jackie lee

“LEE LASCIÒ LA STANZA APERTA PER FAR SENTIRE CHE STAVA FACENDO SESSO CON JFK” – NUOVI PICCANTI DETTAGLI DEL TORMENTATO RAPPORTO TRA LEE RADZIWILL E LA SORELLA JACKIE KENNEDY – DOPO CHE LEE ANDÒ A LETTO CON JACK, JACKIE EBBE LA SUA RIVINCITA QUALCHE ANNO DOPO QUANDO LE RUBÒ ONASSIS – “LEE ERA CRESCIUTA NELL’OMBRA DELLA SORELLA. QUANDO JACKIE DIVENNE FIRST LADY, LEI ERA SCONVOLTA E DISSE CHE…”

DAGONEWS

 

jackie e lee

Mentre il mondo piange la morte della socialite Lee Radziwill, emergono nuovi piccanti dettagli della sua complessa relazione con la sorella maggiore Jacqueline Kennedy Onassis.

 

Raziwill è morta sabato all'età di 85 anni nella sua casa di New York, 25 anni dopo la morte di Jackie. La rivalità tra le due per gli uomini e la visibilità è sempre stata leggendaria e rimase storica la reazione di Lee quando scoprì che la sorella stava per diventare First Lady: «Come può qualcuno competere con questo? Adesso è tutto finito per me».

jackie

 

Nel libro “Jackie, Janet & Lee”, il biografo J. Randy Taraborrelli, ha raccolto una serie di testimonianze di parenti delle due sorelle, mettendo in evidenza anche il rapporto con la madre che le aveva sempre indirizzate, sin da bambine, verso matrimoni dorati e vite a cinque stelle. All’uscita del libro Lee disse di essersi sentita tradita dalle persone che le stavano accanto. «Odiava che i panni venissero lavati in pubblico» disse un amico. Ma quei panni erano veramente troppo interessanti per rimanere chiusi nell’armadio.

 

lee

La madre Janet le aveva addestrate entrambe ad andare a caccia di soldi e potere e loro aveva seguito le tracce di quella donna che a 21 anni aveva già sposato un uomo d’affari, Jack Bouvier, dal quale divorziò 12 anni dopo. Lottava per portare avanti la famiglia senza mai dimenticare di insegnare alle figlie a inseguire il denaro.  Dopo essersi risposata con un ricco banchiere molto più vecchio, si concentrò totalmente su quelle figlie che portava negli hotel di lusso, esibendole come merce in vendita per ricchi ereditieri.

 

Intanto, però, in Lee si insinuava un enorme complesso di insicurezza che non l’avrebbe mai abbandonata: i genitori non nascondevano la loro preferenza verso Jackie e lei trascorse tutta la vita a cercare di evitare l’ombra della sorella. Jackie era più lucida e più intellettuale. La sorella Lee era più ribelle, più snella di Jackie e, per qualcuno, ancora più bella.

 

la madre janet

Se le ragazze la sfidavano, Janet poteva essere cattiva. Jackie aveva 21 anni quando perse la verginità in un hotel di Parigi con John Marquand Jr, figlio di un celebre scrittore. Quando Janet scoprì che non aveva un soldo, schiaffeggiò Jackie che venne indirizzata verso un agente di borsa britannico, John Husted. Ma quando si scoprì che guadagnava solo 12mila sterline l’anno, venne lasciato senza indugio. Jackie gli infilò semplicemente l’anello in tasca e girò le spalle. «Era gelida. Come se non ci conoscessimo - ricorda Husted - Ho capito che la fine era arrivata. Non l'ho mai più sentita».

 

Lee sognava ancora l’amore e a 19 anni sposò, contro il volere di Janet, Michael Canfield, un giovane dirigente editoriale. Ma ben presto lui non potè far fronte alle spese folli e quando lui andò a chiedere consigli alla sorella, lei le risposte semplicemente: «La cosa migliore è che tu le porti dei soldi veri».

jackie e jfk

 

Ovviamente Janet non aveva nulla da ridire, invece, sul nuovo fidanzato di Jackie, Jack Kennedy. Nel frattempo Lee si consolava con il playboy David Somerset e infine finiva tra le braccia dell’ex principe polacco Stanislaw "Stash" Radziwill. Fu Janet a dare a Canfield il benservito, comunicando alla figlia che lo aveva mandato via.

 

In seguito, Canfield raccontò che Lee si era vantata di aver fatto sesso con JFK mentre le due coppie erano in vacanza insieme. Nini Vidal, sorella di Gore Vidal, ha affermato di aver ricevuto una confessione simile e che la tentazione le era venuta quando era rimasta con i Kennedy dopo che Jackie aveva dato alla luce sua figlia, Caroline. Secondo quanto riferito, Lee aveva lasciato deliberatamente aperta la porta della sua camera da letto, così che Canfield potesse sentire lei e JFK fare l'amore.

 

jackie kennedy e lee radziwill 4

Lee, che all'epoca aveva 26 anni, sposò Radziwill e rimase a Londra, dove insistette per essere chiamata "la principessa" Lee Radziwill, anche se suo marito era diventato il signor Radziwill quando prese la nazionalità britannica nel 1951.

Presto si stancò anche di lui e nel 1962 iniziò una relazione con Aristotele Onassis, uno degli uomini più ricchi del mondo. Affascinante e avventuroso, all’epoca aveva 27 anni più di Lee.

jackie kennedy e lee radziwill 3

'Ari' disse agli amici che era attratto da Lee perché era una "piccola e triste creatura", addolorata che sua sorella ricevesse tutta l'attenzione. Secondo le sue amiche, Lee era non solo più divertente della regale Jackie, ma anche naturalmente elegante, mentre Jackie aveva bisogno di un aiuto esperto per diventare un'icona di stile.

 

«Ari è ciò che merito» affermò Lee. Quindi poteva solo incolpare se stessa per aver invitato Jackie a trascorrere le vacanze con lei e Onassis nel 1963 dopo la morte del figlio Patrick. Ancora una volta lee si apprestava a essere offuscata dalla sorella. Onassis, da quel momento, non ebbe che occhi per Jackie.

jackie kennedy e lee radziwill 2

Il 22 novembre 1963, nelle ore successive all'assassinio di JFK, Onassis cercò di chiamare Jackie su un numero privato che gli aveva dato. Poi volò a Washington e, su insistenza di Jackie, rimase alla Casa Bianca. Un amico di Lee ha detto a Taraborrelli che, conoscendo l'istinto predatorio di Onassis, aveva sospettato che sarebbe stato capace di 'confortare' Jackie anche con il sangue di JFK ancora sul suo vestito rosa di Chanel .

 

Ma dopo Kennedy, Jackie ebbe una storia con l’architetto Jack Warnecke che progettò la tomba del marito. Voleva sposarla, ma il suo stile di vita era per lui un problema. E nel giro di due anni si ritrovò con oltre un milione di debiti.

 

jackie kennedy e lee radziwill 1

Nell'estate del 1967, Onassis invitò Jackie nella sua isola privata greca di Skorpios. A cena ogni sera, lei apriva il tovagliolo e un enorme gioiello cadeva a terra. Onassis la accecò con la sua ricchezza, proprio come aveva fatto con sua sorella anni prima. Jackie tornò a casa e abbandonò Warnecke. Ma anche la madre Janet sapeva che quell’uomo avrebbe segnato una rottura insanabile tra le due sorelle.

 

Jackie rimase sposata con Onassis fino alla sua morte, avvenuta nel 1975, ma l’unione si era sciolta da anni. Per lui, lei era l’ennesima "acquisizione" e non aveva mai concluso la sua relazione con Maria Callas.

 

jackie kennedy 1

Lee, che aveva due figli con Radziwill, divorziò nel 1974. Un terzo matrimonio con un milionario si infranse sulle rocce dell'avidità di Bouvier. Lee continuò a essere legata a una serie di uomini famosi, tra cui il comico Peter Cook, il politico Roy Jenkins e Mark Shand, fratello della Duchessa di Cornovaglia.

 

Nel 1983 a Janet venne diagnosticato l'Alzheimer. Jackie divenne la sua devota badante, mentre Lee a malapena la chiamò fino alla morte nel 1989. Una data che segnò anche l’allontanamento definitvo tra le due sorelle. Al capezzale di Jackie, nel 1994, c’era sua sorella Lee. Per lei fu un enorme choc scoprire che quella sorella milionaria non le aveva lasciato nulla. Ma per quelli che le conoscevano entrambe, dice Taraborrelli, non fu affatto una sorpresa.

jackie kennedy e caroline 'lee' radziwill 7

 

Matteo Persivale per il “Corriere della Sera”

 

Lee e Jackie, sorelle siamesi. Condannate dalla nascita a essere bellissime, ricchissime, elegantissime, punto di riferimento irraggiungibile per le altre donne «normali» a cui riservavano tutt' al più un benevolo sorriso. Venticinque anni dopo Jackie Kennedy, è morta la sorella minore Lee Radziwill, 85 anni.

 

jackie kennedy e caroline 'lee' radziwill 5

Le sorelle Bouvier: Jackie la più grande, bruna, pacata, Lee la più piccola, bionda e ribelle. Figlie dell' agente di cambio «Black Jack» Bouvier, sosia di Clark Gable, giocatore e bevitore e dongiovanni, l' uomo che le vaccinò sul pronti-via, per sempre, dall' illusione che gli uomini non le avrebbero tradite, prima o poi. Cresciute al 740 di Park Avenue, reggia dell' Upper East Side di Manhattan.

jackie kennedy e caroline 'lee' radziwill 4

 

Condannate a essere attratte dagli stessi uomini: Lee fino alla fine, anche dopo la morte di «Jax», si lagnava che «tutti ci hanno sempre visto come sorelle siamesi». Cercò la sua identità con ferocia: dopo un primo matrimonio archiviato, rispose alla mossa di Jackie - le nozze con il senatore rampante, bello e donnaiolo che aveva bisogno di una moglie per sedare le voci di dongiovannismo seriale - con un lampo di genio.

 

jackie kennedy e caroline 'lee' radziwill 3

Al futuro presidente trovato dalla sorella replicò con un principe polacco, Stanislaw Radziwill, che le regalo il titolo di «sua altezza serenissima» oltre a proprietà immobiliari che l' avrebbero resa ricca anche dopo il divorzio.

 

Festaiola, arredatrice per hobby e PR per passare il tempo, musa di Andy Warhol e amica dei Rolling Stones che segui nello storico tour del 1972, jeans e piedi nudi e camicie bianche di Charvet a fianco dei roadie in pelle e nera e delle groupie seminude e delle carrettate di cocaina.

 

jackie kennedy e caroline 'lee' radziwill 2

Da mamma Janet ereditò come Jackie le buone maniere e la voce sottile patrizia da quartieri alti di Manhattan - voce oggi malamente imitata da Ivanka Trump - ma soprattutto ereditò l' allergia a giustificarsi. «Nella loro mente usano entrambe il plurale maiestatis, come le regine», disse uno che le conosceva bene, lo scrittore Truman Capote, il confidente al quale Lee raccontava tutto. Lei gli regalò - quando Capote era al vertice della fama per «A sangue freddo» - un portasigarette d' oro con dedica «A Truman, la mia preghiera esaudita». E Capote chiamò proprio «Preghiere Esaudite» il libro in cui tradì le confidenze delle sue amiche.

 

jackie kennedy e caroline 'lee' radziwill 1

Lee ebbe modo di vendicarsi, sbugiardando Capote in tribunale e facendogli perdere una causa da un milione di dollari (primi anni '70) intentata da Gore Vidal, rovinando Capote e aggiungendo la crudele postilla del commento, al New York Post , «una disgustosa rissa tra froci», cosa che spezzo il cuore di Capote più del milione perso.

 

Dopo il principe polacco venne il regista hollywoodiano minore (Herbert Ross di «Provaci ancora Sam») silenzioso e solvente, come piaceva a lei, libera di frequentare le sfilate parigine della haute couture durante le quali ancora di recente incantava per l' assoluta eleganza, il portamento glaciale, la bellezza tutelata da lifting realizzati dai più costosi maestri del bisturi mondiale. La si ammirava in prima fila alle sfilate di Giambattista Valli, di Saint Laurent, monumento alla sua classe e a un' epoca che non c' è più, inorridita in modo silente ma inequivocabile dalla volgarità delle influencer e dalla normalità di tutte le altre invitate.

jackie kennedy 2jackie kenedylee e jackie cresciute agli hamptonslee radziwill sorella di jackielee aveva una storia con aristotele onassislee e caroline radziwilllee e jackie a new yorkJackie Kennedy Onassis Jackie Kennedy Onassis Jackie Kennedy Onassis Jackie Kennedy Onassis Jackie Kennedy Onassis

Lee sorella siamese di Jackie, impegnata fino all' ultimo minuto a dimostrare a papà Jack che la più bella, la più elegante, era lei.

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…