Questione peraltro affrontata e gestita con tutti provvedimenti, sia punitivi sia di formazione, necessari». Del resto la stessa ambasciata di Francia ribadisce di non ritenere di intervenire nel «caso specifico», ma d’essere comunque certa che lo Chateaubriand abbia preso «le misure adeguate».
L’episodio, poco prima di Natale nel liceo dei vip in lingua francese - frequentato in passato da intellettuali e imprenditori, da Umberto Eco e Enrico Vanzina al ministro Marianna Madia - è stato certamente esecrabile. Il figlio tredicenne dell’ex console è stato più volte insultato e spintonato. «E nessuno ha fatto nulla - incalza la madre -. Compresa l’ambasciata che non ha applicato le istruzioni del ministero dell’Educazione francese.
Ogni volta che un episodio di violenza, razzismo, bullismo o droga si presenta, con espressioni fasciste o accuse ai ragazzi di colore, e può danneggiare l’immagine dello Chateaubriand, la direzione lo soffoca, con la complicità dell’ambasciata e dell’Aefe (Agenzia per l’insegnamento francese all’estero, con sede a Parigi, ndr)». Accuse respinte con determinazione dal preside, ma anche dalle associazioni dei genitori del prestigioso istituto con una retta di circa 5 mila euro all’anno e mille e cinquecento studenti, dalle elementari al diploma superiore, di 30 nazionalità diverse, con oltre il 60% di italiani e il 15% francesi.
Il preside Joel Lust insiste: «Abbiamo subito provveduto a sospendere per mezza giornata i tre coetanei che avevano insultato il compagno. Ma abbiamo anche istituito una commissione ad hoc con una psicologa esterna: Sara Di Michele ha stabilito che non si è affatto trattato di persecuzione sistematica. In ogni caso abbiamo avviato incontri formativi in tutte le classi».
E Marina Dunglas, presidente dell’Ape (Associazione genitori alunni) conferma: «La commissione, composta da 14 membri si è riunita 7 volte ed ha coinvolto esperti e studenti. Il tredicenne non ha voluto confrontarsi, con l’aiuto della psicologa, con gli altri tre ragazzini e ad aprile la sua famiglia ha preferito trasferirlo in un’altra scuola. Peccato però che il fratellino di 10 anni abbia terminato l’anno allo Chateaubriand. Se è davvero un luogo così a rischio perché non spostare anche lui?».
MICHELE SANTORO ALLA PRESENTAZIONE DI ANNOUNO