terrorismo carabinieri vaticano

ROMA NEL BUNKER - PER L’ALLARME TERRORISMO IN CITTÀ SONO STATI BLINDATI IL COLOSSEO E L’AREA DEL VATICANO - CONTROLLI NELLE SEDI ISTITUZIONALI, NELLE CHIESE E NEI CENTRI COMMERCIALI, 800 MILITARI SCHIERATI NELLE STRADE

Federica Angeli per “la Repubblica - Roma”

 

ROMA SANTA MARIA MAGGIORE MILITARI ARRESTIROMA SANTA MARIA MAGGIORE MILITARI ARRESTI

Centri commerciali, santuari, luoghi della movida, stazioni, tribunali, carceri e monumenti. E ancora: ministeri, sedi di quotidiani, scali aerei e marittimi. Non solo la Santa Sede e i luoghi di rappresentanza e religiosi di Paesi esteri «con particolare riguardo a Francia, Germania, Belgio, Turchia, Bangladesh, Usa e obiettivi israeliani». Dal centro alla periferia, da ieri Roma è blindata, con migliaia di uomini tra poliziotti, carabinieri, guardia di Finanza ed esercito schierati nei punti nevralgici per scongiurare attacchi.

 

L’allarme terrorismo, piombato sulla capitale, ha messo in campo un dispositivo di sicurezza imponente. È di due giorni fa infatti l’ordinanza di servizio numero 214/16 firmata dal questore di Roma Nicolò D’Angelo con strade, orari, tombini e cassonetti da presidiare: dal Divino Amore a Tor Bella Monaca.

 

SOLDATI A ROMA SOLDATI A ROMA

«In considerazione del deteriorato scenario internazionale — questo l’incipit dell’ordinanza — che vede negli accadimenti dell’intero continente una quotidiana conferma della necessità di attivare tutte le misure di carattere preventivo e repressivo in tutti gli scenari operativi, si rende necessario intensificare ulteriormente le misure di vigilanza, controllo e sicurezza nell’area della Capitale e della provincia».

 

Il modello organizzativo seguito è quello già sperimentato per il Giubileo della Misericordia approntato nell’autunno del 2015. Con alcune modifiche importanti per rafforzare i punti scoperti e deboli della città. Nulla deve essere sottovalutato — questo il diktat del questore D’Angelo — soprattutto nei luoghi «di maggiore concentrazione di persone che, per la loro peculiare destinazione a un elevato numero di individui, possono costituire obiettivo privilegiato per l’attuazione di illegalità».

CARABINIERI A ROMACARABINIERI A ROMA

 

Proprio per questo 800 uomini sono stati messi a disposizione per vigilare sui luoghi della movida, così come attorno ai monumenti più visitati: dal Colosseo alla basilica di San Pietro, la cui azione di monitoraggio si è estesa fino ai Bastioni di Michelangelo e ai Musei Vaticani, presi d’assalto in questi giorni dalle migliaia di turisti.

 

Le direttive che gli agenti di commissariati e caserme hanno sono precise e puntuali. Nelle ultime ore, con una serie di sopralluoghi anche notturni, hanno preso quindi contatto con i direttori dei grandi centri commerciali a ridosso del raccordo per studiare tutte le possibili vie di fuga per i clienti in caso di attentato e prepararsi a gestire situazioni di crisi.

SOLDATI A ROMASOLDATI A ROMA

 

Controlli capillari di documenti di passeggeri per imbarchi e sbarchi nello scalo di Fiumicino e sulle navi, persino quelle da crociera, che salpano dal porto di Civitavecchia, ma anche la «tempestiva comunicazione di mezzi, persone sospette e situazioni anomale» agli uffici investigativi e alla Digos in tempo reale.

 

Il richiamo al massimo livello di attenzione «per tutelare la propria e l’altrui incolumità» riguarda proprio tutto. Persino il divieto agli agenti in servizio di usare smartphone, tablet e «altri dispositivi tecnologici per l’accesso ai social network» che possono costituire «una fonte di distrazione tale da non assicurare l’efficacia dei dispositivi di ordine e sicurezza pubblica».

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…