NON SIAMO MANCO CAPACI DI DEMOLIRE UNA NAVE! LA CONCORDIA SARA’ FATTA A PEZZI IN TURCHIA

Daniele Martini per "Il Fatto Quotidiano"

L'ultimo viaggio della Costa Concordia partirà tra un anno e ovviamente non sarà una crociera, ma un funerale. Destinazione probabile: il cimitero delle navi di Aliaga nella regione di Izmir in Turchia, a una cinquantina di chilometri da Smirne. Lo stesso posto dove stanno già demolendo un'altra imbarcazione della Costa Crociere, la Allegra, andata in avaria per un incendio nel febbraio del 2012 in mezzo alle Seychelles.

In Turchia anche la Concordia sarà fatta a pezzi e l'acciaio ricavato venduto sul mercato. La società olandese Dokwise del gruppo Royal Boskalis Westminster ha annunciato di aver firmato un contratto per il trasporto della nave dal Giglio ad un luogo per ora non comunicato ufficialmente, ma che sarà, quello turco.

La scelta appare quasi obbligata, per un motivo molto semplice: in Europa non esistono cantieri dedicati alla demolizione delle navi e non è che possano essere improvvisa bacini, industrie, competenze e strutture ad hoc. Il posto più vicino raggiungibile dall'Italia per questa operazione è proprio la Turchia. Magari con uno scalo intermedio alla Fincantieri di Palermo , ma solo per lo smontaggio delle sovrastrutture.

L'ipotesi di trasportare il relitto nel vicino e piccolo scalo di Piombino, dove ancora non sono stati appaltati i lavori di ampliamento per 100 milioni di euro, appare assai vaga, per non dire nebulosa. Così come improbabile è che la Concordia possa essere portata in India, Pakistan o in Bangladesh, dove pure l'industria delle demolizioni navali è fiorente.

L'inopportunità di scegliere destinazioni del sud est asiatico è dettata da considerazioni per così dire umanitarie e sociali, essendo le condizioni di lavoro in quei cantieri al di sotto di ogni soglia minima di decenza. Il contratto con Boskalis è stato sottoscritto da Costa Crociere, in quanto la Concordia è ancora sotto la sua pertinenza formale, soprattutto con lo scopo di consentire alla magistratura italiana di completare le indagini sul relitto.

Ma di fatto a pagare gli oltre 22 milioni di euro previsti per lo spostamento e il trasporto della nave sarà P&I, la grande società di assicurazione specializzata nel settore marittimo, diventata nel frattempo e nella sostanza proprietaria del relitto del Giglio, dopo essersi accollata la copertura per conto di Costa Crociere dei danni causati dall'affondamento alle cose, alle persone e all'ambiente.

Per quanto riguarda in particolare l'ambiente, l'entità di questi ultimi è ancora in fase di accertamento da parte di un nucleo composto dalla ministeriale Ispra, la Toscana Arpat e la Protezione Civile. P&I a sua volta incasserà i ricavi derivanti dalla vendita dell'acciaio e di tutto ciò che potrà essere recuperato dalla demolizione del relitto.

Dopo la gigantesca operazione di raddrizzamento della nave avvenuta al Giglio il 17 settembre, si sta in pratica preparando un secondo intervento imponente. La nave scelta per il trasferimento della Concordia è la Vanguard, 275 metri da poppa a prua, 70 metri di larghezza, un pescaggio massimo di quasi 32 metri e una capacità di trasporto di 117 mila tonnellate.


La caratteristica principale della Vanguard e che la rende praticamente unica per un'operazione del genere, è che si tratta della più grande nave semi-sommergibile del mondo. Una volta arrivata in prossimità del Giglio, la gigantesca imbarcazione sarà di fatto semiaffondata grazie ad un sistema di zavorramento.

Nel frattempo la Concordia sarà trainata da rimorchiatori fin sopra il ponte della Vanguard e a quel punto quest'ultima sarà fatta riemergere fino a ottenere l'adagiamento e il caricamento della Concordia a bordo. Data la dimensione dell'operazione e il fatto che si tratta di caricare un enorme relitto, difficilissimo da manovrare, il contratto prevede addirittura che possano essere apportate modifiche strutturali alla grande nave madre. A quel punto la Concordia si avvierà verso la fine.

 

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