giovanni melillo pasquale striano

“L’ATTIVITÀ SVOLTA DAL TENENTE STRIANO ERA ABUSIVA E ARBITRARIA” - IL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA, GIOVANNI MELILLO, PARLANDO CON LA PROCURA DI ROMA, CRITICA IL “METODO STRIANO” MA ANCHE LA PRECEDENTE GESTIONE DI CAFIERO DE RAHO, OGGI PARLAMENTARE M5S: “ERA UN’ATTIVITÀ ABUSIVA RESA POSSIBILE DALLA PRECEDENTE ORGANIZZAZIONE DELL’UFFICIO, ALCUNI SETTORI PIÙ DELICATI ERANO CARATTERIZZATI DA UNA SOSTANZIALE ASSENZA DI REGOLE SCRITTE” - MELILLO SBERTUCCIA L’AUTOGOL DELLA PROCURA DI ROMA CHE INVIO’ UNA COMUNICAZIONE A LAUDATI, CHE “SVELAVA” L’ESISTENZA DI UN’INCHIESTA: “DALLA NOTA CHIARAMENTE SI CAPIVA CHE C’ERANO INDAGINI CHE RIGUARDAVANO STRIANO…”

1 - MELILLO E IL CASO DOSSIERAGGI «RACCOLTA DI DATI INIMMAGINABILE»

Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

Giovanni Melillo

«Nella vicenda che ha riguardato il ministro Crosetto non c’è nulla che lasci intendere minimamente che abbia avuto radice in segnalazioni di operazioni finanziarie sospette e quindi, possibilmente, indicazioni del magistrato incaricato delle Sos, perché mancava proprio il file originario, nel senso che non c’era nessuna Sos. E questo rende palesemente abusiva e arbitraria l’attività svolta dal tenente Striano, che lui rivendica sotto la dizione “preinvestigazioni”».

 

francesco lo voi

Era l’8 marzo del 2003, e davanti al procuratore di Roma Francesco Lo Voi e alla sostituta Antonia Giammaria sedeva il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, per illustrare ciò che aveva accertato sui presunti dossieraggi avvenuti dietro lo scudo dell’ufficio che dirigeva da soli nove mesi. Quella deposizione rappresenta l’inizio della slavina che ha travolto il tenente della Guardia di finanza che lavorava negli uffici della Pna in via Giulia e l’ex sostituto procuratore nazionale antimafia Antonio Laudati, oggi principali indagati nell’inchiesta trasferita a Perugia […]

 

GUIDO CROSETTO

L’indagine era nata dalla denuncia del ministro della Difesa dopo alcuni articoli sui suoi redditi […] tra l’estate e l’autunno 2022 […] Un’attività «radicalmente abusiva dal punto di vista delle competenze del mio ufficio assolutamente inimmaginabili», denunciò Melillo ai colleghi «resa evidentemente possibile dalla precedente organizzazione dell’ufficio».

 

Dal caso Crosetto è emersa una realtà che il superprocuratore dipinge come sostanzialmente fuori controllo, fino al suo arrivo a giugno 2022. «Ho notato — spiega — che alcuni settori più delicati erano caratterizzati da una sostanziale assenza di regole scritte, finalizzate proprio al presidio delle garanzie per me irrinunciabili di trasparenza, correttezza e obiettività dei criteri di organizzazione».

GIOVANNI MELILLO

 

Aggiungendo, in una relazione consegnata ai pm: «Le mie preoccupazioni sul più generale tema della tenuta delle garanzie di corretta e rigorosa gestione dei delicatissimi dati personali contenuti nelle Sos (che ormai annualmente riguardano 150.000 operazioni finanziarie e, direttamente o indirettamente, circa un milione di persone) sono state nel tempo condivise […] anche con il comandante generale della Guardia di finanza, il governatore della Banca d’Italia e con i direttori dell’Uif», cioè l’Unità di informazione finanziaria della banca centrale che si occupa di riciclaggio e finanziamenti del terrorismo.

 

Alla revisione dei protocolli della Pna, cominciata proprio dal gruppo Sos, s’è accompagnato un ricambio di personale che ha interessato più della metà dell’ufficio. A partire da Striano. Il nuovo gruppo guidato da un capitano appositamente individuato dal vertice della Finanza sta tuttora lavorando alle verifiche su ciò che è accaduto sotto la «gestione Striano»; sono venute alla luce cifre e circostanze inimmaginabili all’inizio dell’indagine, già trasmesse alla commissione parlamentare antimafia e alla Procura di Perugia, che probabilmente le sottoporrà al giudice del tribunale del Riesame la prossima settimana, quando si discuterà l’appello contro il rigetto della richiesta d’arresto nei confronti di Striano e Laudati. […]

PASQUALE STRIANO

 

2 - “INDAGINI SUL MINISTRO ARBITRARIE E ABUSIVE” MELILLO PUNTA IL DITO SUL METODO STRIANO

Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci,Giuliano Foschini per “la Repubblica”

 

L’indagine, o meglio «gli accertamenti pre investigativi», effettuati dalla Direzione nazionale antimafia sul ministro della Difesa, Guido Crosetto, sono stati «del tutto abusivi». Perché non muovevano “da nessuna Sos”, le Segnalazioni di operazioni sospette, di cui si doveva occupare la Dna. «Ma mancava anche una radice documentale, un collegamento, non solo del ministro Crosetto, ma di una qualsiasi altra persona di questa storia, alle finalità istituzionali della Direzione nazionale antimafia. Anche se ci fosse stata una Sos, avrei definito questa attività comunque abusiva».

CAFIERO DE RAHO

 

Le parole sono del procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, affidate ai colleghi romani in un lungo verbale agli atti dell’indagine di Perugia sulla centrale di dossieraggio e accessi abusivi di cui sono accusati di far parte il finanziere Giuseppe Striano e il magistrato Antonio Laudati.

 

Melillo parte dal suo unico incontro con Striano, avvenuto ad agosto del 2022, dopo una richiesta dello stesso finanziere. […] qualche settimana dopo quando nella stanza del procuratore nazionale arrivò Laudati, il magistrato che di fatto lavorava con Striano. «Aveva una comunicazione della dottoressa Giammaria», il pubblico ministero romano che per prima si è occupata della vicenda Striano. «Quando me la portò confesso che chiesi a Laudati: “Ma perché ha scritto a te e non a me direttamente?”.

 

GIOVANNI MELILLO

Dalla nota chiaramente si capiva che c’erano indagini che riguardavano Striano del quale Laudati mi aveva sempre garantito non solo la competenza ma anche l’estrema affidabilità. “Guarda”, mi disse Laudati, “noi non c’entriamo niente: si tratta di accertamenti fatti con sistemi che noi non abbiamo della Finanza. Io su Striano — disse testualmente — metto la mano sul fuoco”. Tanto che scherzosamente, ma non troppo, dissi al collega. “Antonio quante mani hai da poterne disporre così facilmente?”».

Antonio Laudati

 

Secondo la ricostruzione che ha fatto poi la procura di Perugia, a cui per competenza è passata l’indagine, quella comunicazione arrivata a Laudati fu in un certo senso un autogol della procura di Roma, in quanto in un certo senso lo avvisò dell’indagine. Anche perché — da qui la richiesta di arresto del procuratore umbro Raffaele Cantone — Striano avrebbe provato a depistare le indagini: cancellando messaggi e anche disattivando il trojan che gli avevano installato sul telefono.

RAFFAELE CANTONE

 

[…] Striano […] «Senza alcuna delega», spiega il procuratore di Roma Francesco Lo Voi, «svolgeva quelli che lui chiama “accertamenti pre investigativi”, ma l’accesso a una banca dati è un atto di indagine a tutti gli effetti». Per questo Melillo nel suo verbale è molto duro sulle modalità di organizzazione del lavoro che ha trovato al suo arrivo, ereditate da Federico Cafiero de Raho, oggi parlamentare dei 5 Stelle. […]

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...