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“L’EROINA NON È EUFORIA. È UN MODO DI VIVERE” - DA BURROUGHS A CHRISTIANE F., IL FASCINO OSCURO DI UNO STUPEFACENTE NATO COME ANALGESICO - TRA GLI EFFETTI CHE I CONSUMATORI CITANO C'È IL FLASH: PRODUCE UN SENSO DI DISTANZIAMENTO DAI PROPRI PROBLEMI

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Marco Belpoliti per “la Repubblica”

 

Nata come analgesico questa droga pesante nel '900 diventa una forma estrema di fuga dalla realtà: stile di vita ma anche maledizione che travolge scrittori e musicisti di diverse generazioni «Ho imparato l' equazione della droga. La droga non è, come l' alcol o come la marijuana, un mezzo per intensificare il godimento della vita. La droga non è euforia. È un modo di vivere».

 

Così scrive William S. Burroughs in Junkie, tradotto in italiano con il titolo La scimmia sulla schiena, autentico capolavoro letterario, uscito nel 1953. Che cos' è la "droga" di cui parla lo scrittore americano, che per quindici anni è stato dedito a ogni tipo di stupefacente? L' oppio e i suoi derivati: morfina e soprattutto eroina.

 

Con quest' ultima sostanza tutto è cambiato. Quando e come? Nel 1897 nei laboratori di una piccola fabbrica di coloranti proprietà di F. Bayer stanno lavorando alla produzione di una sostanza chimica nuova contro il dolore.

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Felix Hoffmann, un chimico tedesco produce una combinazione chiamata aspirina. Quindici giorni dopo, a partire dalla morfina, produce la diacetilmorfina, cui viene dato il nome di heroisch per le sue energiche virtù: eroina (in realtà la sostanza era stata già sintetizzata in precedenza). I due prodotti, aspirina ed eroina, venduti in confezione doppia trasformano la Bayer in un gigante chimico mondiale. L' eroina sostituisce la morfina, il potente analgesico venduto a basso costo.

 

Il prospetto della Bayer distribuito alle farmacie per promuovere l' eroina recita: «Al contrario della morfina, questa sostanza produce un aumento di attività; calma ogni sentimento di timore; anche in dosi minime fa sparire ogni tipo di tosse, perfino nei malati di tubercolosi; i morfinomani trattati con questa sostanza perdono ogni interesse per la morfina ». La campagna pubblicitaria è lanciata nel 1898 e subito s' impone: può essere acquistata senza ricetta.

 

EROINA 1EROINA 1

Nel 1890 i consumatori di questa sostanza sono già 250mila solo negli Stati Uniti. Nel 1912, dopo che la piaga della tossicodipendenza ha colpito numerosi paesi, vengono prese le prime misure internazionali contro gli oppiacei alla Conferenza dell' Aja; allora la Bayer sostituirà l' eroina con l' aspirina. Il debutto della diacetilmorfina coincide perfettamente con l' industrializzazione della medicina e l' affermarsi di nuove attività farmaceutiche.

 

La morfina è stata scoperta nel 1804, la codeina nel 1832, la papaverina nel 1848. I maggiori consumatori sono donne, bianche, di classe media e di mezza età.

Gli oppiacei, cui l' eroina appartiene, sostituiscono come lenitivo il vino e i liquori, non ammessi per le donne della borghesia, mentre ne continua a farne grande uso il proletariato. Sono loro le prime e più fedeli clienti della Bayer. Con la proibizione, le donne si rivolgeranno ad altre tossicomanie legali per allentare la tensione e trovare sollievo all' ansia che le attanaglia, vero male della contemporaneità.

 

CANE EROINACANE EROINA

Dal punto di vista farmacologico, l' eroina ha un effetto narcotico-analgesico e attenua il dolore fisico. Appartiene come gli altri oppiacei, ai «tranquillanti maggiori», come spiega uno studioso della materia come Giancarlo Arnao, sostanze che svolgono un' azione calmante-depressiva sul sistema nervoso centrale, usate anche nei trattamenti farmacologici delle malattie mentali. L' umanità conosce queste sostanze da millenni; le ha usate per mutare lo stato della coscienza e dell' umore, poiché riguardano più la sfera psichica che quella somatica. Le sostanze psicoattive, inoltre, dipendono molto dalla personalità dei consumatori, dalle circostanze in cui vengono usate e dal contesto culturale in cui avviene il consumo. Tra l' uso rituale delle religioni sciamaniche e il consumo individuale dei tossicodipendenti del XX secolo vi è una notevole differenza, che comprende molte situazioni intermedie.

BURROUGHSBURROUGHS

 

Tra gli effetti piacevoli che i consumatori moderni citano c' è il flash: produce un senso di distanziamento dai propri problemi. La natura magica dell' atto di drogarsi, scrive Arnao, deriva dall' effetto immediato che provoca.

 

eroina per la tosse il doloreeroina per la tosse il dolore

La condizione di euforia che induce l' eroina è in rapporto al sollievo che produce; questo rinvia al complesso rapporto che esiste negli esseri umani tra piacere e dolore.

Lo spiega molto bene Burroughs: «Ho provato quella straziante privazione che è il desiderio della droga e la gioia del sollievo quando le cellule assetate di droga la bevono dall' ago. Forse ogni piacere è sollievo» ( La scimmia sulla schiena).

 

 

eroina per la tosse dei bambinieroina per la tosse dei bambini

In quest' ultima frase sta il segreto dell' eroina e della sua diffusione. Nel 1945 i tossicodipendenti bianchi in America sono il triplo dei neri; nel 1969 questi ultimi arrivano già al 64,7%. Dalla borghesia bianca l' eroina passa ai ghetti degli afroamericani; fino al 1937 la marijuana è ancora perfettamente legale negli Usa. Quello che si trasforma, spiega ancora Arnao, è che sino all' inizio del XX secolo l' uso degli oppiacei, eroina compresa, era rigorosamente individuale, consumato in solitudine.

 

I tossicodipendenti non mostrano alcuna particolare coesione o complicità di gruppo, non hanno elaborato alcuna ideologia rispetto agli effetti, nessuna giustificazione ad usarle, nessun rifiuto del mondo dei non-consumatori.

 

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Dopo l' avvento delle leggi antidroga tutto cambia: i tossicodipendenti si collegano tra loro, s' aggregano in gruppo, elaborano sistemi di valori, simboli e comportamenti relativi all' uso delle sostanze in opposizione alla società e alle istituzioni.

 

Burroughs ne La scimmia sulla schiena e in Pasto nudo lo racconta con dovizia di particolari e grande talento letterario. Ventuno anni dopo il libro di Christiane F.

, Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, lo conferma: è nata una "subcultura". Alcuni autori sostengono che questa era già presente a Chicago negli anni Trenta e che l' eroina aveva un ruolo a definire le minoranze devianti, e perciò un potere di attrazione sui giovani. «Quando presi a bucarmi », scrive Christiane F., «mi sono sentita così superiore, così malvagia, così unica».

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