harvard - manifestazione pro palestina big

NEGLI USA L'ANTISIONISMO SALE IN CATTEDRA – DA HARVARD ALLA NEW YORK UNIVERSITY, SI MOLTIPLICANO GLI ATTACCHI A ISRAELE DA PARTE DI PROFESSORI E COLLETTIVI STUDENTESCHI, CHE DENUNCIANO “LA STRAGE” DI PALESTINESI – IL CASO DEL PROFESSORE DI STANFORD CHE HA CHIESTO AGLI ALUNNI EBREI DI METTERSI IN UN ANGOLO DELLA CLASSE – IL CASO DELLE DONAZIONI DEL QATAR AGLI ATENEI AMERICANI…

Estratto dell’articolo di Carole Hallac per “la Repubblica”

 

harvard - manifestazione pro palestina

Dopo gli attacchi terroristici in Israele avvenuti il 7 ottobre, si è scatenato il caos nell’ambiente accademico americano. Ad accendere la miccia sono state due lettere — pubblicate sia da una coalizione di gruppi studenteschi di Harvard, che dalla presidente dell’associazione di studenti di Legge della New York University — che accusavano il governo israeliano di essere completamente responsabile della strage dei suoi civili.

 

Le amministrazioni universitarie, tardando a distanziarsi dalle dichiarazioni incendiarie dei propri studenti, hanno generato sconcerto. E, così, donazioni di milioni di dollari a diversi atenei sono state bloccate, in particolare alla University of Pennsylvania, che ha ospitato di recente un evento antisionista con il controverso musicista Roger Waters.

 

Il filantropo Ronald Lauder ha accusato l’università di aver fomentato un clima ostile verso gli studenti ebrei, molti dei quali legati a Israele. «[…] Non hanno esitato, giustamente, a sventolare la bandiera dell’Ucraina quando è stata aggredita, ma scelgono la neutralità tra uno Stato democratico che vuole vivere in sicurezza e Hamas, un’organizzazione terroristica che nel suo atto costitutivo richiede la distruzione d’Israele e esegue decapitazioni, stupri di gruppo e rapimenti».

 

new york university - manifestazione pro palestina

Il dilagare dell’ideologia antisionista che si nasconde dietro la facciata dell’attivismo sociale nelle università americane non è niente di nuovo, ma ci è voluta una strage sanguinaria per mettere in luce la situazione di studenti ebrei lasciati soli per anni dalle istituzioni accademiche.

 

Secondo una ricerca dell’Anti- Defamation League del 2021, il 43% degli studenti ebrei ha sperimentato o assistito ad una forma di antisemitismo, tra cui commenti offensivi fatti di persona o online. Tre studenti su dieci non si sentono al sicuro nei campus e il 15% nasconde la sua identità.

 

Tra gli incidenti recenti il caso del professore della Stanford University che ha chiesto agli studenti ebrei di mettersi in un angolo della classe, la stanza di un dormitorio messa a fuoco alla Drexel University a Philadelphia e le dichiarazioni di docenti di Cornell e Columbia University, che esaltano le atrocità di Hamas.

manifestazione pro palestina alla Columbia University

 

[…]

 

Sono in corso indagini sulle influenze di governi stranieri sui campus universitari. Il Lawfare Project, uno studio legale no profit, ha svelato nel 2020 che il Qatar ha donato oltre 1,5 miliardi di dollari sin dal 2012 sotto forma di donazioni e contratti a 28 università, con lo scopo di promuovere politiche islamiste.

 

Intanto, gli studenti ebrei iniziano a contrattaccare. L’attivista Adela Cojab ha visto alla New York University bruciare bandiere israeliane, un’amica subire aggressioni da studenti pro-palestinesi, finché lei stessa si è trovata circondata da una calca di persone che le urlava insulti durante un meeting studentesco.

 

harvard palestine solidarity group 7

Spaventata, ha richiesto l’intervento dell’amministrazione che, dopo varie vane promesse, ha invece deciso di premiare l’organizzazione studentesca che li molestava. Adela ha deciso quindi di denunciare l’università e ha vinto. Grazie alla sua causa, la legge del 1968 contro le discriminazioni di razza è stata ampliata per proteggere anche le persone di origine ebraica. «Le manifestazioni di solidarietà — riflette ora Adela — vanno bene, ma alla fine per cambiare le cose bisogna affidarsi alla legge».

new york universitynew york university harvard - manifestazione pro palestina harvard palestine solidarity group 6harvard palestine solidarity group 5harvard palestine solidarity group 4harvard palestine solidarity group

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO