pistola spaghetti armi

PISTOLE, FUCILI, CARABINE DA COLLEZIONE O PER SPORT: GLI ITALIANI SONO PIENI DI ARMI! - I PORTO D'ARMA NEL NOSTRO PAESE SONO PIÙ DI UN MILIONE E 300MILA - L’EURISPES STIMAVA CI FOSSERO 4 MILIONI LE FAMIGLIE IN POSSESSO ALMENO DI UNA PISTOLA E IN 10 MILIONI LE ARMI LEGALI PRESENTI SUL TERRITORIO

Federico Malerba per “il Giornale”

 

GLI ITALIANI E LE ARMI GLI ITALIANI E LE ARMI

Se vogliamo credere ai sondaggi - e di questi tempi è un vero e proprio atto di coraggio - in Italia solo l'8% di quelli che possiedono un' arma da fuoco ammette di averla acquistata per difesa personale: secondo un' indagine di Eurobarometro, infatti, a parte quelli che ne fanno un uso professionale (il 38%) più di uno su due ne sarebbe provvisto per andare a caccia (il 28%) o perché appassionato di tiro (il 23%).

 

È un dato che insospettisce, sia perché è molto al di sotto della media europea (14%) sia perché negli ultimi anni il bisogno di sicurezza nel nostro paese non è certo in diminuzione. Anzi. È un dato che insospettisce, sia perché è molto al di sotto della media europea (14%) e sia perché negli ultimi anni il bisogno di sicurezza nel nostro Paese non è certo in diminuzione. Uno studio dell' istat, ad esempio, ha rilevato che negli ultimi dieci anni i furti in abitazione sono più che raddoppiati.

 

GLI ITALIANI E LE ARMIGLI ITALIANI E LE ARMI

Descrivere il rapporto degli italiani con le armi non è semplice. Per dirla con Vasco Rossi non siamo mica gli americani, qui da noi la vendita è riservata ad alcune categorie ben precise e ancora più regolamentata è la facoltà di portarle con sé. Ci vogliono delle autorizzazioni sia per la detenzione che per il porto.

 

Queste ultime possono essere rilasciate per vari motivi e analizzarne l' evoluzione quantitativa nel tempo aiuta a dare una dimensione al fenomeno nonché a fotografare le nuove tendenze. Secondo gli ultimi dati del ministero dell' Interno - che si riferiscono al 2015 - i porto d' arma in Italia sono più di (...) (...) un milione e 300mila, di cui appena 19.984 per difesa personale e 44.334 concessi a guardie giurate; la parte del leone la fanno i cacciatori (774.679) e quelli che si dilettano con il tiro a volo (470.821).

GLI ITALIANI E LE ARMI GLI ITALIANI E LE ARMI

 

Ma se la diminuzione delle autorizzazioni per la difesa personale, dopo il boom degli anni Settanta, è tanto graduale quanto costante, la caccia e la pratica sportiva meritano un discorso più approfondito: in entrambi i casi, infatti, può essere interessante comparare il numero dei rispettivi porto d' arma con le licenze di caccia e con gli iscritti alle federazioni. Per quanto riguarda la caccia non è semplice censire il numero effettivo dei praticanti, che comunque si sono più o meno dimezzati nell' ultimo quarto di secolo.

 

Ma al calo progressivo delle abilitazioni all' esercizio venatorio non sempre corrisponde quello dei relativi porto d'arma, se è vero che dal 2013 (quando erano 696.606) questi ultimi hanno ricominciato a crescere. Così come sono cresciuti quelli per uso sportivo, che però lo hanno fatto in maniera a dir poco clamorosa.

 

GLI ITALIANI E LE ARMI  GLI ITALIANI E LE ARMI

EFFETTO RIO

Stando alle statistiche, infatti, nel nuovo millennio i tiratori si sarebbero quadruplicati. Merito delle imprese dei nostri atleti? L'Italia ha sempre avuto grande tradizione in queste discipline (basti pensare che il nostro primo atleta olimpico, unico azzurro presente ad Atene 1896, fu proprio un tiratore), ma è negli ultimi 20 anni che abbiamo conquistato i due terzi del bottino di medaglie a cinque cerchi.

 

Per restare ai Giochi di Rio De Janeiro, addirittura la metà degli ori italiani (4 su 8) sono arrivati dal tiro a volo e dal tiro a segno: un popolo di santi, poeti, navigatori e pure di cecchini, bisognerebbe aggiungere. Ci si immagina che all'aumentare dei porto d'arma per uso sportivo corrisponda una crescita proporzionale degli iscritti alla Federazione Italiana Tiro a Volo e all'Unione Italiana Tiro a Segno, ma leggendo i numeri qualcosa non torna.

 

GLI ITALIANI E LE ARMI   GLI ITALIANI E LE ARMI

La Fitav ne conta circa 20mila, mentre quelli dell'Uits arrivano più o meno a 75mila. Il presidente del Tiro a Segno Nazionale di Roma Carlo Mantegazza ci aiuta a capirne di più: Noi teniamo corsi annuali per guardie giurate, vigili urbani e polizia provinciale - spiega -, nella nostra struttura vengono circa 5.000 persone per obblighi di legge e altre 3.000 volontariamente.

 

In generale credo non si possa negare che un tot di persone prenda la licenza sportiva per motivi che non c' entrano con questa attività. Quali potrebbero essere questi motivi è presto detto. In diversi concorsi pubblici, specialmente quelli per le forze armate, titoli come il porto d' armi per il tiro a volo fanno punteggio - continua Mantegazza - e poi da quando la legge ha esteso le competenze di questo tipo di licenza essa è diventata molto più appetibile per chi desidera semplicemente acquistare un' arma. Il riferimento è a una circolare del ministero dell' Interno risalente all' inizio del 2000. Da allora i titolari di porto d'armi per uso sportivo possono acquistare e trasportare (smontate) fino a 3 armi per difesa personale e 6 sportive.

 

TEST SULLO STRESS

Questo tipo di permesso non autorizza a tenere l'arma pronta per l'uso nemmeno nella propria abitazione pena il sequestro e una denuncia, tuttavia si può sospettare che più di qualcuno ne faccia un uso improprio.

 

GLI ITALIANI E LE ARMIGLI ITALIANI E LE ARMI

Qualcuno che non sarebbe riuscito a ottenere il porto per difesa personale - che invece viene rilasciato dalla Prefettura solo in caso di dimostrato bisogno o ad alcune categorie professionali ritenute particolarmente a rischio - e che in questo modo può comunque dotarsi di una pistola o di un fucile. Se ne deduce quanto siano importanti controlli, anche perché ogni anno in Italia le armi da fuoco mietono molte vittime.

 

GLI ITALIANI E LE ARMIGLI ITALIANI E LE ARMI

Secondo il sito specializzato Gunpolicy.org ben più di mille all'anno tra omicidi, suicidi e incidenti fino al 2000, mentre negli ultimi anni hanno oscillato tra i 700 e gli 800. Segno che qualche progresso è stato fatto. Si cura di più la prevenzione, come dimostra l' obbligo - introdotto nel 2013 ed effettivo da maggio del 2015 - di ottenere un certificato medico di idoneità psicofisica da parte di chi detiene armi. Questo certificato, come ha stabilito il Tar appena sei mesi fa, non può essere rilasciato dai medici come liberi professionisti ma solo presso i distretti sanitari delle ASL, gli ospedali militari e le infermerie di Polizia.

 

ARMIARMI

La normativa attuale è certamente più seria - conferma lo psichiatra militare Marco Cannavicci -, che poi spiega come funzionano gli accertamenti: Dopo aver sottoposto il richiedente agli esami classici (sangue, ecg, eccetera) si indaga sulla sua stabilità emotiva sia con domande sul passato, su come ha gestito situazioni di stress, che con prove psicodiagnostiche che danno indicazioni sugli indici di impulsività.

 

Perché ovviamente il pericolo di avere un'arma è quello di usarla in un attimo di turbamento facendo cose di cui subito ci si pente. Detto questo, nessun test predittivo può dare certezze assolute: noi facciamo valutazioni sul pregresso ma nessuno ha la sfera di cristallo per leggere il futuro. Inoltre, specialmente dopo i 55-60 anni possono cambiare rapidamente le situazioni vascolari a livello cerebrale. Sarebbe quindi opportuno ripetere le visite con frequenza, e magari rivedere la normativa: oggi chi viene sorpreso senza la certificazione medica non va immediatamente incontro a un sequestro ma ha 30 giorni di tempo per mettersi in regola. Una scappatoia che rischia di vanificare l' efficacia della prescrizione.

 

ARSENALI CASALINGHI

ITALIA ARMI 5ITALIA ARMI 5

E un altro suggerimento per il legislatore arriva da Carlo Mantegazza, secondo cui il vero problema è quello delle armi detenute, perché nel nostro Paese il possesso è pressoché libero, ad essere ben regolamentata è solo l'acquisizione. È qui che bisogna intervenire. In effetti chi trova o eredita armi sarebbe tenuto a denunciarle alla Polizia o ai Carabinieri come chi le compra, ma nel tempo le case degli italiani si sono trasformate in un vero e proprio arsenale bellico parallelo.

 

ARMI ITALIANE 2ARMI ITALIANE 2

Lo sostiene un rapporto Eurispes del 2008, che stimava in circa 4 milioni le famiglie in possesso almeno di una pistola e in 10 milioni le armi legali presenti sul territorio; Torino e Milano erano le città più armate seguite da Roma e provincia, mentre tra i centri meno abitati spiccava Nuoro.

 

Più recentemente la Commissione europea - in una comunicazione al Parlamento datata ottobre 2013 - ha attribuito all' Italia 11,9 armi da fuoco ogni 100 abitanti, collocandola a metà classifica tra i paesi dell' Unione (guida la Finlandia dove il 45,3% della popolazione è armata, chiudono Lituania e Romania con lo 0,7%).

 

ARMI ITALIANE 3ARMI ITALIANE 3

Il problema della relazione tra numero di armi in rapporto alla popolazione di uno stato e il numero di delitti contro le persone, in particolare di omicidi volontari, è molto dibattuto: arrivare a una verità scientifica è molto complicato perché in ballo entrano molte altre variabili come la stessa nozione di arma, le cause sociali che determinano i livelli di criminalità e le diverse legislazioni. Di sicuro un ruolo molto più importante lo giocano le armi illegali rispetto a quelle legittimamente detenute: contarle è impossibile, ma da questo punto di vista in Italia, dove la criminalità organizzata resta molto forte, non siamo messi benissimo.

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)