reinhard marx

LA VERITA’, VI PREGO, SULLA PEDOFILIA NELLA CHIESA – “I DOSSIER CON L'ELENCO DEI NOMI DEI RESPONSABILI DEGLI ABUSI SESSUALI SONO STATI DISTRUTTI” - AL SUMMIT PER ARGINARE LA PIAGA DELLA PEDOFILIA, LA DURA DENUNCIA DEL CARDINALE MARX: “È SUCCESSO IN GERMANIA, NON ESCLUDO CHE SIA AVVENUTO ALTROVE”

Lorenzo Bertocchi per la Verità

 

Reinhard Marx

 

«I dossier che avrebbero potuto documentare i terribili atti e indicare il nome dei responsabili sono stati distrutti o nemmeno creati». È la frase risuonata ieri nell' Aula nuova del sinodo per bocca del cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco - membro del comitato C9, il minidirettorio di papa Francesco - intervenuto nell' incontro che si conclude oggi in Vaticano sul tema della protezione dei minori per i casi di abuso del clero.

 

Nella giornata dedicata alla trasparenza si registra quindi una chiara ammissione di una pratica di copertura e insabbiamento che era stata denunciata anche nel memoriale che l' ex nunzio a Washington Carlo Maria Viganò ha pubblicato sulla Verità nell' agosto scorso.

 

Allo stesso modo suor Veronica Openibo, nigeriana, della Società del Santo Bambino Gesù, intervenuta ieri prima di Marx, ha denunciato la negligenza dei vescovi domandandosi se è vero che la maggior parte di loro non ha fatto niente in merito agli abusi sessuali sui minori. «Alcuni hanno fatto», è la risposta data dalla religiosa, «altri non hanno fatto per paura o per insabbiare».

Reinhard Marx

 

«Proclamiamo i Dieci Comandamenti», ha detto ancora la Openibo, «e «ci vantiamo» di essere custodi degli standard dei valori morali e del buon comportamento nella società. Talvolta ipocriti? Sì!

 

Perché siamo rimasti zitti così a lungo?». Una denuncia forte contro omertà e reticenze che sono alla base della crisi degli abusi che ha devastato la Chiesa negli ultimi decenni e nell' ultimo anno in particolare, con i casi dell' ex cardinale Theodore McCarrick e della chiesa in Cile su tutti.

 

Al briefing con la stampa è stato poi chiesto al cardinale Marx a cosa si riferisse con la frase sulla distruzione e manipolazione dei dossier, e se questo succeda anche in Vaticano.

 

Il porporato tedesco ha risposto che stava parlando di quanto emerso in un' indagine svolta nella Chiesa tedesca, ma, ha concluso, «presumo che la Germania non sia un caso isolato». Purtroppo la mala pianta dell' ambiguità ha fatto capolino anche durante questi giorni, con il caso del monsignore argentino Gustavo Óscar Zanchetta. Il vescovo, ritenuto figlio spirituale del Papa, e da Francesco promosso a vescovo di Orán nell' estate del 2013, si è dimesso dalla diocesi per imprecisati «motivi di salute» nel 2017, quindi è ricomparso a Roma dove nel dicembre dello stesso anno gli è stato assegnato dal Papa il ruolo di prestigio di assessore dell' Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica.

BERGOGLIO

 

Nel dicembre 2018 erano emerse notizie dall' Argentina in cui si attestava che le dimissioni di Zanchetta sarebbero avvenute in realtà in seguito alle denunce per abusi che erano state inoltrare al nunzio in Argentina. Ma il portavoce della Sala stampa vaticana, Alessandro Gisotti, il 4 gennaio scorso aveva smentito dicendo che in Vaticano le accuse erano giunte solo nell' autunno 2018. Poi giovedì scorso, 21 febbraio, il giornale El tribuno ha pubblicato i documenti che attestano come le denunce circostanziate siano state fatte pervenire al nunzio e a Roma a più riprese, già nel 2015 e poi nel 2017. Quindi il Papa sapeva di queste accuse quando ha nominato Zanchetta all' Apsa?

 

Di certo l' episodio mostra una volta in più come la trasparenza e la tracciabilità su cui si è concentrato l' intervento del cardinale Marx sono una questione che riguarda davvero tutta la chiesa. A questo proposito, monsignor Charles Scicluna, uno dei grandi registi dell' incontro in corso in Vaticano, ha notato che «c' è un movimento all' interno dell' aula che vuole svincolare queste procedure (riferite alle accuse dei casi di abuso, ndr) con un livello di riservatezza che sia quello del segreto pontificio». È stato questo uno degli elementi centrali dell' intervento di Marx che ha parlato di «definizione del fine e dei limiti del segreto pontificio», aggiungendo, tra l' altro, che «la diffidenza istituzionale porta a teorie cospirazioniste relative a un' organizzazione e alla creazione di miti sulla stessa. Lo si può evitare se i fatti vengono esposti in modo trasparente».

pedofilia preti

I dossier, per tornare alla espressione usata dallo stesso Marx, dovrebbero quindi essere affrontati e non chiusi in un cassetto. È il caso per esempio del corposo lavoro che tre cardinali redassero nel 2012 su richiesta di Benedetto XVI all' epoca dello scandalo Vatileaks 1, i cui faldoni sono stati passati a Francesco e su cui si sono costruite diverse teorie «cospirazioniste», soprattutto riferite alla famigerata «lobby gay». Anche se il tema non è forse direttamente coinvolto con la questione della protezione dei minori, rientra però certamente nell' ampio campo della trasparenza.

«Bisogna essere sempre consapevoli che la tracciabilità e la trasparenza», ha concluso Marx nel suo intervento, «sono estremamente importanti anche al di là del contesto degli abusi, per esempio nell' ambito finanziario. Sono inoltre un fattore decisivo per l' affidabilità e la credibilità della Chiesa. Compiamo un passo coraggioso in questa direzione». Nel caso delle procedure per le accuse di abuso il vescovo Scicluna ha annunciato ai giornalisti che è in via di definizione alla congregazione per la Dottrina della fede un vademecum contenente «delle linee guida con indicazioni concrete».

proteste contro la pedofilia

Padre Federico Lombardi, coordinatore del comitato organizzatore del meeting, a questo proposito, ha parlato delle necessità per «le conferenze episcopali di avere linee guida pubbliche, sui siti, in cui si dica con chiarezza che nelle diocesi ci deve essere un servizio di ascolto per segnalare i sospetti e le eventuali accuse.

E poi un comitato di valutazione sulla serietà delle accuse, nel qual caso si deve procedere con l' indagine previa».

 

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