joe biden jens stoltenberg vladimir putin

LA NATO PASSA AL CONTRATTACCO: LE TRUPPE DELL’ALLEANZA ATLANTICA SARANNO SCHIERATE VICINO AI CONFINI CON LA RUSSIA – LA CLAMOROSA SVOLTA SARÀ SANCITA AL VERTICE DI LUGLIO IN LITUANIA: LE ESERCITAZIONI SARANNO VISIBILI, PER AVVERTIRE PUTIN CHE NON DEVE SCHERZARE CON IL FUOCO. MA IL GIOCHINO COSTA: LA NATO CHIEDERÀ AGLI STATI MEMBRI DI AUMENTARE LE SPESE PER LA DIFESA E PORTARLE ALMENO AL 2% DEL PIL (OBIETTIVO CHE QUASI NESSUNO RISPETTA)

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

JENS STOLTENBERG

Difendere ogni centimetro di territorio Nato, non con i proclami ad effetto, ma schierando vicino ai confini con la Russia abbastanza truppe e risorse militari da scoraggiare avventure come l’invasione dell’Ucraina, o stroncarle sul nascere.

 

È la nuova postura strategica che l’Alleanza Atlantica ha già iniziato a mettere in piedi, ma intende codificare al vertice di luglio a Vilnius, insieme a un aumento degli investimenti nella difesa oltre il 2% del Pil. Sembra un ritorno al passato della Guerra Fredda, questo obiettivo anticipato dal New York Times , ma in realtà è l’ennesimo effetto boomerang dell’aggressione ordinata da Vladimir Putin […].

 

MATEUSZ MORAWIECKI JOE BIDEN

[…] Sul piano operativo, secondo il New York Times , questa presa di coscienza si è già tradotta nel passaggio dalla “deterrence by retaliation” alla “deterrence by denial”.

La prima era la deterrenza che si basava sulla capacità di rispondere ad un eventuale attacco, lasciando magari che nelle prime settimane di guerra la Russia occupasse territori Nato, ma organizzandosi allo scopo di riprenderli poi con forza.

 

La seconda invece, vista la tragica esperienza di Kiev, punta ora a negare qualsiasi spazio per l’avanzata di Mosca, bloccandola prima ancora che possa conquistare un centimetro di terra. […]

 

jens stoltenberg giorgia meloni 13

Così tutti i Paesi dell’Est sanno che tipo di assistenza riceverebbero in caso di attacco, e tutti quelli dell’Ovest sanno cosa dovrebbero fornire, dove e come. Le esigenze sono centralizzate, e quindi la Nato dice direttamente ai suoi membri che tipo di risorse devono provvedere e dove. Se qualche membro resiste deve spiegare agli altri il motivo, e può essere obbligato ad obbedire in base alla dottrina del “consensus minus one”, ossia il consenso di tutti gli altri contro una obiezione.

 

Dopo l’invasione della Crimea nel 2014, l’Alleanza aveva deciso di spostare in maniera permanente quattro piccoli battaglioni nei paesi Baltici e in Polonia. Ora li raddoppierà ad otto, aggiungendo Romania, Bulgaria, Slovacchia e Ungheria. In totale i militari mobilitati sono 10.232, ma l’obiettivo è passare dai battaglioni alle brigate, stazionando quindi tra 4.000 e 5.000 soldati in ciascun Paese.

 

ingresso della finlandia nella nato

[…] Il Quartier generale diventerà un comando da combattimento, incluse le capacità cibernetiche, spaziali e marittime.  Le esercitazioni, come quella con le armi nucleari “Steadfast Noon”, saranno visibili, proprio per avvertire Putin che non si scherza più. Tutto ciò richiede risorse.

 

Al vertice Nato di Cardiff nel 2014 i membri si impegnarono a portare le spese per la difesa al 2% del Pil: solo 8 su 31 l’hanno fatto. A Vilnius l’11 e 12 luglio si chiederà di considerare il 2% come minimo, puntando al 2,5 o 3%. Sta riemergendo anche la divisione tra “Vecchia Europa” occidentale e “Nuova Europa” orientale, enfatizzata da Bush all’epoca dell’invasione dell’Iraq. La seconda capisce meglio la minaccia russa, e chiede di indicare un percorso per l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza. Washington per ora frena, ma nessuno sa fino a quando.

MAR BALTICO RUSSIA NATOJENS STOLTENBERG BORIS PISTORIUS Charles Michel Jens Stoltenberg Ursula von der Leyenjens stoltenberg giorgia meloni 12Charles Michel Jens Stoltenberg Ursula von der Leyen thordi??s kolbrun lloyd j. austin iii jens stoltenberg oleksii reznikov

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…