IL NETWORK DELLA COCA - PER SUPERARE INDENNE I CONTROLLI, FEDERICA GAGLIARDI POTEVA CONTARE SULL’AIUTO DI AGENTI, FUNZIONARI E BARISTI - WOODCOCK, CHE INDAGA SU LAVITOLA, VUOLE INTERROGARLA - "NOVELLA" PUBBLICA LE SUE FOTO CON RICUCCI, BOSSI JR. E MALENOTTI

Valeria Pacelli per il "Fatto quotidiano"

Ci sono tutti i personaggi di una spy story. L'agente della guardia nazionale, gli ufficiali aeroportuali, quello di polizia e perfino i baristi collusi. Tutti coinvolti nel presunto traffico internazionale sul quale indaga la procura di Napoli e che ha portato all'arresto in flagrante di Federica Gagliardi, la dama bianca fermata all'aeroporto di Fiumicino con 24 chili di cocaina.

La 31enne partiva dall'aeroporto Internazionale Simón Bolívar, a una ventina di chilometri da Caracas. Lo stesso dove ieri sono stati arrestati, con l'accusa di traffico internazionale, quattro lavoratori del fast food "Café Olé", interno all'aeroporto. Oltre agli impiegati, sono finiti in manette un agente della guardia nazionale boliviana, un ufficiale aeroportuale e un altro ufficiale di polizia di Stato di Vargas.

Tutte persone che avrebbero avuto contatti con Federica Gagliardi, consentendole anche di imbarcarsi sfuggendo i controlli. Proprio come potrebbero esserci stati funzionari collusi anche all'aeroporto di Fiumicino, dove invece è stata fermata. Dopo che il giornale venezuelano, Ultima Noticias, ha raccontato degli arresti, la procura di Napoli ha avanzato la richiesta di una rogatoria internazionale per approfondire gli aspetti della vicenda, a cominciare dalla rete di collusioni e complicità.

A collaborare con le autorità venezuelane saranno i pm titolari dell'inchiesta sul traffico di stupefacenti, Filippo Beatrice e Pierpaolo Filippelli. Anche se la vicenda interessa anche i colleghi Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli, che indagano su Valter Lavitola, il faccendiere che si trovava sul volo di Stato nel 2010 insieme alla Gagliardi e a Silvio Berlusconi.

Come anticipato da Il Fatto anche su quel volo si è concentrata l'attenzione dei magistrati partenopei, che potrebbero convocare in procura la Gagliardi. Intanto ieri è saltato l'interrogatorio della donna, che da giorni si trova nel carcere di Civitavecchia. Il deputato Sel Nazareno Pilozzi ha visitato la casa circondariale. Qui ha incontrato, tra le altre detenute, anche Federica Gagliardi, molto più tranquilla rispetto ai primi giorni. "Voglio essere trattata come una detenuta normale", ha detto al deputato, spaventata dalle notizie pubblicate dopo il suo arresto.

Massimo riservo quindi sulla data del suo incontro con i pm, anche se è probabile che la donna faccia nomi e cognomi e racconti tutta la verità. É consapevole che un'accusa così pesante può costarle molti anni di carcere e solo la collaborazione con i pm potrebbe alleggerire la sua posizione. Ed è questo che temono in molti, non solo chi faceva parte del presunto traffico internazionale di stupefacenti e che porta ai clan napoletani, ma anche chi le è stato vicino, come pure la clientela.

Anche se - secondo gli inquirenti - la donna non immetteva sul mercato la droga direttamente. Ma a farlo sarebbe stata la rete dei clan tra America Latina e Italia. Ci sono pochi dettagli ancora di questa vicenda che ha catturato l'attenzione di tanti. Come Pippo Baudo che, ieri sa San Patrignano si è lasciato andare: "Questa ragazza seguiva i politici all'estero, era impiegata addirittura alla Regione a Roma, e l'hanno beccata a Fiumicino con 25 chili di coca. Questa mig..ona". Dice Baudo tra l'imbarazzo del conduttore e l'entusiasmo del pubblico de La Vita in diretta.

 

 

FEDERICA GAGLIARDI DA NOVELLA DUEMILA FEDERICA GAGLIARDI DA NOVELLA DUEMILA CON RICUCCI FEDERICA GAGLIARDI CON RICCARDO BOSSI STEFANO RICUCCI ED EMANUELE MALENOTTI DA NOVELLA DUEMILA FEDERICA GAGLIARDI DA FACEBOOK FEDERICA GAGLIARDI DA FACEBOOK

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…