ponte genova

IL PONTE E’ A RISCHIO ANCHE NEL LATO OVEST: LO STATO DI DEGRADO DELLA PARTE CHE NON ERA APPESA AI PILONI È RILEVANTE ED ESTESO - L'INCHIESTA VEDRÀ NEI PROSSIMI GIORNI I PRIMI INDAGATI E NEL REGISTRO POTREBBERO FINIRE UNA VENTINA DI PERSONE - ORA IL FASCICOLO RESTA A CARICO DI IGNOTI PER I REATI DI ATTENTATO COLPOSO ALLA SICUREZZA DEI TRASPORTI, OMICIDIO COLPOSO PLURIMO E DISASTRO COLPOSO

QUEL CHE RESTA DEL PONTE MORANDI VISTO DAL QUARTIERE DEL CAMPASSO A GENOVA

Sa. Men. per “il Messaggero”

 

Il ponte era malato. Tutto. Non solo la parte est. Anche le condizioni del moncone ovest «sono gravi, se non gravissime». A dirlo sono i periti incaricati dai pm che nelle ultime ore hanno effettuato un sopralluogo. Lo snodo è centrale e a farlo emergere è lo stesso procuratore di Genova, Francesco Cozzi, che nel frattempo non ha ancora autorizzato il dissequestro di quel che resta del viadotto. Nella relazione dei consulenti Pier Giorgio Malerba e Renato Buratti, infatti, si legge che lo stato di degrado della parte che non era appesa ai piloni è in ogni caso rilevante ed esteso.

 

il ponte di genova e le case sottostanti

«Andrà accertato - ha detto - se ci siano state sottovalutazioni», ha aggiunto Cozzi. Anche perché quello stato di deterioramento «è precedente al crollo del viadotto» del 14 agosto. L' inchiesta vedrà nei prossimi giorni i primi indagati e nel registro potrebbero finire una ventina di persone. Per il momento, il fascicolo resta quindi a carico di ignoti per i reati di attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, omicidio colposo plurimo e disastro colposo anche se proseguono le identificazioni delle possibili parti civili: alla fine potrebbero diventare circa 120.

 

il ponte di genova e le case sottostanti

IL VERTICE

Le dichiarazioni del procuratore fanno accelerare ulteriormente la discussione sul futuro del viadotto e del trasporto genovese. Ieri, in Regione c' è stata una nuova riunione con la presenza di procura e prefettura, oltre al governatore Toti e al sindaco Bucci per decidere sul da farsi. La decisione non è presa e la procura non ha ancora dato il nulla osta all' abbattimento della parte in piedi, che dovrà essere fatta in modo da preservare gli elementi di prova (di qui l' accelerazione per arrivare rapidamente ad un incidente probatorio).

 

«Entro 5 giorni Autostrade per l' Italia presenterà uno o più piani per mettere in sicurezza l' area e procedere con il progressivo abbattimento dei monconi di Ponte Morandi», ha detto a fine riunione il governatore ligure Giovanni Toti, commissario delegato per l' emergenza, dopo la riunione in Regione: «Siamo convinti tutti che si possa fare in un anno di tempo, un anno complessivo tra abbattimento e ricostruzione. Riteniamo che la demolizione totale del manufatto comporterà un pò più di tempo e se ci volessero 2 mesi di più ce li metteremo».

il ponte di genova e le case sottostanti

 

L'INCONTRO

In mattinata, Toti ha anche incontrato i dirigenti di Cassa depositi e prestiti, pronti ad un piano alternativo, con interventi finanziari per imprese e infrastrutture oltre che con la tecnologia e la forza lavoro delle aziende controllate, come Fincantieri e Ansaldo Energia.

L'amministratore delegato Fabrizio Palermo è stato nel capoluogo accompagnato da un gruppo di esperti e ha incontrato Toti e il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi per capire quali mosse fare.

 

Al termine di una lunga riunione è stato deciso che le misure concordate saranno inserite in un protocollo d' intesa pronto in 15 giorni. Palermo è stato nella sede di Ansaldo Energia, sfiorata dal crollo e alle prese con le limitazioni della zona rossa che bloccano la palazzina uffici e una mensa. Non ha commentato i rumors su un possibile ingresso nel capitale di Autostrade ma ha rimandato a quanto espresso dal ministero, che ha smentito ogni voce.

il ponte di genova e le case sottostanti

 

LE DICHIARAZIONI

«Siamo qui per confrontarci con Regione e Comune e capire come il Gruppo può dare sostegno finanziario per imprese e infrastrutture» ha spiegato. Con Palermo, hanno fatto un sopralluogo sotto alla parte di ponte rimasto in piedi, accanto all' ingresso, gli Ad di Fincantieri e della fabbrica genovese, Giuseppe Bono e Giuseppe Zampini, pronti a fare la loro parte. Fincantieri anche a ricostruire il ponte: «Siamo in grado di farlo ma nessuno per il momento ce lo ha chiesto. Abbiamo le capacità e le conoscenze per costruire un' opera come questa» ha detto Bono.

 

il ponte di genova e le case sottostanti

Nel frattempo i residenti delle case sfollate, quelle che stanno proprio sotto al viadotto ieri si sono riuniti per la prima volta in un' assemblea con 500 partecipanti. Erano sul campo da calcio nel chiostro di San Bartolomeo della Certosa, a poche centinaia di metri dal varco nord della zona rossa e quindi anche dal pilone 10 di ponte Morandi, quello ancora in piedi: «Abbiamo due priorità: la prima è recuperare le nostre case, i nostri ricordi, la seconda è ottenere risarcimenti che non siano una stima ragionieristica al ribasso, ma tengano conto che la nostra condizione è quella di sopravvissuti a una guerra», ha spiegato Franco Ravera, presidente del comitato residenti di via Porro.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?