enrico varriale

"NON LAVORERAI MAI PIÙ" – ENRICO VARRIALE MINACCIAVA LA EX COMPAGNA DI FARLE PERDERE LA COLLABORAZIONE CON IL GIORNALE "MILANO FINANZA", SFRUTTANDO LA SUA RETE DI INFLUENZE – GLI ALTRI INSULTI: "SEI UNA DELLE DONNE PEGGIORI CHE IO ABBIA MAI CONOSCIUTO", "UNA VERA TROIA MA TROIA PROPRIO NELL'ANIMA" - FORSE SARÀ PER QUESTO CHE LA DONNA AFFERMA DI…

Andrea Ossino per “la Repubblica - ed. Roma”

 

enrico varriale

«Con un messaggio WhatsApp la minacciava di farle perdere la collaborazione con il giornale Milano Finanza, sfruttando la sua rete di influenze » . Prima l'aggressione, poi i numerosi tentativi di entrare in contatto con la donna che aveva deciso di interrompere la relazione. E infine gli insulti e quelli che al giudice non sembrano esattamente tentativi di chiarimento.

 

Nel processo che inizierà il prossimo mese, Enrico Varriale, ex vicedirettore di Rai Sport, avrà la possibilità di difendersi in aula anche dalle accuse riportate nel decreto di giudizio immediato e nell'ordinanza con cui il gip Monica Ciancio ha imposto all'indagato di non avvicinarsi alla vittima: " aveva mandato dei messaggi con cui le prospettava di essere intenzionato a sfruttare il suo ascendente per incidere negativamente sui rapporti di collaborazione con il giornale", si legge negli atti.

enrico varriale 3

 

Enrico Varriale, secondo le accuse, il 21 agosto, quindi circa due settimane dopo aver picchiato la vittima, le ha scritto che le avrebbe fatto perdere il lavoro. Al messaggio in questione la donna non avrebbe risposto, così come non avrebbe mai replicato agli insulti sessisti ricevuti: " Sei una delle donne peggiori che io abbia mai conosciuto. Una vera tro.. ma tr... proprio nell'anima", recita la parte finale di un sms WhatsApp in cui Varriale, tra il 6 e il 7 agosto, dopo aver citofonato "insistentemente" alla vittima, le ha detto di aver visto "la sua macchina sotto casa e di aver provato a bussare".

 

enrico varriale 2

Forse sarà per questo che la donna afferma di avere avuto l'impressione di sentirsi seguita. Del resto in un'altra occasione, il 30 agosto, " dopo aver continuato a indirizzarle numerosissime telefonate e messaggi, intorno alle 21 - scrive il giudice riferendosi all'indagato citofonava alla sua abitazione e, non ottenendo risposta, vi stazionava con l'autovettura per circa mezz' ora, telefonandole per 11 volte e scrivendole numerosi messaggi quali " ho visto la luce accesa e volevo salutarti, ingenerando nella persona offesa un attacco di panico per poi salire in auto, transitare in paio di volte sotto l'abitazione e quindi allontanarsi ".

 

I messaggi, le telefonate, il citofono che suona " nella tarda serata". Sono tutti comportamenti che, secondo i magistrati, si inseriscono in un quadro di molestie, di stalking, secondo il pm Gabriella Fazi. Proprio come la minaccia che il potente giornalista rivolge alla collaboratrice di un giornale.

ENRICO VARRIALE

 

Una situazione, come denuncia la vittima, che la avrebbe costretta " a guardarsi sempre intorno quando usciva nel timore di incontrarlo". Il codice rosso ha riservato una corsia preferenziale al procedimento, ma se due mesi scarsi per arrivare a un'ordinanza cautelare possono essere un tempo rapido per la giustizia, non lo sono per le vittime. In questo caso la donna, in una seconda denuncia, " spiegava che l'indagato continuava a mandarle messaggi e a telefonarle e si appostava nei pressi della sua abitazione".

 

ENRICO VARRIALE 7

Il risultato? "uno stato d'ansia continuo, con stati di agitazione e preoccupazione che la inducevano a vivere barricata in casa, timorosa di incontrarlo ogni volta che usciva o rientrava alla sua abitazione, con attacchi di panico, fatica nella respirazione e tachicardia che la immobilizzavano".

ENRICO VARRIALE 33ENRICO VARRIALE 19ENRICO VARRIALE 55ENRICO VARRIALEenrico varriale claudio marchisio 2varrialeenrico varriale 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…