andrea sempio chiara poggi

“NON C’È NULLA DI OSCURO NEL TEMA DI ANDREA SEMPIO SUL CASO GARLASCO” – I LEGALI DEL 37ENNE INDAGATO PER L’OMICIDIO DI CHIARA POGGI, CHE NEL 2013, DURANTE UN CORSO DI COMUNICAZIONE, SCRISSE UN ARTICOLO SUL DELITTO DELLA RAGAZZA CHE CONOSCEVA BENE (ERA MOLTO AMICO DEL FRATELLO DI LEI, MARCO) – SI INDAGA SUL MATERIALE RITROVATO NEL CANALE DI TROMELLO: UN ATTIZZATOIO, DUE PARTI DI UN’ASCIA, E LA TESTA DI UNA MAZZETTA DA MURATORE, COME QUELLA CHE NEL 2007 SPARÌ DALLA SEDE DI UN’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO CHE FREQUENTAVA STEFANIA CAPPA, UNA DELLE GEMELLE CUGINE DI CHIARA…

LEGALE SEMPIO, 'IL TEMA SU GARLASCO? NULLA DI OSCURO'

andrea sempio a quarto grado

(ANSA) -  "A quanto ricorda Andrea Sempio, non c'è nulla di oscuro. Né nel l'avere fatto quel tema, né nel suo contenuto". Così l'avvocato Angela Taccia, che insieme al collega Massimo Lovati difende il 37enne nelle nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco.

 

Nel 2013 Sempio frequentò a Pavia un corso Ifts (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) di comunicazione e media, indirizzo giornalistico, della fondazione Le Vele. La professoressa Maria Fiore, giornalista della Provincia Pavese molto nota a livello locale, gli diede come compito un tema sul delitto di Chiara Poggi.

 

CHIARA POGGI

"Mi risulta che l'abbia proposto spesso - dice l'avvocato - e, comunque, non c'è niente di losco, di oscuro, nell'aver fatto questo tema". Sarebbe stato lo stesso Sempio a riferire ai carabinieri, secondo quanto si apprende, che nel materiale informatico sequestrato durante la perquisizione di mercoledì avrebbero potuto trovare quel tema. (ANSA).

 

GARLASCO, TROVATI NEL CANALE UNA MAZZETTA, UN’ASCIA E UN ATTIZZATOIO. E SPUNTA UNO SCRITTO DI SEMPIO

Estratto dell’articolo di Massimo Pisa per “la Repubblica”

https://milano.repubblica.it/cronaca/2025/05/17/news/gemelle_cappa_delitto_garlasco_dna_canale_mazzetta_ascia_attizzatoio-424233349/?ref=RHLF-BG-P5-S1-T1-RIAPERTURA-

 

INTERVISTA AI GENITORI DI CHIARA POGGI - QUARTO GRADO

Un attizzatoio da camino, la testa di una mazzetta da muratore, il manico e la testa di un’ascia: sono gli attrezzi ripescati mercoledì dal canale di Tromello. Un colpo a sorpresa che si somma alla decisione presa ieri dalla gip Daniela Garlaschelli di prelevare il Dna a personaggi che sembrano sbucati dal passato.

 

Marco Panzarasa, l’amico che condivise con Alberto Stasi — e per un weekend con Chiara Poggi — la vacanza studio a Londra, l’allora figlio dell’ex sindaco e oggi affermato avvocato che nel 2007 diede ripetizioni di diritto a Stefania Cappa, è il primo nome introdotto dai legali dei Poggi.

 

INTERVISTA ALBERTO STASI A LE IENE - 2

Le due gemelle, compresa Paola, vengono evocate dai difensori di Stasi. E a cascata tutti gli altri. C’è la famiglia della vittima al completo: papà Giuseppe, mamma Rita e fratello Marco. Ci sono gli amici di Andrea Sempio e allora frequentatori della villetta per giocare ai videogame: Roberto Freddi e Mattia Capra, perquisiti mercoledì, e Alessandro Biasibetti, che oggi è diacono ma all’epoca era fidanzato con Angela Taccia, avvocata dell’indagato.

 

E infine tre investigatori — il tenente colonnello Giancarlo Sangiuliano che comandava l’Arma a Pavia, il maggiore Marco Pizzamiglio del Ris che fu vice del generale Garofano e il capitano Gennaro Cassese della compagnia di Vigevano — e il medico legale Marco Ballardini, tutti entrati senza guanti nella villetta di via Pascoli.

 

andrea sempio a quarto grado 2

Sono tutti potenziali titolari di una traccia lasciata su uno dei reperti che la genetista Denise Albani dovrà analizzare nell’incidente probatorio fissato per il 17 giugno nei laboratori della Scientifica di Milano. Saranno tutti convocati per il tampone salivare nei prossimi giorni, alcuni per esclusione (i Poggi, Biasibetti, carabinieri e medico) e gli altri per eventuali approfondimenti.

 

[…] Andrea Sempio, martedì prossimo, è stato convocato. Per il primo interrogatorio da quando è di nuovo indagato. E tra i possibili quesiti c’è una circostanza che lo stesso commesso ha anticipato ai carabinieri che gli stavano perquisendo casa: “Sul mio computer troverete un elaborato sul delitto di Garlasco. Roba vecchia, scritta per un corso di formazione”.

 

Le gemelle Paola e Stefania Cappa il 13 agosto 2009 alla messa per il secondo anniversario della morte di Chiara Poggi

Ed è una circostanza vera: lo frequentò nel 2013, quando ancora Alberto Stasi non era stato condannato — né lui indagato — e in una delle lezioni di giornalismo venne chiesto agli iscritti cosa pensavano del delitto di Chiara Poggi. Un materiale che gli inquirenti devono ancora estrarre e leggere dal pc di Sempio.

 

In attesa di domande e risposte, gli investigatori tornano a concentrarsi su quanto sequestrato mercoledì. Qui, ripulito dalla melma e dalla patina di chissà quanti anni di oblio, il materiale riemerso dal canale di Tromello — alle spalle della casa di famiglia delle gemelle Cappa — restituisce a carabinieri e procura tutte le sue suggestioni.

 

C’è un attizzatoio, l’attrezzo che Rita Preda (la mamma di Chiara Poggi) aveva fatto sapere di avere ancora in casa: “Tutti quelli del camino ci sono ancora — aveva dichiarato — non manca e non è mai mancato”.

 

marco panzarasa - alberto stasi - chiara poggi - londra 2007

Ci sono due distinte parti di un’ascia, un lungo manico e la testa leggermente arrugginita. E c’è, inoltre, la testa di una mazzetta da muratore. Diversa dal martello a coda di rondine che Giuseppe Poggi aveva denunciato il 14 luglio 2008 come mancante dal suo seminterrato.

 

Ma evocativa di un altro pezzo di questo puzzle: proprio una mazzetta sparì a fine luglio 2007 dalla sede della Croce Garlaschese, l’associazione di volontariato che, tra i tanti, frequentava Stefania Cappa.

 

“L’ultima volta che ho sentito telefonicamente Chiara — spiegò lei stessa a verbale — è stata nella mattinata, non ricordo l’ora, di domenica 12 agosto quando le ho chiesto se veniva presso la sede della Croce Garlaschese ove svolgevo il turno, dalle 15 alle 19,30, di volontariato”. Un appuntamento per chiacchierare, a cui la cugina non si presentò. E non ci fu il tempo per recuperare.

andrea sempio 1chiara poggi stefania paola cappachiara poggi stefania paola cappa

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...