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“NON E’ STATO OMICIDIO” – IL CASO DI KENNEKA MORTA A 19 ANNI NELLA CELLA FRIGORIFERA DI UN HOTEL DI CHICAGO DOPO UN PARTY - LE PROTESTE DELLA COMUNITÀ NERA PER L’INTERVENTO TARDIVO DELLA POLIZIA E I DUBBI SVANISCONO QUANDO EMERGONO I VIDEO IN CUI SI VEDE LA RAGAZZA, DISORIENTATA, ENTRARE VOLONTARIAMENTE NEL FREEZER IN CUI E’ MORTA – VIDEO

 

 

Da corriere.it

 

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Milioni di persone su Internet hanno seguito il mistero di Kenneka Jenkins, diciannovenne nera scomparsa in un albergo di Chicago durante una festa lo scorso venerdì sera. Da Facebook a Twitter, milioni di persone hanno guardato i video della giovane e fatto congetture sulla sua sorte. 

 

Prima e soprattutto dopo il suo ritrovamento. Il corpo senza vita di Kenneka spunta domenica nel primo pomeriggio negli scantinati del Crowne Plaza O’Hare Hotel, alla periferia della città. E’ l’hotel della festa. La ragazza viene ritrovata in una cella frigorifera. La polizia ha cominciato a cercare la ragazza sabato pomeriggio: “Troppo tardi”, accusa la madre di Kenneka. “Se fosse stata bianca sarebbe stata tutta un’altra storia”, è il tono di molti commenti via Twitter. 

 

Mentre la polizia indaga, anche il popolo del Web cerca di risolvere il caso. I video della festa, in una stanza dell’hotel piena zeppa di giovani neri, vengono passati al setaccio e commentati. C’è chi giura di cogliere nell’audio voci che parlano di violenza e stupro. Tutto parte da questo interrogativo: come ci è finita Kenneka nel freezer dell’albergo? Qualcuno l’ha portata dentro?

 

KENNEKA 2KENNEKA 2

Qualcuno l’ha attirata in una trappola? Perché le indagini non sono scattate subito? Il clima di sospetto tra bianchi e neri nell’America di oggi e i casi di violenze ai danni di giovani afro-americani da parte della polizia alimentano la sfiducia e dunque le teorie cospirative. 

 

A chiudere il caso, arriva il video a circuito chiuso dell’albergo: le videocamere mostrano la diciannovenne nella lobby del Crown Plaza. Le sue amiche sono tornate su, nelle stanze del party, forse a riprendere qualcosa. Si vede Jenkins che prende un ascensore e scende a un piano di sotto. Apre porte a caso, sembra persa, disorientata. Aprendo due porte arriva nella zona cucine.

 

Entra nella cella frigo. Il filmato si ferma lì. E anche lei: la porta non si apre dall’interno. Kenneka sarà ritrovata domenica, alle 13. Dopo la prima autopsia, non esaustiva, si attendono nuovi esami che possano dire con certezza com’è morta la ragazza, e quali fossero le sue condizioni quando è entrata in quel maledetto freezer. 

 

Il filmato “della verità” è stato visionato da Andrew Holmes, attivista per i diritti civili che collabora con la polizia di Chicago, che ne ha dato conto in una conferenza stampa indetta anche per sgonfiare le tensioni montanti in città. Il suo racconto sembra chiudere la porta a tutte le ipotesi di omicidio, e a tutte le teorie che sono girate su Internet nei giorni scorsi, quando la protesta e la voglia di giustizia sono passate dal Web alla piazza e giovani neri si sono radunati in più occasioni davanti al Crown Plaza.

 

La madre di Kenneka ripete: “La polizia si è mossa tardi”. C’è chi accusa la direzione dell’albergo di non aver reso inaccessibile al pubblico una parte “a rischio” della struttura, la zona delle celle frigorifere. Il direttore dell’hotel si è offerto di pagare i funerali della giovane.

 

 

 

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