renzi guidi boschi gemelli grillo

CHE “TEMPA” CHE FA - PERCHÉ L'EMENDAMENTO SU TEMPA ROSSA È STATO MODIFICATO NELLA LEGGE DI STABILITÀ, ELIMINANDO IL CARATTERE STRATEGICO, COME DICHIARATO DAL GOVERNO, E RICONOSCENDO SOLO LA PUBBLICA UTILITÀ? PERCHÉ RENZI CONTINUA A DIRE CHE LA NORMA È TRA LE PRIORITÀ DELL’ESECUTIVO?

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

CARABINIERI TEMPA ROSSACARABINIERI TEMPA ROSSA

L'emendamento su «Tempa Rossa» fatto approvare dall'ex ministro Federica Guidi è stato modificato dal governo nell' ultima legge di Stabilità. E adesso i magistrati di Potenza cercheranno di scoprire per quale motivo la norma non sia stata inserita nella nuova legge di Stabilità per il 2016, visto che nelle intercettazioni l'allora ministro Federica Guidi lo riteneva strategico per far funzionare il progetto.

 

Una linea confermata pubblicamente tre giorni fa dallo stesso premier Matteo Renzi che se ne è attribuito la paternità «perché l'idea di sbloccare le opere pubbliche e private l' abbiamo presa noi».

 

TEMPA ROSSATEMPA ROSSA

L' iter legislativo racconta una storia diversa e anche di questo l' ex titolare dello Sviluppo economico dovrà rispondere nell' interrogatorio fissato per domani. Poi le sarà chiesto di chiarire la natura di alcuni interventi da lei fatti in materia di appalti e nomine che potrebbero essere stati condizionati dalle pressioni subite dallo stesso Gemelli e dagli altri componenti del «comitato d' affari» che si sarebbe mosso per favorire i colossi petroliferi, primi fra tutti la Total.

Matteo Renzi e Federica Guidi Matteo Renzi e Federica Guidi

 

I MOTIVI DELL'INTERVENTO

L'iter dell'emendamento che agevola il progetto «Tempa Rossa» - così come ricostruito dalle indagini svolte dai poliziotti della squadra mobile diretti da Carlo Pagano - comincia il 17 ottobre 2014 quando viene presentato dal sottosegretario Simona Vicari all'interno del decreto Sblocca Italia.

 

È dichiarato inammissibile e dunque si decide di intervenire per trovare una soluzione. Il 5 novembre la stessa Guidi al telefono con Gemelli lo rassicura che «se Maria Elena è d'accordo sarà inserito nella legge di Stabilità». Effettivamente avviene proprio così: il 13 dicembre 2014 entra nel provvedimento all' esame del Senato e viene approvato.

 

matteo renzi federica guidimatteo renzi federica guidi

Nel corso dell'interrogatorio di due giorni fa del ministro Boschi a Palazzo Chigi i magistrati hanno chiesto chiarimenti proprio sui motivi che avevano convinto il governo a intervenire. Il ministro ha smentito di aver «subito pressioni da parte dei petrolieri o di altri» chiarendo che l'unico interesse era «sbloccare gli investimenti». E poi ha chiarito: «Tutte le indicazioni mi arrivavano dal Mise (ministero Sviluppo economico, ndr )».

 

LA NORMA MODIFICATA

Gli investigatori hanno acquisito le relazioni tecniche e l'articolato della legge di Stabilità 2015 - dunque relativa al 2016 - e hanno scoperto che la normativa in materia è cambiata perché «è stato eliminato il carattere strategico, di indifferibilità e di urgenza delle upstream sia a terra che in mare, riconoscendo alle stesse soltanto il carattere di pubblica utilità». Una linea completamente diversa dalla precedente. Perché si è scelto questo cambio di rotta? E, soprattutto, perché si continua a dire che la norma è tra le priorità del governo?

 

TEMPA ROSSA  TEMPA ROSSA

Il sospetto è che in realtà quell' emendamento sia stato approvato su pressioni delle aziende petrolifere e che poi, una volta sbloccati i fondi, si sia deciso di modificarlo. È vero che la pronuncia della Corte costituzionale in materia di referendum ha restituito alle Regioni un ruolo chiave e dunque c' era il rischio che nella consultazione sulle Trivelle si dovessero inserire altri quesiti. Ma proprio per questo si vuole adesso accertare perché tutto ciò non sia stato evidenziato.

 

«MI SENTO MESSA IN MEZZO»

Se ne chiederà conto a Guidi e sempre lei dovrà chiarire perché, in alcune conversazioni ancora secretate, si lamentava con Gemelli di essere stata «messa in mezzo» da lui e da quei collaboratori - primo fra tutti Nicola Colicchi, anche lui indagato per associazione per delinquere e traffico d'influenza - che si occupavano di svariati affari legati al settore petrolifero, ma anche di nomine pubbliche. Compreso quello legato al porto di Augusta dove si voleva trasferire il petrolio estratto, forse utilizzando anche alcune navi della Marina.

GUIDI E GEMELLI GUIDI E GEMELLI

 

Al centro di tutto c'è proprio Gemelli e infatti in una conversazione di novembre 2014 con il suo socio Salvatore Lanzieri, dopo aver saputo «che era in via di definizione l' ingresso delle sue società nella bidder list della Total per le gare sui progetti ingegneristici», afferma: «Minchia ti informo, ti informo che già siete entrati! questa è bellissima! ma tu lo sai che io martedì... te l' ho detto che ce lì ho tutti invitati al convegno, martedì prossimo...a Roma... tutti, tutti ci sono, quelli che contano ci sono!..dai che sta andando come volevamo noi, perfetto!... gioia mi pare che stiamo andando nella direzione giusta, dai!...quant' era sette milioni? Mi sa che sarai condannato a pagarmi quattro mila euro al mese a partire dal 2016... noi da qui a metà mese, massimo fine mese dobbiamo andare in Tecnimont, ma io me la chiudo martedì prossimo».

 

FEDERICA GUIDI E MARIA ELENA BOSCHIFEDERICA GUIDI E MARIA ELENA BOSCHI

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…