funerale vittorio casamonica funerali

INVECE DI ACCUSARE VESPA, PERCHÉ I SOLONI DELLA POLITICA NON SI OCCUPANO DEL RACKET DEGLI AFFITTI, GESTITO DAI CASAMONICA, NEI QUARTIERI PERIFERICI DI ROMA? DA VIGNE NUOVE AL TUFELLO, ECCO COME IL CLAN DECIDE CHI DEVE OCCUPARE LE CASE E PER QUANTO TEMPO

Federica Angeli per “la Repubblica - Roma”

 

VERA CASAMONICA VERA CASAMONICA

«Per favore abbassi la voce quando parla dei Casamonica qui. Lei poi va via, io resto». Via Dina Galli all’incrocio con via De Curtis, Vigne Nuove. I palazzoni dell’Ater svettano grigi fino al cielo. Quindici piani per chilometri di cemento ospitano migliaia di indigenti a cui Comune e Regione hanno affidato alloggi per canoni irrisori. Almeno così è sulla carta. Perché nella realtà, a gestire parte di quel patrimonio sono i Casamonica, uno dei gruppi criminali più spietati della città (secondo la relazione presentata qualche giorno fa dal Viminale).

 

A Vigne Nuove così come a Spinaceto (via Salvatore Lorizzo), e a Ostia (via Baffigo) sono loro (insieme ai cugini Di Silvio e Spada) a decidere chi occupa e per quanto quegli alloggi. E lo fanno con la forza dell’intimidazione, della violenza, delle minacce: quanto basta a far abbassare la voce a chi sa ma fa finta di non sapere, e dunque si adegua «perché tanto a Roma comandano loro».

VERA CASAMONICA  VERA CASAMONICA

 

L’Immobiliare Casamonica funziona così. Chi ha avuto un prestito da quella famiglia di sinti usurai e non ha restituito tutti i soldi chiesti e lievitati con interessi che arrivano fino al 300% si vede sfilare la casa del Comune assegnata. E diventa dei Casamonica dalla sera al mattino: una squadra di affiliati al clan si presenta alla porta del debitore, lo riempie di botte, getta sul pianerottolo vestiti e pentole e chiude la porta. Fine della storia, senza possibilità di replica. Nessuno denuncia, nessuno si lamenta. «Tanto a Roma comandano loro».

 

VITTORIO CASAMONICAVITTORIO CASAMONICA

A raccontare sottovoce e con lo sguardo sempre rivolto alle finestre e ai balconi che si affacciano sul cortile interno dei palazzoni di via Galli è un uomo che non dice il suo nome e prega il cronista di dimenticare persino le sue fattezze. «Una vecchietta col figlio tossico che s’era impelagato con quella famiglia (i Casamonica, ndr) venne presa a calci e sbattuta fuori. Lì, al terzo piano (lo dice senza indicare). Il figlio era in carcere e lei si trovò senza casa dall’oggi al domani. Ora la ospitano dei nipoti che hanno casa dall’altra parte della strada, sempre dell’Ater».

 

ARRESTO DI SALVATORE CASAMONICAARRESTO DI SALVATORE CASAMONICA

Nessuno è intervenuto per aiutare l’anziana? «Macchè, è stata su questa panchina (indica una panchina in ferro al centro del cortile) tutta la notte e tutto il giorno dopo, e nessuno si avvicinava a lei. Quando ci sono in ballo i Casamonica nessuno si mette in mezzo. Mica scherzano quelli, te la fanno pagare». E l’affitto della casa usurpata chi lo paga? La vittima naturalmente a cui è intestato il contratto di locazione. Continua a pagare la pigione per i Casamonica o gli scagnozzi che li abitano al suo posto.

 

schermata 2015 08 26 alle 15.51.20schermata 2015 08 26 alle 15.51.20

Per capire che in via Lorizzo, dall’altra parte della città, tutto è come al Tufello, non ci vuole molto. La scritta a caratteri cubitali sul muro del palazzo “Casamonica Regna”, al civico 129, è piuttosto eloquente. Per poter camminare e fotografare l’edificio dobbiamo chiedere il permesso a Celeste Di Silvio, vedova di Angelo alias “er Pantera”, colei che, seduta su una sedia a rotelle al centro della carreggiata, decide chi può e chi non può passare, chi indirizzare nei palazzi comunali dello spaccio e chi cacciare.

 

E’ lei di turno domenica pomeriggio a fare il palo e a gestire il via vai di pusher che col pacchetto di hashish o di marijuana lasciano via Lo Rizzo pronti a spacciare negli angoli della città, al servizio dei Di Silvio. Alle 20 uno dei suoi nipoti le porta da mangiare in strada e lei portandosi alla bocca pezzi di pollo e patate al forno continua a sorvegliare la strada. Tranquillizza di continuo i suoi parenti che dai balconi, nella loro lingua, le chiedono chi fosse l’intruso che ormai da troppo tempo si aggirava nel loro feudo.

 

messa per vittorio casamonica  7messa per vittorio casamonica 7

Sono sospettosi e non gradiscono la presenza di cronisti. Le case che da 30 anni occupano sono state assegnate loro dal Comune ma pare che abbiano smesso di pagare la pigione, accumulando un debito di 36mila euro. «Tutte bugie, noi paghiamo 150 euro al mese. Qui noi Di Silvio abbiamo venti case, poi ci stanno i Casamonica e gli Spada», ci spiega Celeste indicando le palazzine. Sui citofoni alle scale A, B e C i cognomi sono tutti loro. I nipoti, non le danno tregua: non deve parlare con gli sconosciuti.

 

messa per vittorio casamonica  6messa per vittorio casamonica 6

Le chiediamo perché non dovrebbe parlare col cronista: «Perché i giornalisti scrivono cose brutte su di noi, che ce ne dobbiamo andare da qui. I giornalisti non dovrebbero proprio parlare di noi». Perché? «Perché sì. Noi tanto da qui non ce ne andiamo. È casa nostra», risponde con una risata grassa. La gente ha paura dei Di Silvio di Spinaceto, mormora di ricatti a commercianti, di tentativi di far entrare la droga nei centri di assistenza e culturali frequentati da giovani del quartiere. Di divorare il quartiere a colpi di illegalità. Chi si oppone ha due strade: resistere alle continue angherie o mollare.

 

ferrari casamonicaferrari casamonica

Due bambini di 11 anni si avvicinano alla prozia e le sussurrano qualcosa all’orecchio. E mentre immortaliamo un cartello sopra i citofoni “Per Spada Maria salire al primo piano, citofono guasto” un uomo con una catena al collo d’oro ci bussa sulla spalla. Tempo scaduto. Al primo piano c’è la centrale dello spaccio, ci spiega una donna che vive lì da una vita. Abbiamo superato il confine e il gong della libertà vigilata in via Lorizzo è arrivata al termine. «Fuori da qui». Celeste è girata dall’altra parte. Mangia il pollo in strada e fa cenno a un’auto di poter parcheggiare.

 

donna casamonicadonna casamonicacasamonica  701598casamonica 701598CASAMONICACASAMONICACASAMONICACASAMONICAcasamonica homecasamonica home

 

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO