papa bergoglio

MA IL PAPA SCEGLIE MALE DA SOLO O E’ MAL CONSIGLIATO? - LE NOMINE BY BERGOGLIO FANNO ACQUA DA TUTTE LE PARTI: DA MONSIGNOR RICCA AL CARDINALE GEORGE PELL FINO A COCCOPALMERIO E LADARIA FERRER, OGNI “PRESCELTO” HA UN PASSATO INGOMBRANTE - E ANCHE “REPUBBLICA” DEL SUO AMICO SCALFARI INIZIA A RANDELLARLO

Lorenzo Bertocchi per “La Verità”

 

Forse è finita la luna di miele tra certa stampa e papa Francesco, forse il pontificato di Bergoglio ha raggiunto un bivio. Dopo il caso del cardinale George Pell, prefetto del Segretariato per l'economia, congedato per difendersi dalle accuse di abusi sessuali in Australia, sembra di ritornare ai tempi di Benedetto XVI nella tempesta della pedofilia nel clero.

PAPA BERGOGLIOPAPA BERGOGLIO

 

Su Repubblica, un giornale simpatico a Bergoglio, almeno a stare ai ripetuti incontri con Eugenio Scalfari, ieri si pontificava accusando il Papa di essere recidivo nel nominare prelati che coprono preti pedofili. Il caso, secondo Repubblica, sarebbe quello di monsignor Ladaria Ferrer, appena nominato prefetto dell' ex Sant' Ufficio in sostituzione del non confermato cardinale Gherard Ludwig Müller. Insomma, Bergoglio non ne azzecca una in termini di nomine, predica bene e razzola male, soprattutto sul tema scottante della pedofilia.

 

SCANDALO PUGLIESE

GEORGE PELLGEORGE PELL

Il caso riesumato riguarda l'ex sacerdote pugliese Gianni Trotta che nel 2009 veniva messo sotto processo in Vaticano, e che la congregazione per la Dottrina della fede, di cui Ladaria era segretario dal 2008, condannò con la massima pena. Riduzione allo stato laicale.

 

Una condotta, quella della congregazione, allora presieduta dal cardinale statunitense William Levada, che anche Repubblica definisce «impeccabile sotto il profilo canonico», ma che per il quotidiano non basta. Il documento firmato da Ladaria avrebbe comunque permesso l' omertà, visto che invitava il superiore di Trotta, il vescovo locale, a fare «in modo per quanto possa, che la nuova condizione del sacerdote dimesso non dia scandalo ai fedeli».

LUIS LADARIA FERRERLUIS LADARIA FERRER

 

Una formula corretta, tra l'altro corredata di altre considerazioni che invitavano a dare notizia dei fatti qualora ci fossero stati pericoli per la reiterazione degli abusi, ma che è sufficiente per scaricare su Ladaria anche le eventuali omissioni del vescovo locale. Al netto del caso specifico, la tesi di Repubblica sembra chiara: papa Francesco sceglie come collaboratori personaggi impresentabili.

 

Domenica scorsa, sempre Repubblica, aveva intervistato Peter Saunders, membro della Commissione pontificia per la protezione dei minori in qualità di persona vittima di abusi. Saunder, senza troppi giri di parole, ha dichiarato: «Non capisco per quale motivo il cardinal George Pell sia stato nominato in una posizione così alta con quella nube oscura di accuse che lo riguardavano».

coccopalmerio cardinale coccopalmerio cardinale

 

Non resta molto della presunzione di innocenza che si deve a tutti, anche in questi casi, ma si insiste sul fatto che il Vaticano, papa Francesco compreso, in fondo non fa molto per estirpare questa terribile piaga. Peraltro, la pedofilia è stata spesso utilizzata per attaccare la Chiesa, utilizzando anche fatti realmente accaduti, certo, ma per fare di tutta l'erba un fascio e creare una specie di caricatura della realtà. Ricordiamo che in molti casi, come ad esempio quello di Pell, le accuse risalgono a fatti che sarebbero avvenuti circa 50 anni fa, con tutte le difficoltà istruttorie che ciò comporta per stabilire la verità.

 

Se certa stampa, a partire dal caso Pell, cavalca l'onda, è significativo di una svolta che il papato di Francesco deve affrontare. Non si può negare che il Papa qualche nomina l'abbia azzardata. Il primo caso fu quello di monsignor Battista Ricca che nel 2013 venne nominato «prelato» dell' Ior, pur avendo un curriculum non privo di macchie. Più in generale però il papato di Francesco deve affrontare diverse difficoltà.

 

MONSIGNOR RICCA E PAPA BERGOGLIOMONSIGNOR RICCA E PAPA BERGOGLIO

La riforma della curia, uno degli obiettivi principali, per ora è una grande incompiuta. I nuovi dicasteri, famiglia, laici e vita e promozione dello sviluppo umano integrale, sono ancora un cantiere aperto.

 

NUOVO INTOPPO

Nel frattempo il Vaticano continua ad essere teatro di scandali come quello recente che ha visto coinvolto il monsignore segretario del cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi e molto vicino a papa Francesco.

 

Con un blitz della gendarmeria vaticana in un appartamento del Palazzo dell' ex Sant' Uffizio è stato scoperto un festino gay a base di droga e il monsignore è stato mandato a disintossicarsi nel più completo riserbo. Ma il fatto apre altri fronti sulla più volte evocata lobby gay in Vaticano, di cui lo stesso Francesco si disse preoccupato, ma di cui non si sono mai compresi contorni e potere.

INGRESSO DI VIA SANT ANNA VATICANOINGRESSO DI VIA SANT ANNA VATICANO

 

Ci sono poi tutte le difficoltà nell' imprimere la rivoluzione pastorale che il papa vorrebbe, soprattutto a partire dall' esortazione Amoris laetitia con i vari dubbi che solleva.

Francesco ha accarezzato il mondo laico, ma questo stesso mondo potrebbe ora lasciarlo solo. E all' interno della Chiesa non mancano le difficoltà e i contrasti. A questo punto si potrebbe presentare un bivio per Francesco. Continuare ad accarezzare il mondo, oppure provare a stare contro vento. Magari perderebbe qualche amico, ma ne guadagnerebbe altri.

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")