bolzano

MA NON ERANO QUELLI CHE SE NE FREGAVANO DEL DPCM DI CONTE? DOPO IL BOOM DI CASI, L’ALTO ADIGE SI AUTODICHIARA “ZONA ROSSA” - ORA C'E' ATTESA PER LE NUOVE FASCE REGIONALI - TOTI, DOPO IL FARO ACCESO DAI PM DI GENOVA SUI PAZIENTI IN ATTESA NELLE AMBULANZE MA ANCHE SULLA VERIDICITÀ DEI DATI COMUNICATI A ROMA, E’ CONVINTO CHE LA LIGURIA "RESTERA’ GIALLA"

bolzano

Lodovica Bulian per “Il Giornale”

 

L'Alto Adige si prepara a diventare zona rossa. Anche ieri record giornaliero di casi Covid: 781 su 2.998 tamponi esaminati, il 26%. Gli ospedali sono sotto pressione. E altre Regioni ora gialle sono in bilico, attendono il monitoraggio di oggi dell' Istituto superiore di Sanità per capire se dovranno cambiare colore.

 

Diverse rischiano di passare alla fascia arancione e rossa.La Federazione degli Ordini dei Medici chiede il «lockdown totale in tutto il Paese, anche alla luce dei ricoveri nelle terapie intensive» E Walter Ricciardi, il consulente del ministro Speranza, parla di «tragedia annunciata» e chiede il lockdown immediato delle città metropolitane.

 

bolzano

Il presidente della Liguria Giovanni Toti, dopo il faro acceso dai pm di Genova sui pazienti in attesa nelle ambulanze ma anche sulla veridicità dei dati comunicati a Roma, ribadisce che anche i nuovi numeri confermano la fascia gialla per la sua regione, e che «i dati sulla base di cui sono state prese le decisioni sono precisi, accurati e confermati. È la dimostrazione che in Liguria tanti professionisti lavorano con serietà e diligenza». La regione però è stata segnalata anche dall' Iss per il ritardo nell' invio dei dati necessari.

 

ospedale bolzano

A rischio la Campania, con le situazioni più critiche a Napoli e Caserta, che hanno un Rt elevato a differenza di altre province. Anche il Veneto sarebbe sulla soglia della fascia arancione, ma il governatore Luca Zaia attacca: «Il problema esiste: nate come strumento di analisi per le Regioni, le fasce sono diventate nottetempo un sistema di classificazione dei territori. Erano un aiuto, si sono trasformate in un giudizio, con un punto debole: manca il contraddittorio tra le parti. Da lì nasce il conflitto». Sotto la lente ci sono anche il Lazio, con criticità in alcuni ospedali e la Toscana, con le province di Prato, Firenze, Pistoia e Pisa, anche se l' Rt agli ultimi dati disponibili era fermo all' 1,2. Allerta anche su Emilia Romagna, con l' Rt a 1,6 e l' Umbria con 1,45.

 

giovanni toti con gli occhiali arancioni

Oggi di nuovo la cabina di regia con le Regioni si riunisce all' Istituto di sanità. Sul tavolo dovrebbero arrivare i dati completi dell' ultimo monitoraggio su cui basare le nuove ordinanze. Intanto il Piemonte, già zona rossa, ha chiesto l' aiuto dei medici delle Ong nella gestione dell' emergenza.

 

Il governo vuole rendere pubblici i criteri più importanti alla base delle decisioni per evitare ancora polemiche: Rt, l' occupazione dei letti negli ospedali, il personale, il rapporto positivi sui tamponi. I governatori protestano e continuano la guerra dei numeri.

 

Contestano i provvedimenti automatici. Il ministro della Salute Roberto Speranza non ci sta: «Il modello dei 21 parametri che definiscono i fattori di rischio incrociati con l' Rt è un modello che esiste da 24 settimane. In questo tempo non c' è stata una Regione che ci ha detto che questo modello non andava bene. Ora questi parametri non servono solo per dire come stanno le cose, ma anche per sottolineare che se si superano questi parametri scattano delle misure che servono per aiutare le regioni».

 

toti conte

Da Palazzo Chigi si continua a vedere ancora troppe differenze tra quanto viene denunciato nei reparti e i numeri che arrivano a Roma dai territori.

 

E il viceministro dell' Interno, Matteo Mauri si rivolge alla Lombardia, «che nei giorni scorsi ha fatto qualche polemica. Ieri ha avuto undicimila e cinquecento casi sui trentanovemila complessivi, quindi il 28%. Lavorare un po' di più e fare un po' meno polemica non guasta». Sono ore di attesa per le nuove decisioni.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO