cenone belgio

UN NATALE DA SORVEGLIATI SPECIALI – IN BELGIO LA POLIZIA POTRÀ BUSSARE ALLE PORTE DEI CITTADINI PER CONTROLLARE CHE SIANO A TAVOLA NEL RISPETTO DELLE NORME ANTI-COVID - IN ITALIA INCERTEZZE SU CENONI E ORARI DEI NEGOZI. IL MINISTRO SPERANZA HA SPIEGATO CHE SULLA MESSA DI MEZZANOTTE DELLA VIGILIA DI NATALE SARÀ FATTA UNA VALUTAZIONE NEI PROSSIMI GIORNI. CI SAREBBE IL COPRIFUOCO ALLE 22

Gerry Freda per ilgiornale.it

 

In Belgio, la polizia federale potrà “bussare alle porte” dei cittadini per controllare che i cenoni natalizi siano “a norma anti-Covid”.

 

cenone natale

Il governo di Bruxelles ha infatti annunciato un inasprimento dei controlli anti-assembramento, avvertendo la popolazione che, nel corso delle festività in arrivo, le forze dell’ordine saranno autorizzate a effettuare le ispezioni citate. A detta del ministro dell’Interno locale Annelies Verlinden, la concessione di tale potere ispettivo agli agenti deriverebbe dall’esigenza di conciliare il desiderio dei cittadini di trascorrere in famiglia e in serenità il Natale con l’imperativo di assicurare la stretta osservanza delle regole anti-Covid.

 

Il ministro in questione, intervistata ultimamente dalla testata De Zondag, ha appunto annunciato, a 5 settimane di distanza dal Natale, che, durante le festività, la polizia sarà abilitata a esercitare un nuovo potere ispettivo anti-cenoni affollati, girando in pattuglie e bussando alla porta delle abitazioni private dove i festeggiamenti impazzano: “Gli agenti non potranno entrare all'interno delle case, perché la legge non lo permette, ma potranno suonare il campanello in casi sospetti”.

cenone belgio

 

La Verlinden ha poi assicurato che l’esecutivo nazionale si impegnerà al massimo per garantire sia che i cittadini possano trascorrere un Natale nella massima sicurezza e spensieratezza sia che l’epidemia venga contenuta: “Non voglio fare false promesse, ma è nostro assoluto desiderio permettere un Natale più umano. Allo stesso tempo, non possiamo non prendere seriamente i segnali d'allarme dei nostri ospedali. Dobbiamo trovare un equilibrio”.

 

La necessità che, durante le festività, si mantenga alto il livello di osservanza delle restrizioni anti-Covid, tra cui appunto quella relativa ai maxi-cenoni, è stata ribadita anche dal primo ministro belga Alexander De Croo. Questi ha infatti condiviso l’appello della Verlinden affinché la gente non infranga le regole anti-contagio nel pieno dei festeggiamenti, sottolineando contestualmente che un Natale vissuto serenamente dipenderà proprio dal livello di disciplina dei singoli.

 

cenone belgio

Il premier ha quindi pubblicamente ribadito l’importanza della responsabilità individuale al fine di sconfiggere l’epidemia, ammettendo allo stesso tempo che non è affatto realistico presentare come imminente lo sviluppo di un vaccino anti-coronavirus: “La maggior parte delle dosi del vaccino non arriverà prima di metà del 2021, perciò dovremo essere cauti e attenti ancora per un tempo relativamente lungo”.

 

cenone natale

A favore di un inasprimento dei controlli da attuare nel periodo natalizio verso la condotta della popolazione si sono di fatto schierati alcuni importanti luminari belgi, tra cui l'esperto biostatistico Geert Molenberghs. Per tali scienziati, un allentamento delle misure prudenziali anti-contagio sarebbe, al momento, ancora una vana speranza e proprio Molenberghs ha giustificato il mantenimento di un elevato livello di allarme nel Paese, per tutto il periodo natalizio, affermando: “L'epidemia può ripartire in qualsiasi momento”.

 

 

SPERANZA

Gabriele Laganà per ilgiornale.it

Nei giorni scorsi il premier Giuseppe Conte, parlando del Natale, aveva invitato gli italiani a trascorrere le ormai imminenti festività in modo diverso pensando più al lato spirituale della ricorrenza religiosa che a quello materiale.

 

 

cenone natale

“Considereremo la curva epidemiologica che avremo a dicembre ma il Natale non lo dobbiamo identificare solo con lo shopping, fare regali e dare un impulso all'economia. Natale, a prescindere dalla fede religiosa, è senz'altro anche un momento di raccoglimento spirituale", aveva spiegato il presidente del Consiglio parlando in collegamento a "Futura: lavoro, ambiente, innovazione", la tre giorni della Cgil. Addirittura il premier si era spinto oltre tanto che, quasi nell’inedito ruolo di pastore delle anime, aveva spiegato che "il raccoglimento spirituale, farlo con tante persone non viene bene".

 

Dietro questo invito a celebrare in un modo diverso il Natale forse si nasconde la preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus nel nostro Paese. L’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus non è finita e di sicuro inciderà sui comportamenti degli italiani per molto tempo ancora. Vivere le festività in modo più spirituale è un bene ma paradossalmente il governo potrebbe mettere dei paletti proprio a quanti vogliono partecipare ai riti religiosi. È possibile, infatti, che ci siano ostacoli per la Messa della Vigilia. Il motivo è legato al coprifuoco che dovrebbe essere confermato anche a Natale.

messa di natale 1

 

Come ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, l'argomento terrà banco oggi pomeriggio nella riunione di Conte con i capi delegazione. L’esponente del governo, però, dagli schermi di La7 ha lanciato un'anticipazione: "Allo stato, il coprifuoco alle 22 vale anche per la Messa della vigilia". Speranza, consapevole della delicatezza della questione, ha poi spiegato che "una valutazione sarà fatta nei prossimi giorni".

 

ROBERTO SPERANZA

Certo è che così facendo l’invito del premier a trascorrere il Natale in modo più spirituale pare sia destinato a saltare. La Messa di mezzanotte è uno dei riti più importanti per i cristiani. Non si capisce se i fedeli che non potranno presenziare alle celebrazioni potranno recarsi con tranquillità il 25 dicembre mattina in chiesa. In questo caso il coprifuoco potrebbe rivelarsi deleterio. I fedeli che non si recheranno alla Messa di mezzanotte potrebbero affollare i luoghi di culto il giorno seguente creando, così, assembramenti. Un potenziale pericolo perché il Covid-19 non ha orari e non va in vacanza.

 

giuseppe conte roberto speranza

 

Purtroppo l'incertezza nel governo regna ancora sovrana. Oltre alla Messa della Vigilia vi sono tanti dubbi anche sugli altri appuntamenti tradizionali, meno spirituali ma pur sempre importanti per gli italiani. Tra questo vi è il cenone che, forse, non ci sarà: "Bisognerà limitarsi agli affetti più stretti", sottolinea il ministro della Salute. Non si parla con esattezza di numeri ma si ipotizza che a tavola ci si potrà sedere al massimo in sei, oltre ai conviventi.

 

Sarà, invece, agevolato lo shopping: i negozi, a partire dal 4 dicembre, dovrebbero allungare l'orario per evitare assembramenti. Non è chiaro se il coprifuoco subirà uno slittamento. Gli spostamenti saranno limitati allo stretto necessario, con criteri da decidere. Ma gli italiani dovranno rinunciare agli sport in montagna: gli impianti sciistici rimarranno chiusi. Al momento l’unica certezza è che il Natale 2020 sarà celebrato in modo diverso. Come ancora non si sa.

CENONE DI NATALE

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO